UNA CAMMINATA A … PAULARO – 18

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Buongiorno tutto il giorno! 🥾🥾

Nell’ultimo articolo vi ho fatto sorridere con un video familiare durante una escursione in montagna.

Allora ho pensato di parlarvene più in particolare.

Il percorso è lungo la Forra del Torrente Chiarsò  a nord di Paularo (Udine).

Si parte dalla frazione di Villamezzo,  sul sent.n.456 fino al primo tornante per poi, attraverso una strada bianca, andare verso il Rio Ruat .

RIO

Curiosità: la pianta in primo piano è l’ IMPATIENS GLANFULIFERA nome volgare “Non mi toccare” perchè le sue capsule appena vengono toccate scattano all’indietro rilasciando i semi.

In Gran Bretagna viene chiamata “Elmetto da poliziotto” data la somiglianza di parte del suo fiore rosa al copricapo anglosassone.

Alcune delle varietà vengono usate nei paesi asiatici per tingere di giallo e di rosso la seta e la lana.

E’ uno dei miei ricordi di bambina nelle escursioni con papà.

Mi “immergevo” completamente tra i suoi steli, alti fino a due metri! 🥰

Ritornando sui nostri passi … lungo il tratto che costeggia il Rio Ruat iniziano le prime sorprese 😍 geologiche!

ABBRACCIO 1
Abbraccione!

Questa roccia rossa è l’Arenaria di Val Gardena .

Depositi spessi dai 40 m. ai 200 m. formati in alcuni milioni di anni durante il Permiano (260 mln. di anni fa), ultimo periodo dell’Era Paleozoica, prima dei Dinosauri per intenderci.

Strati di Pianure alluvionali, fanghi, alternati a Depositi marini, il tutto sollevato, nel corso di anni, dall’azione di spinta delle placche terrestri durante l’Orogenesi / Origine delle Montagne.

Come sempre ho gli occhi fuori dalle orbite😍  quando scrivo, leggo, di “milioni di anni fa” … come con le stelle e/o galassie lontane “anni luce” … a pensarci … brividi! 🥰

orme

Lasciato (a malincuore 😂😉) il Rio Ruat,  inizia il sentiero CAI n.442, immerso in ricchi boschi di Conifere.

BOSCO

Uno spettacolo della Natura! In questo stretto spazio, dove le pareti della forra quasi si toccano, loro, gli alberi, si innalzano sempre più in alto!

E’ una gara per arrivare primi a toccare il cielo!

ALTEZZA

Questa foto l’ho scattata lungo il sentiero, al rientro.

Foto “in diagonale” per far notare quanto siano alti rispetto a quell’omino a destra, piccino piccio’… 😉

FORRA

Lungo la prima parte del percorso si è immersi nel bosco, ma la “voce” del Torrente Chiarsò si fa sentire e ci tiene compagnia.

Dopo una breve discesa si arriva al Ponte Fuset da dove ha inizio il percorso ad anello della Forra “LAS CALAS”.

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ATTENZIONE! Sulla cartina topografica il sentiero nella Forra è segnato con

puntini rossi . . . . . . . . . 

TRATTO DIFFICILE CON SEGNAVIA (PER ESPERTI)

Consiglio di verificare sempre l’agibilità del percorso prima di partire dato la sua particolarità e  Massima attenzione!!!  Grazie.

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L’acqua è l’elemento predominante, la cui forza ha plasmato le diverse rocce.

FORRA 13

Rocce modellate , tagliate, “come l’unghiata di una gigantesca tigre dai denti a sciabola” (dal libro “LE ALPI CARNICHE”v. fondo pagina) …

FORRA 12

… rocce erose dall’azione dell’acqua, magari con l’aiuto dei sassi (marmitte), di diversa grandezza e colore … spettacolo puro! 😍…

FORZA 7

… notando i diversi livelli nei tempi di “piena” e di “magra” della Forra.

E qui, parlando di “piene”…

A monte, poco prima dei tornati stradali verso Casera Ramaz, si costruiva una diga per la “raccolta” del legname proveniente dai boschi limitrofi.

TABELLA

Grazie alla forza dell’acqua prodotta dalla rottura della “STUA”/Diga, il legname veniva “scaricato” a valle, verso il paese. Ma se qualche tronco si incastrava nella stretta e profonda forra, ecco che intervenivano gli uomini con lunghi bastoni (v.tabella del Comune).

