Giorni fa ho partecipato ad un incontro promosso dal Museo Friulano di Storia Naturale, dall’Università di Udine, dalla Regione FVG e dall’ ERSA , sulle specie vegetali esotiche presenti nello specifico nella mia Regione (ma è un problema che riguarda tutta l’Italia e l’Europa).
Leggendo la documentazione scopro che la loro colonizzazione ha portato a danni sanitari (allergie da contatto o da inalazione), socio-economici (danno al patrimonio artistico ed architettonico – v. le mura della città stellata di Palmanova) ed ambientali (con la loro rapida proliferazione si sostituiscono alla flora spontanea naturale con danni all’ecosistema ed alla biodiversità nazionale e regionale).
Grazie al lavoro d’equipe fra i diversi Enti, si è giunti (in Friuli Venezia Giulia) al riconoscimento ed alla formulazione di una Lista “costituita da 16 specie esotiche invasive altamente impattanti per le quali è indispensabile attivare concrete misure di contenimento” … – … “I dati dovranno essere aggiornati ed anche le tecniche di lotta saranno perfezionate , ma nel frattempo è importante che la popolazione cominci a riconoscere il problema delle specie vegetali esotiche invasive”(cit. dal Libretto informativo).
Le azioni di Prevenzione, di Eradicazione e di Contenimento vengono spiegate molto bene. Consiglio vivamente una attenta lettura della pubblicazione.
Ma di che piante si parla? Giusta domanda. E la risposta è inaspettata, almeno per me.
Pensavo di trovare piante grasse, piante con fogliami particolari, spine, fiori dai colori sgargianti (avete presente la vegetazione dell’Amazzonia? o del Borneo? 🙂 ) …
… niente di tutto ciò. Fate CANC alla vostra memoria e preparatevi a delle “belle” sorprese! Sigh! 😦
Durante le mie camminate e/o giri in bicicletta ho visto queste piante più di qualche volta!
Fra le altre nella lista c’è …
… l’Ailanthus altissimal’Ailanto . Ultimamente trovo in commercio anche il Miele.
… l’Helianthus Tuberosus il Topinambur.
… la Lonicera Japonica Thubil Caprifoglio giapponese. Quante volte i suoi bellissimi e profumati fiori recisi facevano bella mostra in casa mia!
Che buon profumo!!!
… l‘Impatiens glandulifera Royle la Balsamina Ghiandolosa. C’è un tratto di ciclabile in Carnia bordata di rosa!
Il resto è un susseguirsi di piante radicate più o meno ovunque in Regione, in montagna, in pianura ma anche lungo la costa e le spiagge friulane.
Non si finisce mai di imparare!
D’ora in poi durante i miei giri su e giù per la Regione farò attenzione, magari mappando le mie osservazioni.
E nelle altre Regioni? C’è questa mappatura Fito-esotica? Ne siete già a conoscenza?
Informiamoci, documentiamoci e divulghiamo queste informazioni, anche perchè è a rischio l’ambiente e la nostra salute.
Cliccando sul nome in rosso dell’Agenzia Regionale per lo sviluppo rurale (ERSA) che ho citato all’inizio dell’articolo, si può scaricare l’elenco, con le informazioni dettagliate, di ciascuna pianta censita e studiata in Friuli Venezia Giulia.
Oppure sul sito della Regione, assieme agli atti/schede/interventi del Convegno.
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dai Link(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
In effetti le mie personalissime previsioni danno un tempo tutto sommato bello, con qualche nuvolosità! 🙂
è o non è il cielo del Tiepolo? 🙂 adoro!
Per i Proverbi Friulani vi rimando al precedente articolo maggese! 🙂
Per quanto riguarda il cielo, queste notti le trascorrerò (nuvole permettendo 😉 ) all’osservazione della Corona Boreale.
La stella più luminosa della C.B. è Alphecca e dista 75 anni Luce. Vicino c’è l’Ammasso di Galassie della C.B. formato (udite! udite!) da 500 Galassie, ripeto, 500 Galassie, distanti da noi 1 miliardo di anni Luce.
Provate a moltiplicare la distanza per i km percorsi dalla luce in un anno … brividi! 🙂
Meravigliosa natura!!! 🙂
E’ romantica la leggenda indiana sulla Corono Boreale.
Secondo un mito degli Indiani d’America, invece, un gruppo di giovani sorelle danzavano in cerchio nel cielo, quando furono viste da un prode cacciatore e mago, Falco Bianco, che ne volle una in moglie. Falco Bianco si travestì da topolino di campagna, strisciò fino alle sorelle, afferrò la più giovane e la portò via. Falco Bianco era molto gentile con la ragazza, e presto ella si innamorò di lui. Tuttavia, malgrado fosse felice con il marito, voleva danzare ancora con le sorelle. Falco Bianco le donò allora una penna magica di falco bianco, grazie alla quale poteva viaggiare fra la Terra e il cielo in una cesta d’argento, ogni volta che lo avesse voluto. Nella costellazione si può vedere un vuoto nel cerchio di stelle: è il posto riservato alla ragazza, che si riempie solo quando lei raggiunge le sorelle e danza con loro.
Scoperto un nuovo sito da consultare!!! Yuppy!!! 🙂 Giornate che durano 48 ore nooo? 🙂
E’ proprio una bella storia e mi piace perchè mi ricorda la mia famiglia: c’è un legame fortissimo con le mie sorelline, indissolubile, fatto di silenzi (che “parlano” più di mille parole), di strette di mano, di abbracci, di messaggini al telefono che finiscono sempre con “Grazie a voi! Baci, baci!”.
Pic nic di … ieri! 🙂
E poi c’è la leggenda di Dionisio (Bacco per i Romani) che, innamorato di Arianna, la sposo’ e le donò un diadema tempestato di gemme. Quest’ultimo venne lanciato verso il cielo e le gemme si tramutarono in stelle.
Gemma è l’altro nome della stella più luminosa della C.B., Alphekka … e della mia nonnina. 🙂
Dionisio/Bacco è il Dio del vino, della vegetazione o meglio rappresenta l’energia produttiva di Madre Natura che fa maturare i frutti della terra.
