Buongiorno!
Leggendo la pubblicazione regionale dei geositi e il libro del Circolo Speleologico mi ha incuriosito il capitolo dedicato alla Forra “Buse dai Pagans” e alla Palude “Vuarbis”(poco oltre il Lago di Cavazzo, anche questo oggetto di numerose passeggiate lungo l’argine o come punto di partenza per camminate sulle montagne che ne fanno da cornice) e allora zaino in spalla e via!
Partendo dall’abitato di Cavazzo Carnico ci si incammina sulla strada che costeggia il Rio Faeit fino all’indicazione a sn. di una Palestra di arrampicata.
E’ già una meraviglia: natura (sottobosco ricco di piante, fiori odorosi, colorati!) storia (la parete di roccia della Palestra ha delle aperture/finestre militari :la struttura interna (bunker) fa parte del Vallo Alpino del Littorio ) geologia (le pareti rocciose sono dei conglomerati quaternari!).
Alla sinistra dello spiazzo della Palestra di roccia, attraverso un sentiero, si arriva alla “CJANEVATE” una grotta molto grande con a destra l’ingresso al bunker militare (vietato l’ingresso).
Un pensiero, in rispettoso silenzio, al lavoro dei militari per la realizzazione di queste opere…
Facendo un pò di attenzione-tra la Cjanevate e la Palestra di Roccia – attraverso uno stretto passaggio tra i massi, si arriva alla Forra “BUSE DAI PAGANS”:come cita il testo, è un “varco di circa tre metri di larghezza, sovrastato da pareti di una trentina di metri”.
Meraviglia della natura, la forza dell’acqua che ha “plasmato” la roccia!
Ad un’altezza di una quindicina di metri si vede il ponte in cemento armato che unisce le costruzioni militari interne!
Proseguendo lungo il greto del Rio, al termine della Forra, troviamo una pozza d’acqua…è alimentata da un “salto” d’acqua anche questo molto alto…ricorda un pò le Cascate “LA PLERA” di Invillino e “FAVARINIS” nel comune di Amaro.
Da visitare stagionalmente perchè è una novità ogni volta, la portata dell’acqua varia e quindi varia tutto il paesaggio sottostante! per non parlare della vegetazione, della luce del sole,…
Ma quanto è GRANDE la Natura! Mi meraviglio sempre!
Torniamo a noi!
Per continuare la camminata, si ritorna sulla strada asfaltata proseguendo verso la località di Cesclans. In pratica (consultare SEMPRE la cartina topografica n.13 ) si “circumnaviga” la montagna appena visitata. 😉 … Attenzione:trattasi di strada con passaggio di veicoli!.
Al termine di questa “rotatoria” si arriva al margine di un esteso campo, è il “prato del Falnor” di origine glaciale: questa conca è stata plasmata dal lavoro del Ghiacciaio del Tagliamento!
Proseguendo verso il paese di Cesclans, a destra si trova una Chiesetta ristrutturata dopo il terremoto del 1976 e a sinistra parte un sentiero (marcato “Tratteggiato nero” sulla cartina topografica:quindi attenzione!non è ben segnalato).
E’ un sentiero con poco dislivello, che attraversa il bosco Celli e Brocul.
Ho visto diversi alberi di Ciliegio!Fiori e Farfalle! e delle postazioni militari!
Consiglio:occhi e macchina fotografica in azione !!! 🙂
Al termine della discesa si arriva alla Palude “Vuarbis” anche questa di origine glaciale.
Grazie ad un comodo sentiero si riesce a “girare” intorno allo specchio d’acqua.Il canneto e l’alta vegetazione nasconde parzialmente la vista della Palude. Un centinaio di metri vengono percorsi sulla S.S.512 che sarà anche utilizzata per il rientro a Cavazzo Carnico….attenzione ai veicoli ma dall’alto si può avere una più chiara panoramica della P.Vuarbis.
In alternativa alla strada asfaltata abbiamo preferito un sentiero che “taglia” attraverso il bosco , segnalato con indicazioni per il Campo Sportivo di Cavazzo Carnico.
Un profumo di aglio selvatico!!!
E’marcato “Tratteggiato nero” sulla cartina topografica:quindi attenzione!non è ben segnalato).
E comunque, sempre, sempre ben equipaggiati !!!
Un’occhiata al Monte Amariana “senza il cappello” e via …
… al prossimo itinerario!
Mandi Mandi
Beta
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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
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Consiglio la lettura di …
-“SOPRA LE GROTTE Passeggiando fra rocce e grotte” a cura di G.Muscio e A.Mocchiutti 2015 Circolo Speleologico e Idrologico Friulano–Udine – e Provincia di Udine
La prefazione di A.Mocchiutti e G.Muscio “Passeggiare fra le grotte” la condivido totalmente! 🙂
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