Mentre cammino, un pensiero lo dedico a questa gente.

Dal sentiero, con MOLTA attenzione, merita osservare la destra idrografica del Torrente …

SENTIERO

… con fittissimi strati “marini” , antiche pieghe e ancora “colorate” rocce …

ROCCE 7

… in poche centinaia di metri c’è una varietà geologica unica.

Ad ogni passo sono estasiata da questa meraviglia della Natura, fino a quando, terminata la Forra, si inizia a salire sempre in mezzo al bosco, fino all’imbocco con la strada che da Paularo porta al Passo Cason di Lanza.

Dopo qualche metro, verso sud, si ridiscende lungo il sentiero CAI n.442 .

ALTEZZA
Il tratto di sentiero della foto “sbilenca” 😉

Curiosità geologica: scendendo, a sinistra del sentiero, si nota una grande parete bianca e strati rocciosi che fanno capolino tra le foglie!😍 Sono depositi marini, roccia calcarea di 350 mln. di anni fa!

Passo dopo passo, tornante dopo tornante, si ritorna al Ponte Fuset.

Un ultimo sguardo alla Forra e si riprende il sentiero dell’andata, fino al Rio Ruat rientrando a Villamezzo (vi spiega meglio la cartina topografica 😁).

ARRIVO

Dopo la “Voce” dell’acqua, la “Storia” delle rocce … ci accoglie il giallo del fieno profumato, il verde dei prati colorati e uno spettacolare panorama verso il Gruppo del Monte Sernio! 😍

Mentre durante l’escursione ho notato …

GENZIANA asclepiadea

… bellissimi esemplari di “GENZIANA ASCLEPADEA” – Asclepiade – “zampilli” di fiori blu intenso che colorano il sottobosco!😍 …e poi …

BUBBOLA LACERATA

… un esemplare molto grande di “MACROLEPIOTA PROCERA“-Ombrellone o Mazza di Tamburo: quando è ancora chiuso sembra veramente una mazza per il tamburo!😍 …

RANA DALMATINA

… e poi un piccolissimo anfibio : la “RANA DALMATINA” – RANA AGILE – dalle luuuunghe e agili zampe! 😍 Questa piccolina fa salti di 2 metri !

Una curiosità: lo sapete che la pupilla degli Anfibi è diversa da specie a specie ?

Il Rospo Comune ha una pupilla a forma di 🪁 (rombo con senso orizzontale) , quella della Rana di 👁‍🗨 (nuvoletta dei fumetti) , quella del Pelobate o Rospo Bruno di 🩸(goccia allungata) , quella dell’Alite o Rospo Ostetrico di 🪁 (rombo con verso verticale) e quella dell’Ululone di 🖤(cuore)… la più romantica!😍

… e per finire un abbraccio a due meravigliosi Giganti del Bosco … chissà quante storie di Vita hanno visto!

A presto cari miei vecchi amici Alberi. A presto perchè lassù, a monte, mi aspettano  pieghe orogenetiche particolari e rocce rosse del periodo Ordoviciano, sabbie e fanghi contenenti i macro-fossili più antichi di tutta la Penisola Italiana , di 460 mln. di anni faaaaa!!!😍😍😍

A voi miei cari (e pazienti lettori) … Buona e attenta (in tutti i sensi!) camminata! 😘

Beta

P.S. Sono a disposizione per correggere i nomi indicati di fiori, funghi, animali … non sono un’esperta, mi informo sui libri … se ho sbagliato “Mi corriggerete” come diceva il nostro grande Papa Wojtyla. Grazie.😘

Ah! Dimenticavo … il luogo del ruzzolone è sulla sponda sinistra del Rio Ruat (vedi prima foto – quella dei fiori) … poco male, sarei caduta in acqua e, conoscendomi, anzichè pensare ad eventuali contusioni, mi sarei messa a raccogliere e/o fotografare sassi, rocce,…🤦‍♀️Santa Pazienza!😂🤣😂🤣😃 #sorrideresempre!