Amante dell’arte ( e soprattutto di questi due artisti) non posso non ricordare il dipinto di Caravaggio “Bacchino malato” o la statua di Bacco di un altro Michelangelo, il Buonarroti! 🙂
E allora … Buone passeggiate all’aria aperta, in mezzo alla natura ! Magari con un libro sottobraccio oppure …
… facendo delle raccolte “Bacchiane” 😉 di tarassaco, di fiori di sambuco, di fragoline, di more, …
… intanto auguro, abbracciandovi forte, un Buon Maggio a tutti voi!
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Primavera è arrivata e io inizio a scalpitare, o meglio a “scarponare” perchè si ricomincia con le mie lunghe camminate e pedalate in mezzo alla natura.
Una dei primi luoghi per rodare un pò le gambe 😉 è il Lago di Cavazzoo dei Tre Comuni. Perchè è situato nei Comuni di Trasaghis, di Bordano e di Cavazzo Carnico.
E’ sempre (ma quale luogo non lo è?) una sorpresa, una meraviglia. Per i colori della natura che cambiano in ogni stagione, per le migliorie a rendere più fruibile e accessibile il luogo, per le informazioni geologiche, floristiche, … Grazie a chi permette tutto ciò!
Suggerimenti?
Parcheggiate l’auto nella zona sud e sdraiatevi sul prato, vicino ai laghetti o sulle spiaggette nella parte sud-occidentale, … chiudete gli occhi e Buon Riposooo … Germano Reale e Folaga permettendo! 😉
Volete camminare? Cartina alla mano , zaino in spalla, macchina fotografica a tracolla, penna e taccuino perchè vi consiglio diversi itinerari 🙂 eeee si parteeee!!!
Dal parcheggio (vicino al Parco Giochi) si prende il sentiero a sinistra orografica e ci si incammina verso nord. Flora e fauna acquatica sono in nostra compagnia, senza dimenticare gli alberi, alcuni con etichette per il loro riconoscimento, vicino al Centro Visite.
Camminando a fianco del recinto del C.V. (da visitare per conoscere e toccare da vicino la storia del Lago e della sua gente) si arriva ad una sorgente, acqua che filtra attraverso le rocce ai piedi del paese di Interneppo.
A seconda della piovosità (come è logico che sia) il livello della pozza d’acqua cambia e con un pò di fortuna si può vedere qualche anatra proveniente dal Lago.
La tabellonistica posta lungo il sentiero è molto dettagliata, con nozioni sulla flora, sulla fauna, sulla storia e sulla geologia (le mie amate rocce! 🙂 ).
Un suggerimento: la fotografate e a casa, con calma la leggete; sarà una specie di ripasso del luogo visitato o (come capita a me) una buona scusa per ritornare sul posto … “Non ho visto bene questo … ci siamo dimenticati di guardare a destra verso … ” 😉 .
Sempre nelle vicinanze del Centro Visite inoltre, ci sono due sentieri (prendete uno per l’andata e uno per il ritorno 😉 ) che ci portano al paese di Interneppo.
Dal paese parte il sentiero CAI 838 per il Monte Festa. Ve ne avevo parlato tempo fa in questo articolo.
Monte Festa a destra
Interneppo, assieme a Bordano, è il Paese delle Farfalle. Passeggiando lungo le loro vie si possono ammirare i molti murales colorati con tante fantasiose farfalle …
… e anche lungo i toranti della strada di collegamento …
murales
Un pensiero al grande Marco Pantani… e al mitico arrivo al Monte Zoncolan.
A Bordano merita una visita alla Casa delle Farfalle con all’interno varie serre che riproducono gli ambienti adatti a questi lepidotteri … e non solo! 🙂
Alcune delle ospiti! 🙂
Dal centro del paese di Bordano parte il percorso ad anello del Sentiero Entomologico.
Cartina in mano : Il primo tratto è un sentiero in mezzo al bosco che poi prosegue su una strada secondaria (porta con diversi tornanti alla cima del Monte S. Simeone, luogo di lancio degli appassionati di parapendio).
Si scende fino all’incrocio con la strada per il Monte Festa (di cui sopra). Arrivati poi sulla S.P.36, dopo pochi metri si riprende a sinistra il sentiero in mezzo al bosco che ci riporta a Bordano.
Rientriamo al Lago? 🙂
Prima di scendere al Centro Visite, fermatevi all’inizio del sentiero a Interneppo. Noterete un’ampia piazzola vista-lago con molti “particolari” interessanti.
Tabella informativa
Su un prato con le essenze vegetali tipiche della zona …
Prato
… è stata costruita una Bussola particolare …
… perchè è formata da Mosaici che rappresentano le St … no, non vi svelo tutto, altrimenti che sorpresa è?
Rosa dei Venti
Verso il Lago si staglia il “Monumento all’Isolatore”, cioè al particolare congegno che ammortizza le onde d’urto del terremoto. Dispositivo installato sul Viadotto di Somplago e non solo (leggere le tabelle esplicative).
Monumento all’Isolatore
Quando si parla di Terremoto del Friuli nel 1976, mi emoziono sempre. Sono passati anni, ma il ricordo è sempre vivo.
Dedica
Torniamo a noi.
Dal sentiero rientriamo al Centro Visite.
Si continua lungo la stradina sterrata fino alla punta nord del Lago. Attraversata una zona torbo-paludosa si arriva sotto i piloni del viadotto dell’autostrada e ci si immette sulla S.R.512, vicino alle prime case di Somplago.
E qui altre sorprese ci attendono …
All’incrocio (prima di incamminarci verso la Centrale Idroelettrica per rientrare al punto di partenza) proseguendo sulla strada per Cavazzo Carnico, a sinistra, all’ombra di alcuni alberi di Noci, in mezzo ad un prato c’è un bella fontana con lavatoio , con acqua limpida, fresca, proveniente dalle sorgenti poste a nord.
Camminando verso nord, prima del tornante, sempre a sinistra c’è un’altra stradina secondaria che porta a Cesclans ( itinerario che ho a suo tempo descritto) ma guardando a destra, vediamo una bella cascata. Con attenzione c’è un sentiero che ci permette di avvicinarci alla sua base.
Cascata
Tornando sulla strada asfaltata, prima del tornante, dietro la chiesa, c’è un sentiero che “taglia” la strada per Cavazzo Carnico.
Tracce di un Mulino
Nei pressi di un Lavatorio
Dopo poche centinaia di metri troviamo le indicazioni per la Chiesetta di S.Candido. Un gioiello di architettura, di arte, sia all’interno che all’esterno, da osservare attentamente.
Per gli appassionati, c’è nelle vicinanze, una Palestra di Roccia!
Rocce testimoni del vecchio ghiacciaio. Adoro! 🙂
Un’ultima vista panoramica al Lago e riprendiamo la strada verso l’incrocio di Somplago.
Se volete … proseguendo a Nord, sulla Strada asfaltata (attenzione alle auto!) si arriva alla Palude Vuarbis di cui vi avevo già parlato in un precedente articolo.
Da Somplago si fa rientro alla macchina o facendo a ritroso il sentiero sulla sponda sinistra del Lago oppure si prosegue lungo la strada, passando davanti alla Centrale Idroelettrica.
Si tratta di strada veicolare, quindi, prestare ATTENZIONE, stare in colonna, “contro mano”, un occhio a sinistra al Lago e uno davanti per vedere se arrivano macchine (poche ma ci sono !) e buona osservazione! Per esempio c’è un luogo preferito da tre cormorani che si appostano sopra i rami degli alberi vista-Lago! 🙂 Buona ricerca!
Vi consiglio (se è possibile) la visita alla Centrale. Eravamo stati anni fa, durante la festa del paese; è stato interessante vedere i vari impianti, i suoi ampliamenti, la lunga galleria con i cavi per il “trasporto” dell’alta tensione, ascoltare il suono dell’acqua nelle gallerie, ammirare il grande dipinto (eh si, c’è anche un’opera d’arte!), conoscere il Lavoro di tanti uomini per un’opera maestosa.
Scorro con un dito sopra la Cartina Topografica per vedere il percorso sotterraneo dell’acqua che da Ampezzo giunge al Lago. Magnifico ed Encomiabile Lavoro dell’Uomo.
Pensando alle mie camminate … Percorrendo la strada bianca per gli Stavoli Folchiar (per intenderci, siamo sopra la Galleria dell’Autotrada)
ho notato in lontananza un vascone di invaso, …
… per il “troppo pieno?”, è un simil-sfioratore come nel Lago di Barcis? … non mi ricordo … se qualcuno sa la sua esatta funzione … scrivete alla “curiosa come una scimmia“! 😉
Lago di Barcis
Una piccola deviazione con curiosità al percorso “stradale” per il rientro?
Il Lago dal Monte Festa
Dalla fontana di Somplago, si continua lungo la stradina interna, si affianca (dato significativo della purezza di queste acque) un allevamento ittico e, poco dopo, fra le case, si attraversa il Rio Schiasazza su un Ponte Romano!
Il Ponte Romano (ho studiato la tabella 😉 ) faceva parte della vecchia Strada del Sale (I° sec. d.C.) che da Julia Concordia portava i mercanti a Julium Carnicum e poi verso l’Austria attraverso il mio amato Passo Monte Croce Carnico!
Un’altra parte di strada romana la troviamo poco dopo la Centrale, prima di passare sotto al Viadotto. Sulla destra parte un sentiero ciottoloso che costeggia la località CjaseriaMuarta (v. cartina topografica).
Fate attenzione alle pietre, osservatele attentamente, alcune sono usurate dal passaggio dei carri! 🙂 Adoro!
Ci si ricongiunge alla “strada maestra” poco prima della Scuola di Vela.
Nella zona sud del Lago c’è un bellissimo canneto. Vi consiglio di percorrere i vari sentieri che lo attraversano e/o lo costeggiano, ad ogni stagione.
Estate
Autunno
Una curiosità/gioco : dall’alto (percorso Stavoli Folchiar di cui ho parlato poco fa) il canneto per me ha la forma di una capra. E a voi cosa sembra? Sono passati una decina d’anni da quando ho scattato questa foto, adesso avrà preso altre “sembianze”! 😉
Giochiamo ancora?
Lungo la strada del rientro, guardando dietro la Sella di Interneppo, si scorge il Monte Chiampon, sopra la bella Gemona del Friuli .
Lo splendido Duomo di Gemona del Friuli
Sembra o no una faccia? Una Statua Moai di Rapa Nui , arrivato in Friuli Venezia Giulia per una visita parenti! 🙂
Quest’inverno, per me, era il GIGANTE INNEVATO che prende il sole. 😉
Scemo scemo! Gomma gomma! 🙂
Che dire ancora? Ogni momento è buono per visitare questo angolo del Friuli Venezia Giulia, in ogni stagione il Lago ha i suoi colori, le sue sorprese naturalistiche, le sue acque cambiano colore in base al clima, al vento, … MAGNIFICO sempre!
SENZA VENTO
CON VENTO
Adesso vi lascio riposare un pò sul prato, magari ripassando, con cartina alla mano, i vari percorsi che vi ho proposto … c’è un pò di confusione, ma vedrete che è più facile di quel che sembra. 🙂 …
… anche perchè la prossima volta vi parlerò di ciclovie, di acque, di storia …
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Durante uno dei miei giri in bicicletta, complice il periodo invernale e la poca vegetazione arborea, ho intravisto vicino all’area dell’ex-Asilo, un albero particolare.
Incuriosita, mi sono “intrufolata” in mezzo al verde e ho scoperto questo bellissimo esemplare di Pino.
La particolarità sta nel fatto che ha diversi fusti secondari!
Di dimensioni inferiori ma mi ha fatto ricordare il bellissimo e centenario Abete Bianco nel Bosco Zermula, che da Paularo arriva a Cason di Lanza. 🙂
Lo conoscete? 🙂
E poi … … …
Poco più a Est, verso l’entrata sud dell’Ente Fieristico, campeggia un bel esemplare di Cedro del Libano (giusto prof.?) . Ha una bella ed ampia chioma verde, per non parlare della circonferenza!
E poi … … …
Nel precedente articolo avevo pubblicato questa foto …
… l’albero abbattuto è stato portato via ma il ceppo è rimasto in tutta la sua grandezza.
Magari nella riqualificazione dell’area, si potrà usarlo come “memoria storica”, inserendo in determinati anelli, una targhetta con l’anno ed un avvenimento storico locale o nazionale e/o mondiale … 🙂
come c’è, per esempio, in VALBRUNA nel THE FOREST SOUND TRACK
Anche l’albero è stato partecipe della nostra Storia, della nostra Vita.