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Per saperne di più:

Cartina n.09 ALPI CARNICHE CARNIA CENTRALE 1:25000 Editrice TABACCO

“GEOSITI DEL FVG” Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Libro “LE ALPI CARNICHE Uno scrigno geologico”a cura di Giuseppe Muscio e Corrado Venturini – Comune di Udine- Museo di Storia Naturale – Marzo 2012

Libro ” DENTRO LE ALPI CARNICHE-la Geologia vista da lontano” a cura di Giuseppe Muscio- Museo Friulano di Storia Naturale – Maggio 2019

Libro “GUIDA PRATICA AI FIORI SPONTANEI IN ITALIA” ed. Selezione dal Reader’s Digest – Gennaio 1989

Libro “GUIDA PRATICA AI FUNGHI IN ITALIA” ed. Selezione dal Reader’s Digest – Gennaio 1989

Libro “COME RICONOSCERE ERBE E FIORI” di Paola Lanzara – Fabbri Editori – 1980

Libro “FIORI E GIARDINO” vol.1- LE GARZANTINE – La grande Enciclopedia Tematica – Garzanti Libri SPA – ed.2005

Libro “ANIMALI – GRANDE ENCICLOPEDIA PER RAGAZZI”vol.1- ed.spec. per “la Repubblica”-2005

Libro “GLI ANFIBI”N.58-I TACCUINI DI AIRONE- ed.Giorgio Mondadori SpA-Dicembre 1984

Libro “FLORA e FAUNA DELLE ALPI” di T.Schauer e C.Caspari – Oscar Illustrati Mondadori – Aprile 1987

Libro “DIARIO DELLA NATURA”di Francesco Petretti – ed. EDAGRICOLE – 1998

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P.S. I miei articoli  NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

UNA CAMMINATA A … GEMONA DEL FRIULI – 16

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Buongiorno tutto il giorno!🥾🥾

Iniziare l’anno nuovo con una camminata in quel di Gemona del Friuli? Certo che si!

Sentieri   che portano a scoprire “in pochi metri” diversi ambienti naturali, storici, geologici, … in pratica “Un compendio della Natura” prendendo in prestito una frase di Ippolito Nievo per descrivere la mia Regione.

Partendo dalla zona del campo di calcio (località  Glesiute) , sotto l’occhio vigile del Monte Chiampon, si arriva, su comoda strada sterrata, alla Sella di Sant’Agnese con la splendida Chiesetta.

CHIESETTA

Risale al XII secolo ed è stata ricostruita dopo il terremoto del 1976.

Osservando bene le mura si notano i segni del “vecchio” e del “nuovo” (come le mura della meravigliosa Venzone) … per non dimenticare … per rispettare la Storia,  il lavoro dell’uomo, prima e dopo quel maggio e settembre del 1976, sempre vivi nel mio cuore.

Il rumore delle rocce, l’odore della polvere, il silenzio, le voci, gli occhi che parlavano più di mille parole, le mani di tante persone pronte a dare una mano … ricordi indelebili.

Ma torniamo alla Sella di S. Agnese.

Poco prima di “entrare” nel grande prato, si può fare una piccola deviazione lungo un sentiero verso il monte, riparato dalla vegetazione, per ammirare il pozzo per l’acqua usato dalle Monache che, durante la metà del 1200, hanno vissuto (per un breve periodo) in un Romitorio, situato nei pressi della Chiesetta.

POZZO

Questa via era percorsa già ai tempi dei Celti e dei Romani che scollinavano e proseguivano per  …

VENZONE

…   Venzone , prima di intraprendere il lungo viaggio verso il Nord Europa! Che emozione!

Arrivati alla Sella bisogna assolutamente ammirare la catena del Monte Chiampon !!!

m CHIAMPON 2.JPG

A destra (verso Sud) strati rocciosi del Norico (200 mln. di anni fa) e a sinistra quelli “più giovani” del Cretacico superiore (70 mln. di anni fa)!!! 🙂

Giochiamo con i bimbi?

Riusciamo a vedere le gigantesche “Onde di un antico mare” e il “dorso della grande Balena Agnese”  ?

Proseguendo lungo la strada del Monte Cumieli, poco prima del Forte di Monte Ercole … occhio alle pareti rocciose!

LAGO
Dalla strada si ammira anche il Lago Minisini e il Grande Fiume Tagliamento!