Alla prossima curiosità. 🙂
Mandi Mandi
Beta
P.S. Parlando di Alberi monumentali della mia Regione, c’è un “vecchio” ed imponente Cedro del Libano in Piazza Monumento ai Caduti a Flaibano in Provincia di Udine. 🙂 Bellissimo!
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Passeggiando lungo l’argine di un fiume o un torrente noterai tante qualità di sassi, diversi per colore, per forma, per dimensione.
E allora via con il gioco del “SASSO EQUILIBRISTA” ! 🙂
Con un “quadrato”, un “tringolo”, … ecco qua una BELLA CASETTA per i piccoli insetti del bosco! 🙂
Con i sassi ovali o quasi 😉 una MASCHERA di Carnevale o dei Krampustarvisiani!
Oppure un bel PIEDONE !!! 😉
Con qualche sassolino, portato a casa,sempre con l’aiuto della colla vinilica, realizza delle FACCE BUFFE …
oppure un PIEDONE che farà da ferma-documenti per la scrivania di mamma e papà!
Oppure se ne hai collezionato tanti, dopo le numerose camminate estive, con l’aiuto di un grande, rivesti un vecchio piatto, sempre usando la colla vinilica, prendendo spunto da un’opera installata nel cortile de Ai Colonos . Et voilà, un GIRA-GIRASOLE! 🙂
Sorriso? Bene! 🙂
Se poi sei curioso come me, porta la tua personale raccolta presso il più vicino Museo Geologicoper conoscere meglio l’origine di queste colorate rocce.
Sassi a righe e a pois!
Origini vulcaniche, marine, … … …
Buona raccolta e buon gioco! Gioca sempre e tanto, mi raccomando! 🙂
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” Ritornando indietro con la memoria … … … Venzone con i DUE campanili uno vicino all’altro, mi meravigliavo ogni volta!”
Vi ricordate? Ve ne avevo parlato durante uno dei miei giri in bicicletta.
I due campanili. Ero affascinata dalla loro forma, dal fatto che erano così vicini …
In biblioteca comunale, come il mio solito, ho preso in prestito dei libri sulla mia Regione … vado a braccio, leggo il titolo in copertina … se si parla di storia, di natura, di architettura è fatta! Fra gli altri ho trovato un libro fotografico su Venzone.
Sfogliandolo … sorpresa! 🙂
Ecco i “miei” due campanili. Lo splendido Duomo e la Chiesa di S.Giovanni Battista con la “Pigna in testa” come dicevo quando ero piccolina.Che emozione!
Leggendolo si parla di mettere in sicurezza le mura … l’edizione è del 1976 … e sappiamo tutti cosa è successo in quell’anno.
Terrò questa foto come ricordo #pernondimenticare .
Venzone il Borgo più bello d’Italia! 🙂
Naturalmente in loco oltre a fotografie della ricostruzione sotto la bella Loggia del Palazzo Comunale (il soffitto policromatico mi ricorda quello-altrettanto bello di Spilimbergo 🙂 ) …
… passate anche presso il Palazzo Orgnani Martina dove è allestito il MuseoTiere Motus.
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Ed eccoci a Novembrrrre! Brrrrh! … Arriva o no questo frrrrreddo?
Forse ci siamo, sono arrivate le nuvole con pioggia e neve ad alta quota! I miei amati Monte Coglians e Monte Canin tutti bianchi! Adoro!
I Socials sono ricchi di fotografie di cieli con nuvole dalle mille forme e striature! 🙂
i Colori del mio home-autumn! 🙂
Dal mio personale calendario “Vedo e prevedo” 😉 giornate serene con poche precipitazioni …
Ciclamini a Novembre!
Aspettiamo fiduciosi S.Caterina (si festeggia il 25) che porta il freddo su un carretto! 🙂
Sante Catarine e mene il fret cu la caretine
Con il sereno, alzandomi presto, avrò modo di osservare meglio il cielo , aspettando il giorno 13 con Venere e Giove vicini vicini! 🙂 e poi torna a essere “visibile” dall’Italia la Stazione Spaziale ISS con il nostro Paolo Nespoli!
Vi auguro di passare delle belle e serene giornate …
… in cucina a preparare qualche buon manicaretto …
… oppure fuori, visitando le città del nostro bel Paese o passeggiando immersi nella Natura …
Dove vado? 🙂
pensando anche a divertire i bambini in cittàe nel bosco …
l’Albero Tenore! 😉
creando qualche lavoretto … vi ricordate del mio Ricamo Ricordi #365day? Siamo arrivati al #314giorno!!! 🙂
o consigliandovi qualche regalo fai da te o un bel libro … manca poco a Nataleeeeee! 😉
Non vedo l’ora di addobbare l’Albero!
Natale … quest’anno non sarà molto bello per la nostra famiglia ma “Guardiamo positivo”! … e sabato scorso (#iocisono con l’AIRC #iostoconlaricerca) mi è scattata l’idea.
Leggendo l’Almanacco di L.D’Orlandi ho trovato questo bellissimo proverbio.
No si è mai tant pùars di no podé da’ alc.
(trad.dal friulano:Non si è mai troppo poveri per poter donare qualcosa) .
Ho sempre partecipato alle iniziative di Telethon, ma solo con le donazioni. Invece quest’anno, per la prima volta, correrò la staffetta 24x1hnella mia città! Sarà una lotta all’ultimo metro con Beta-marito e Beta-figlio! 🙂 🙂 🙂 Per la ricerca e i ricercatori questo e altro!
Ma voglio fare di più e allora …
Chi mi segue sui Socials e/o chi mi conosce dal vivo 😉 sa che ho la passionedel hand-made, del sperimentare sempre, creare, magari e/o soprattutto riciclando! 🙂
Spronata anche dai miei familiari, ho “aperto” un negozio. E qui vi voglio tutti attenti: voglio donare il 50% del ricavato delle vendite (al netto delle Spese di Spedizione) all’iniziativa udinese del 02-03 dicembre prossimi.
Pensavo tramite articoli su queste pagine di aggiornarvi in tempo reale della quota raggiunta. Per essere ancora più partecipi. Termine della mia Beta-iniziativa il 30 novembre 2017.
Sono a vostra disposizione per chiarimenti in merito, via e-mail.
Io sono seria in questa cosa, ci metto la faccia qui sul web e di persona.
Ci sono delle persone dietro a Telethon che hanno bisogno di aiuto e non si scherza, IO non scherzo. #iostoconlaricerca sempre. Per loro, per noi e per i nostri figli.
Intanto io mi alleno, vado a correreeeee! 🙂
Grazie di cuore e, con uno dei miei/nostri splendidi alberi, vi stringo in un abbraccione forte forte! 🙂
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Bella giornata, niente precipitazioni in vista, zaino in spalla e si parte!
Leggendo uno dei libridi Ivo Pecile e Sandra Tubaro ci siamo incuriositi per questo percorso in Comune di Andreis (Pn) nel Parco delle Dolomiti Friulane.
Si tratta dell’Anello del Monte Ciavac -sentieri CAI 975-979-cartina Tabacco28 o 12. Noi abbiamo usato la cartina n.28 … miglior visione della zona, senza piegare troppo la cartina! 🙂
Ecco le mie impressioni. 🙂
Durante la prima parte del percorso,ho notato delle tabelle colorate relative alla pratica del Nordic Walkingad Andreis e dintorni! Altre camminate da fare! 🙂
Rientrando al punto di partenza, si avrà tempo e modo di poter visitare il borgo. E’ un gioiello! Le tipiche case con i balconi fioriti, ogni angolo con un particolare architettonico interessante, una tabella esplicativa o le poesie di Federico Tavan! E’ una sorpresa per gli occhi e per la mente!
Ma torniamo all’Anello. Le indicazioni descritte sul libro sono molto dettagliate, non si può sbagliare, per cui ho potuto ammirare il percorso che ho battezzato ” Sentiero della Genzianella” perchè questo fiore violaceo faceva capolino nei prati lungo il sentiero.
Per l’esattezza si tratta della Genzianella amarella -Genzianella autunnale che si distingue dalla Genzianella campestris-Genzianella campestre per la presenza di 5 petali anzichè 4!
Visto il periodo, i colori autunnali sono predominanti e fanno esaltare ancora di più la roccia bianca dolomitica.
la Porta dell’Autunno!
Nella prima parte si guada e si costeggia il Torrente Ledron.
Piccoli e grandi massi … starei ore a guardarli, a conoscere le molteplici forme e composizioni! 🙂
Piccoli sassi che grazie all’azione dell’acqua, girando scavano la roccia sottostante creando, in questo caso, delle piccole vaschette. Ce ne sono diverse, provate a cercarle, in compagnia dei vostri bimbi! 🙂
Sassi trasportati dalla corrente o caduti da un versante della montagna, alcuni “rugosi”, troppo duri da scalfire, altri lisci, livellati dall’azione dell’acqua…
…e con sopra, con un pizzico di fortuna, un piccolo ospite che ci dà il benvenuto! 🙂
la cavalletta Hopper!
Un consiglio soprattutto quando si fanno gli “anelli”: ogni tanto guardatevi indietro, altra prospettiva, altro paesaggio, altre sorprese!
Sul versante opposto si inizia a vedere le formazioni rocciose “a strati” …. questa così curva, rotondeggiante, l’ho battezzata la “Roccia Armadillo”.
Lasciato il corso del Torrente ed il sentiero n.976, ci si immette nel sentiero n.975 e si attraversa un bosco di faggi e conifere all’ombra del Monte Ciavac.
Salendo si arriva ad una selletta, località ” Le Pitte” e qui consiglio una pausa,pausa-pranzo… perchè si cambia paesaggio ed emozioni! 🙂
Guardando le foto sotto, da destra: si arriva dal bosco di faggi sulla sella e poi ci si “tuffa” nel bianco dolomitico del canalone!
Scendendo lungo un ripido sentiero (non è pericoloso, non ci sono strapiombi, ma fate comunque attenzione per la friabilità della roccia) si arriva sul letto del Torrente Susaibes e qui aprite, aprite, ripeto aprite gli occhi! 🙂
Un canalone immenso, dalle alte pareti dolomitiche, tutte frastagliate (le foto non rendono la loro bellezza, bisogna vederle dal vivo! 🙂 ) Con il dovuto rispetto, l’ho battezzato la “Cattedrale Susaibes” : un pavimento ricco di “mosaici” rocciosi, delle pareti verticali ricche di fregi, un soffitto dalle mille sfumature di azzurro! Meraviglioso.
Proprio alla fine della discesa, ci accoglie la Fonte “Aga dal Muscle”(Acqua del Muschio”) alla destra orografica del Torrente.L’acqua scorre sopra strati di roccia impermeabile, come la Dolomia Bituminosa, di colore scuro, ricca di sedimenti di sostante organiche.
Sedimenti marini antichi, di 200 mln.di anni fa!Durante il Triassico Superiore! 🙂 Adoro! E poi …
… Forza dell’acqua, dell’erosione, grandi e piccole sorprese naturali!
… Acqua che scompare e riappare a seconda della permeabilità o meno della roccia sottostante.
… Faglie dolomitiche,pieghe, specchi di faglia, che si innalzano, che scivolano, che scorrono, con tutta la loro forza e possanza!
Non potevo non abbracciarle! 🙂
In fondo al sentiero sulla sinistra orografica, guardate all’insu’! Ecco cinque formazioni di roccia uguali!Le ho chiamate “Las sùrs gimules” (dal friulano “Le sorelle gemelle”). 🙂 Meraviglia della natura!
E poi di nuovo “cambio” di paesaggio: dal bianco dolomitico si ritorna al verde del bosco, dalla forza della Natura alla forza dell’Uomo, al suo lavoro.
Ci accoglie una fornace per la formazione della calce. Ce ne sono molte in Regione, recuperate dalle varie Associazioni locali. Ricordo di averle “incontrate”diverse durante le nostre camminate, in Val Tramontina, al Passo Pura, a Cimolais,… ci sono da voi?