Si notano rocce calcaree, pieghe stratificate, faglie e particolari zone di selce dura, segno di un antico e profondo Mare!

Dove si tuffffffa la mia Balena Agnese 🙂

GEO 2

E poi ci sono le “orme” lasciate da animaletti, strisciando sul fondo marino!

Che meraviglia!

GEO 1

Una variante, miei prodi camminatori? 🙂
Si sale al Monte Cumieli, sede di un antico Fortino veneto, dal quale si ammira la pianura friulana e il Fiume Tagliamento.

COLLINE MORENICHE
Panorama verso le Colline Morenicheeee!!!

La grande “conca” era occupata da un antico Ghiacciaio : le attuali  Colline Moreniche sono il risultato del suo movimento verso sud … avete presente quando si spingono le lenzuola verso il fondo del letto? 😉

Dopo aver ammirato tutto intorno il paesaggio montano, ci si immerge in un fitto bosco (fra gli altri) di Pini neri,silvestri, Larici e a diversi (e grandi) Ciliegi con la loro bella corteccia anellata!

Si scende lungo il versante nord per ricongiungersi al sentiero proveniente dalla Sella di S.Agnese e si arriva all’altezza del Forte di Monte Ercole.

FORTE MONTE ERCOLE
Merita una visita … per ricordare la Storia!

Nel bosco giochiamo con i bimbi? 🙂

Le rocce, soprattutte quelle calcaree, lasciate dal passaggio del vecchio ghiacciaio, diventano delle buffe facce. Chi ne trova/fotografa di più? 🙂

MASCHERE.JPG

Io ho trovato Fantasma SENZADENTI ! 🙂 … è amico di …

FANTASMINO

…   Nuvoletta Verde che abita vicino al Lago. 🙂

Oppure si può osservare le foglie cadute e indovinare a che albero appartengono. Un aiuto può essere dato dal ritrovamento dei semi/frutti, come le ghiande, i ricci “castagnosi” 😉 , pigne … piccoline, rotonde, lunghe, … largo ai “ritrovamenti”.

FOGLIE

Dopo la consigliata visita al Forte, si scende lungo la strada bianca e si arriva al meraviglioso Lago Minisini ( o di Ospedaletto).

Del  Lago Minisini  ne avevo parlato nel primo articolo in questa mia avventura sul Web.

Una sorpresa paesaggistica ogni volta. Ogni stagione, ogni cambio atmosferico, … rendono questo piccolo angolo naturalistico, uno scrigno unico.

LAGHETTO

GHIACCIO

Acque che vanno, che vengono, di origine carsica collegate con la Roggia di Ospedaletto attraverso un canale sotterraneo …

BOCCA

Appppproposito di acqua 😉 . Dalla cima del Monte Cumieli si può ammirare il Grande Fiume Tagliamento dal quale “nasce” il Canale Ledra … mumble mumble … altra storia! 🙂

FIUME TAGLIAMENTO

Arrivando da Ospedaletto, si possono notare prati con tipologia di vegetazione diversa. Soprattutto dopo un periodo di precipitazioni piovose, parte di queste zone prative sono colme d’acqua, alcune volte di TANTA acqua! Si tratta  delle antiche Paludi Broili e Lunghinâl!

Prati Broili

A metà della zona prativa dei Prati Broili, verso nord-est,  si possono notare molto bene gli “sbocchi” delle sorgenti. Che meraviglia!

Attenzione bimbi: vicino al passaggio sotto la ferrovia, l’asfalto “sforna” acqua! 🙂

Cif caf cif caf ! Chi viene a saltare dentro a queste invitanti pozze? 🙂

Attenzione a non fare salti troppo alti per non cadere dentro alla Fornaceeeeee! 😉

FORNACE

Scherzi a parte … fatto trenta facciamo trentuno (passi) ?

In località Molino c’è la ristrutturata fornace Copetti, usata,  lo scorso secolo, per la produzione della calce (ricordate la pietra calcarea del Monte Cumieli?) . Un vero gioiello di recupero.

Anche qui (come lungo il percorso) la tabellonistica non manca, per spiegare in modo chiaro il luogo dove ci troviamo e non solo.

Proprio di fronte alla fornace, verso sud, c’è la ciclabile che collega Gemona del Friuli a Venzone … ma questa è un’altra – meravigliosa e ricca di sorprese – storia! 🙂

Intanto, amanti delle due ruote, cimentatevi sull’ itinerario da me proposto. E’ un anello, quindi partite da dove vi è più comodo … sarà comunque uno spettacolooo! 🙂

TABELLA

Cartina topografica in mano SEMPRE da me vivamente consigliata, per avere un insieme a 360° del territorio, anche per meglio orientarsi … visto le mie molte “segnalazioni”, scusate ma non riesco a camminare e basta! Guardo la vegetazione, osservo gli animali (gufooooo dove sei! 😉 ), e poi mi meraviglio ad ogni roccia, parete, montagna, …, ad ogni sorgente, corso d’acqua grande e piccolo … SANTE le persone che mi affiancano! 🙂

Un abbraccione “ciliegioso” 🙂 e …

ABBRACCIONE

… alla prossima camminata sempre nei dintorni della suggestiva Gemona del Friuli!

Mandi mandi

Beta

P.S. Un GRAZIE a quanti si prendono cura di questa magnifica zona naturale e storica.

P.S.bis 😉 Non si puuooo (come cantavano i Pooh 🙂 ) leggere i libri e trovare tracce di Castelli, vie d’acqua,…non si puuooo! 🙂 … mi tocca tornare a trovare la Balena Agnese! 🙂 🙂 🙂

#curiosacomeunascimmia sempreeee #leggerelibrifabene #sempreconilnasoallinsu #adorolastoria #adorolageologia #camminarefabene

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Per Saperne di più:

Cartina n.020 PREALPIDEL GEMONESE COLLI MORENICI DEL FRIULI – 1:25.000 ed. Tabacco

Libro “I LAGHI Guida Naturalistica al FVG” di Gaddo de Anna – Carlo Lorenzini Editore -1987

Libretto n.4 “PREALPI E PIANA DEL TAGLIAMENTO” -Le Guide del FVG – La Provincia di Udine – Cooperativa Alea Udine – 1997

Libretto “PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE-GUIDA AL SENTIERO NATURALISTICO SILANS-LAGO DI OSPEDALETTO” – Regione Autonoma FVG- Comune di Gemona del Friuli – Ed.Arti Grafiche Friulane – Udine – ed.1992

Libretto “MOUTAIN BIKE NEL GEMONESE” 13 itinerari per 7 Comuni -Comunità Montana del Gemonese -Cooperativa Utopie Concrete di Venzone- Ed.Arti Grafiche Friulane-1999

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P.S. I miei articoli  NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

una CAMMINATA a … RESIUTTA! – 9

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Buongiorno!

Leggendo un libro sui sentieri della Regione e dato il mio amore per le rocce 🙂 …

… partiamo per il Borgo Minerario del Resartico, nel Parco delle Prealpi Giulie .

TABELLA
Percorso della Miniera del Resartico

Imboccata la strada per la Val Resia, si seguono le indicazioni per il Borgo Povici.  Al termine del paese di Povici di Sopra, ci si inoltra nella vallata della Miniera e dopo un centinaio di metri su strada bianca, si lascia la macchina in un comodo parcheggio.

Il rumore dell’acqua del Rio Resartico sarà la nostra colonna sonora. Zaino in spalla, macchina fotografica, un pò di attenzione  e si parte.

1-PARTENZA

Arrivati al guado merita una sosta sul grande masso che campeggia ai bordi del Rio! Per guardarci intorno ma anche perchè il masso …

2-SASSO DEL DIAVOLO

… E’ il “Sasso del Diavolo”, una Dolomia Principale con numerosi bivalvi Megalodon! Adoro! 🙂

BIVALVO MEGALODON

Il sentiero CAI 702 è molto ben curato e segnalato. Il Parco naturale delle Prealpi Giulie ha dislocato, in vari punti significativi, dei cartelli e/o delle tabelle esplicative del posto dove ci troviamo.

3-CARTELLO

Ad un bivio, lasciata la strada bianca, si prosegue lungo un sentiero …

4-SENTIERO

… in mezzo a boschi … tra i massi calcarei dolomitici  …

8-MONTE PLAURIS … attraverso gradini di pietra, ripercorrendo il sentiero fatto tante volte dai minatori,  …

6-GRADINI DI PIETRA
Un pensiero a questi lavoratori.