Attraverso sentieri ben curati, si rientra nello splendido abitato di Andreis, (v.foto all’inizio dell’articolo) costeggiando prati , boschi, rivoli d’acqua …
Alcune …
in compagnia di animali fantastici che ti indicano la strada … 😉
… pronti sull’attenti per un saluto ed un controllo “Chi sei?Da dove vieni?” 😉 …
… altri che ti osservano dall’alto in basso … con quegli occhi poi! 🙂
altri che non hanno nessuna voglia di tenerti compagnia “Ohh! Un pò di privacy!” :)…
e altri che proprio si sono dimenticati che passavi a trovarli … 😉
Consiglio questo Anello di Andreis perchè è un itinerario che abbraccia la natura, la geologia, l’architettura, gli usi e i costumi degli uomini, la Storia di questa Valle, davvero interessante! Grazie Ivo, grazie Sandra del consiglio!
Rientrando a casa, dopo Montereale Valcellina, dal Ponte Ravedis, guardate sull’altro versante!
Rampa Monte Jouf-Diga di Ravedis
Una “onda” calcarea, (periodo Cretacico 65-145 mln.di anni fa) formata da strati e strati che da orizzontali (in alto) vengono piegati fino ad una immensa piega verticale e di nuovo orizzontale. Che forza! 🙂
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dai Link(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
Sono molto felice perchè in questi giorni sono partiti i lavori di riqualificazione del Parco del Cotonificio “Cormor” , a ridosso del Parco omonimo nella zona nord di Udine.
Parco del Cormor
Anni fa (probabilmente si tratta del 2012 – ho anche un articolo del quotidiano Messaggero Veneto del 20 ottobre ) mi ricordo di averne sentito parlare (se non vado errato) da un Docente Universitario in una trasmissione radiofonica regionale condotta da Massimo Gobessi e, incuriosita, mi sono recata in questo piccolo ma interessante area verde. C’erano delle tracce di sentiero, la vegetazione aveva il sopravvento ma ricordo di aver riconosciuto diverse piante floreali e arboree. Devo controllare nell’archivio fotografico se ho qualcosa … giusto “qualche” foto sia ben chiaro! 😉 .
Crocus selvatico
Comunque eccoci al 2017 e quest’area verrà ripulita, riqualificata per renderla uno splendore! Si parla di un Centro Visita, di percorsi ciclo-pedonali e di un Orto Botanico.
E’ un piccolo lembo di verde nelle vicinanze del Torrente Cormor e della ciclabile IPPOVIAche da Udine arriva a Buia, parte della quale rientra anche nella più famosa ciclovia ALPE ADRIA RADWEG che dai monti salisburghesi porta al mare gradese! 🙂
Panorama delle Alpi dall’Ippovia
Ripeto, è un piccolo lembo di verde ma ricchissimo di “storia” vegetale e umana.
La zona era occupata dal Cotonificio Udinese, oggi Sede Fieristica.
Cerca che ti ricerca (sono o non sono curiosa come una scimmia 😉 ) ho trovato delle sorprese.
Sfogliando l’album fotografico– importante memoria storica di persone e di luoghi – ho scoperto che oltre alla fabbrica tessile erano stati costruiti per le maestranze, un rifugio antiaereo (chissà se esiste ancora!), il dormitorio, una farmacia,lo spaccio aziendale , l’ufficio postale, il refettorio, l’infermeria e l’asilo! Proprio così: una piccola citta’ provvista di tutto, è il caso di dirlo, nel rispetto della persona. E siamo nel 1884!
Altri esempi in questa Regione li possiamo trovare a Torviscosa e a Monfalcone .
Dalle descrizioni e dalle foto aeree, ho scoperto che esistevano DUE fabbriche, il Cotonificio “Cormor” e il Cotonificio “Ancona”. Cotonificio Ancona? Ma dove si trovava?… Facile: in via Cotonificio! 🙂 Ora è stato riqualificato ed è diventato una sede dell’Università udinese – ambito scientifico.
Beta-scimmia curiosa 😉 si domanda del perchè Ancona!
L’Ancona è un Dipinto religioso, quindi significa che era stata costruita una Cappella nelle vicinanze della fabbrica? A leggere bene gli atti della riqualificazione, si parla di una Chiesa vicino all’Asilo! Quesito risolto. 🙂 Andrò ad “indagare” sul posto!
Avete presente i vecchietti che guardano i lavori dei cantieri? Attention please: Sono con una bici gialla, al limite faccio una foto, una sola e solo all’edificio, va bene signori operai? Tranquilli, non vi disturbo.
Come si dice? “Uomo avvisato…uomo avvisato!” 🙂 🙂 🙂 cit. i comici Luca e Paolo.
Guardando le foto aeree ho fatto il gioco del ieri e oggi: impressionante il “vuoto” intorno, c’erano tanti appezzamenti agricoli! E sono passati SOLO cent’anni!
Sfogliando” ancora l’album, noto un operaio che attraversa in bicicletta un ponte, con alle spalle alcuni edifici del “Cotonificio Cormor” … … … e c’è pure un binario!
Allora la Beta-scimmiacuriosa vi dice che gli edifici ci sono ancora e sono quelli che trovate a fianco del parcheggio!
Il ponte? C’è anche quello! Lo si può notare guardando verso nord, tra gli alberi, mentre dalla zona Fiera si costeggia a piedi o in bicicletta, il Canale Ledra-Tagliamento e le sue cascatelle, per immettersi sulla ciclabile dell’Ippovia!
Ma allora? Il tratto ferroviario è l’odierna via Sondrio? Andrò in biblioteca per ulteriori ricerche.
Quando mi recherò in Fieraper una delle tante iniziative (fra poco c’è quella dedicata al Nataleeee! Non vedo l’ora 🙂 ) guarderò – oltre agli stands- con occhi diversi e sempre curiosi, le colonne, i soffitti, i muri, i vari edifici ancora presenti con un pò più di riguardo e di rispetto, pensando a tutte le donne e uomini che ci hanno lavorato.
All’entrata di ciascun edificio mettere una targa esplicativa su “cosa era adibito” al tempo della fabbrica? Sarebbe un’idea, cosa ve ne pare?
Profumo di resina!
Questa conifera chissà quante persone ha visto passare! Chissà se i bimbi dell’asilo hanno fatto un girotondo intorno a lei? 🙂
Non potevo non terminare con i miei amati alberi! Nell’attesa di poter ammirare il nuovo Parco… all’interno della Fiera di Udine mentre si attraversa il corridoio di collegamento tra i due padiglioni più grandi, guardate le zone verdi lungo il corso d’acqua: fa bella mostra una Sequoia Gigante di 130 anni c. ! Questa specie originaria della Sierra Nevada in California,è arrivata in Europa grazie al duca di Wellington a metà del 1800 e può arrivare a 3000 anni!
Una Sequoia Sempervirens fa compagnia alla Statua del Re nel Giardino Rigasoli a Udine, assieme ad un Cipresso, ad un Cedro e ad un Gelso.
Un’altra centenaria Sequoia Gigante si trovava in via della Cooperativa a Tolmezzo … si trovava perchè anni fa è stata abbattuta causa un fortunale. Se trovo una foto la pubblico volentieri, intanto potete “rivederla” sul libro sotto-indicato oppure sul motore di ricerca dal Satellite … ingrandite, modalità Street View, et voilà!
Sapete perchè si chiama Sequoia? Lo ha assegnato il botanico Endlicher a ricordo di Sequoiah, figlio di un inglese e di una donna cherokee. Sequoiah diventò famoso perchè ideò un particolare alfabeto indiano. ! 🙂
Scusate della mia meraviglia ma ogni parola, ogni significato che imparo, per me è una conquista! 🙂
Parco del Cormor
Ancora questa e poi vi saluto: arrivando alla zona parcheggi si nota nei mesi autunnali , circondato da alberi molto più grandi, un arbusto spinoso dai frutti giallo intenso profumatissimi! (NON COMMESTIBILI!)Si tratta del Poncirus Trifoliata o Ponciro originario della Cina. Sembra un addobbo natalizio con tante sfere illuminate! Bellissimo. Lo nomino “Albero di Benvenuto” al Parco! 🙂
Al prossimo giro curioso! 🙂
Mandi Mandi
Beta
P.S.: Questa zona mi ha sempre incuriosito, passandoci diverse volte a piedi o in bicicletta. Mi ponevo sempre la domanda: perchè è lasciata così incolta (edifici compresi)? Anno dopo anno si vedono migliorie nella Zona Fiera o nel vicino Parco del Cormor, un “Polmone Verde” sempre ben curato … e questo invece…
ed ecco scoperto l’argano! 🙂 Sono proprio contenta. Grazie a tutte le persone che ci lavorano.
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dai Link(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
E’ una delle cittadine del Friuli Venezia Giulia che, per motivi sportivi, mi ritrovo diverse volte l’anno a visitare e ogni volta c’è una scoperta, una sorpresa, una miglioria a edifici, al verde che la rendono ancora di più, un piccolo gioiello di arte, cultura, storia e natura.
Cosa mi ha colpito?
Il Centro Storicoti accoglie varcando una delle due Porte, l’Occidentale e l’Orientale, rispettivamente della I° e della III° cerchia muraria.
Questa è quella Orientale e guardo sempre in su per vedere se da quel ballatoio mi appare una Guardia a difesa del proprio territorio! 🙂 Alberto Angela insegna e io da diversi anni ho la #pieralbertangelaite acuta! 😉
E mi stupisco sempre, (questo gioco lo faccio anche nella mia Udine) passeggiando tra una cerchia e l’altra, di quanto era piccolo il Borgo iniziale!
C’è una fotografia di Spilimbergo scattata da un ricognitore il 14 settembre 1918, quasi alla fine della I° Guerra Mondiale. Sono passati appena cent’anni (che non sono niente se guardiamo la Storia della Terra), ma è impressionante quanto sia cambiato il paesaggio. La vecchia ferrovia (parte di via Barbeano e via Milaredo)è il limite della cittadina. Cartina alla mano seguite Piazza S.Rocco, via Barbacane, via Campo Sportivo, via Ancona, Piazza Duomo, via Duca d’Aosta, via XX Settembre, ecco, questo era il perimetro! E tutto intorno niente! Solo nuclei di case sparse in mezzo a ettari di piantagioni. Spettacolare l’ordine, la misura esatta dei campi. Gli appezzamenti sembrano tanti fogli di quaderno a righe! 🙂
E poi subito sotto via Ancona c’era il ripido argine, “Muculis” in dialetto friulano spilimberghese. Dove adesso ci sono prati, campi coltivati, un secolo fa passava il Fiume!
Dal piazzale del Palazzo di Sopra si ha una vista panoramica stupenda sul Tagliamento o meglio, sull’antico alveo , oggi ricoperto da boscaglia e utilizzato dall’uomo per varie coltivazioni cerealicole e vitivinicole.
Opla’! Eccomi “in mezzo” al Fiume Tagliamento! Noto da sinistra il Campanile del Duomo, gli edifici del Castello, intravedo il campanile dell’Ancona e al centro tutto bianco il bel Palazzo dei Spilimbergo che tanto bianco non è! 😉 .
Ma torniamo alla passeggiata in centro.
E’ obbligatorio il “naso all’insu'” per ammirare i dipinti sulle abitazioni! E non c’è solo il Leone di S.Marco, testimonianza dell’antico dominio veneziano! Ma di questo e del Palazzo non proprio bianco, giocherò con i bimbi in una delle prossime storie dell‘Angelo di Udine!
In Piazza Garibaldi però “nasu all’ingiu'” ! Cercate questo “disegno”!
Lo so che è un gioco per i bimbi … ma cosa dite se ci divertiamo un pò anche noi grandi! 🙂
Allora? Lo avete trovato? Bene, adesso via in Piazza Duomo, sotto un colorato e “turistico” 😉 Palazzo!
Girate intorno al colonnato fino a quando troverete la Macia! L’originale!Che emozione! Era l’unità di misura di lunghezza utilizzata in questo territorio.
Anche a Ferrara mi ricordo di aver notato all’interno del Castello Estense (sotto una delle Torri d’ingresso? Ricordo bene?) una tavola con le misure per il panno, la seta, i “due piedi di Ferrara”… andando a ricercare, ho scoperto che ogni cittadina del Ferrarese aveva una sua misura con un suo specifico nome! Incredibile! La meraviglia della Storia dell’uomo! 🙂
E da voi? Ne conoscete altre? 🙂
Ma torniamo in quel di Spilimbergo! 🙂
Da Piazza Duomo si prosegue verso est per giungere al Castello con un cortile interno circondato da interessanti costruzioni. Io la chiamo “la stanza” perchè, come in una stanza di un Palazzo signorile, si possono ammirare degli splendidi motivi murali, ognuno con una caratteristica particolare.
Il soffitto? La volta celeste con il suo mutevole scorrere delle nuvole! Gianbattista Tiepoloinsegna.
Cielo FVG !
Una divagazione: osservo sempre il cielo, sia di notte (conoscete già la mia passione per l’astronomia !) che di giorno. Tramonto, alba, pomeriggio, c’è sempre un susseguirsi di meravigliosi colori, forme, luci. E’ il cielo che ritrovo nei dipinti del Tiepolo! Sarò di parte, amerò troppo questo artista che ha trascorso diverso tempo a Udine, ma lo dico ogni volta che “varchiamo” il confine del Friuli Venezia Giulia; i miei Beta-familiari ormai lo sanno e mi precedono sempre “Si mamma, il nostro cielo è magnifico, diverso dagli altri, ha una luce propria, unica!” 🙂 #ilovetiepolo ! 🙂
Ma torniamo nella terra del Mosaico.
Un piccolo gioiello, sempre “in movimento”, in divenire, in base alla stagionalità è il giardino terrazzato a fianco del Palazzo dei Spilimbergo nel Borgo Medioevale di Sopra.
E’ “nascosto” da una cinta muraria e si possono ammirare varie e rare piante di Rosai …
di Alberi da Frutto (ho riconosciuto il Gelso, il Melo, l’Olivello,il Fico …giusto?)
e aromatiche (Salvia, Rosmarino, Menta,…)
oltre a diverse piante floreali …
Da ritornare in Primavera/Estate per ammirare i colori e i profumi e perchè no conoscerne le loro proprietà!
Scendendo lungo via Ancona, merita la visita alla Chiesetta dell’Ancona dedicata a Santa Sabbata.
Mosaici all’estero della Chiesetta.
Leggendo uno dei libri citati a piè-articolo 😉 ho scoperto che S.Sabata è una delle Sante più antiche di questa Regione. Il suo nome deriva da “Sabato” — “Sabide” in Friulano. Questo nome declinato al femminile lo troviamo solo in lingua Friulana e in quella Ebraica.Bella la curiosità vero?
Un’altra curiosità? Scendete lungo la via ancora un pò … passeggiando sotto il colle terrazzato potrete trovare, cadute dagli alberi che costeggiano la strada, delle belle e rare (almeno qua in Friuli) sorprese!
Noci? Castagne? Ghiande? Mele? Pigne? Naaaa! Guardate qua 🙂
E’ un frutto carnoso, ruvido, molto profumato – un misto di limone e arancia – grande tra i 10 cm. (come il mio!) e i 14 cm. .
ATTENZIONE ripeto ATTENZIONE!!!NON EDIBILE-NON COMMESTIBILE-NON SI MANGIA-NO FOOD-N’EST PAS MANGER-NO MANGJA’!!!
Attenzione anche ai rami spinosi di questi alberi! Alberi? Non ho detto di cosa si tratta!Che sbadata!
Si tratta dell’Arancio degli Osagi o Maclura Aurantiaca / Pomifera- Ordine degli Urticali – Famiglia delle Moracee – pianta originaria dell’America settentrionale importata nei primi decenni del 1800 come sostituto del gelso per l’allevamento del baco da seta, ghiotto, come si sà, delle foglie.
La corteccia delle radici, ricche di tannino, era usata nell’arte tintoria dei tessuti.
Curiosa come una scimmia mi sono detta:”Perchè Arancio degli Osagi?” Gli Osagierano un popolo indiano che si tingeva la faccia con l’essenza gialla della corteccia! Grazie della curiosità prof.Gianfranco Ellero. 🙂
A me piace pensare che sia stata portata “a casa” da un emigrante friulano! Così,giusto per ricordare i tanti emigranti del Friuli Venezia Giulia sparsi in tutto il mondo e Primo Di Luca Console Onorario del Canada in Friuli Venezia Giulia! Mandi!
Vi consiglio di andare nel Palazzo colorato e “turistico” di cui sopra 🙂 e richiedere la Guida per girovagare fra le viuzze spilimberghesi (v. il libretto sotto la particolare “arancia”) per scoprire la storia delle Chiese, dei Palazzi,… di questa bella cittadina.
Alle prossime scoperte spilimberghesi magari in bicicletta così mi “allontano” un pò dal centro!
Mandi Mandi
Beta
P.S. Non ho dimenticato il Mosaico. E’ che è un Lavoro, un’Arte e ne ho massimo rispetto. Le opere sono sparse in tutto il mondo! Un ricordo? Agli inizi del 2000 era stato esposto nella mia città il Mosaico “The Return of Spring” commissionato da Jack Beal : una personale Primavera che mi aveva colpito molto, anche per la grandezza! Sapete dove è stato collocato? All’ingresso della Metro-Times Square a New York! Se passate di lì … quella Primavera “l’avevo vista per prima iooo!” 😉 #sorrideresempre !
“ITINERARI DELLA DESTRA TAGLIAMENTO TRA VENETO e FRIULI”-Alla scoperta di un territorio, fra storia, arte e natura – AA.VV.- a cura di Enrico Fantin -Ed.La Bassa-collana n.69-Latisana-edizione Dicembre 2007
“ATOR PAR SPILIMBERG E PAR LIS MUCULIS” Guida Turistica realizzata dal Comune di Spilimbergo-Ass.Identità Linguistica – AA.VV.- 2005
“ALBERI” – La Biblioteca della Natura -vol.1-ed.italiana 1993-2006 R.C.S.Libri SPA-Milano
“Come riconoscere ALBERI E ARBUSTI” Progetto editoriale del Sett.Scientifico e Tecnico della Fabbri Editore-Pubblicazione n.8-ottobre- I°ed.1980 Gr.Ed.Fabbri SPA-Milano
“IL BARBACIAN” Periodico edito dalla “Pro Spilimbergo” supplemento al n.1-Giugno 2013 articolo “Storie di alberi,storie di uomini” di Gianfranco Ellero.
Catalogo Mostra “TILIMENT TAGLIAMENTO FOTOGRAFIE PER UN FIUME” a cura di Gianfranco Ellero – Arti Grafiche Friulane – Udine 1989
Depliant Mostra “MOSAICO A NEW YORK CITY” 10.12.1999/29.02.2000 -Galleria d’Arte Moderna Udine
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dai Link(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.