… sempre in compagnia dell’acqua che plasma in pozze, cascate, “scivoli”, la bianca roccia …

11-CASCATA

… osservando la natura che si risveglia, …

… piantine che si fanno largo attraverso i sassi,  …

7-RISVEGLIO

… prati tappezzati di colori …

10-BOSCO
Vecchio e nuovo colore!

… per arrivare, attraversando le faggete, al Villaggio dei Minatori …

12-RIFUGIO

… con un grazioso e ben attrezzato Ricovero … un bel lavoro di recupero.

13-VILLAGGIO

Dietro le “testimonianze murarie” delle vecchie abitazioni degli operai, parte il sentiero che ci porta al Belvedere: una “finestra” sulla zona della Miniera. Quest’ultima raggiungibile in poche decine di minuti, attraverso un comodo sentiero, sempre partendo dal Villaggio.

14-MINIERA

Tabelle esplicative della zona, sulla storia della Miniera e dei suoi uomini (per non dimenticare!) , sono presenti sia nel Villaggio che nella galleria della Miniera, visitabile con una guida del Parco.

Il periodo estrattivo è stato a cavallo del 1900 fino al secondo dopo guerra. Si estraeva materiale bituminoso (formatosi milioni di anni fa – periodo Triassico – a seguito della compressione di alghe! 🙂 ) che veniva distillato, per ricavare olio, nell’edificio posto all’imbocco della Valle, a Resiutta.

Olio usato per l’illuminazione pubblica di Udine.

Osservando le pareti della galleria si intravedono ancora faglie nerastre ! 🙂 Storia geologica! 🙂 Le mie amate rocce!

FABBRICA
Edificio per la produzione dell’olio

Dopo un meritato riposo, un buon pranzo al sacco sulla terrazzina del Ricovero, con meravigliosa vista panoramica inclusa  🙂 (mi raccomando: portare a casa i rifiuti! Grazie.) per il rientro, si riprende lo stesso sentiero dell’andata.

Noi, invece, abbiamo optato per il percorso alternativo : al primo pilone della teleferica (segnalato), ci si incammina lungo  il “Sentiero dell’Acquedotto”.

Attenzione: è un sentiero esposto, massima cautela ed attenzione. Valutate in base alle vostre capacità/età (presenza di bambini, persone poco esperte), meglio ascoltare prima i consigli di un esperto.

Sulla cartina topografica sono segnate tre sorgenti la cui purissima acqua viene in parte captata da un acquedotto posto nelle vicinanze. Da qui il nome al Sentiero.

La foto non rende l’idea del verde brillante della vegetazione e l’azzurro limpido delle sorgenti! 🙂 e siamo all’inizio della Primavera! Chissà che colori durante la stagione estiva!

17-SORGENTI

Data l’abbondanza di neve di questi mesi, lungo il percorso, l’acqua “scendeva” anche dalla roccia. Una bella e gradita doccia rinfrescante! 🙂

18-ROCCIA

Il sentiero è comodo ma esposto …

19-SENTIERO ACQUEDOTTO

… e con brevi e basse gallerie scavate nella roccia!

Esercizio di piegamento gambe! Alè! 🙂

20-GALLERIE

A fine vallata, si arriva, dopo una ripida discesa nel bosco, al Borgo Povici di Sopra e, riprendendo la strada bianca, si giunge al parcheggio.

Un consiglio: prima di arrivare al Borgo Povici di Sotto, si può osservare a sinistra, dall’altra parte del Rio, tra montagne verdeggianti ,una zona bianca, è il “Retroscorrimento della Val Resia”. Si tratta di rocce che hanno la caratteristica (unica rispetto alle altre zone tettoniche friulane) di “immergersi” verso Sud (e non verso Nord), sotto quelle (periodo Triassico e Giurassico) della catena del Monte Plauris! Meraviglie della natura! 🙂

La descrizione più dettagliata la trovate nel sito dei Geositi del FVG della Regione.

21-FAGLIA
Parcheggio – guardando verso il retroscorrimento

E poi quando si arriva a Resiutta, proprio fronte- incrocio, c’è il Museo della Miniera del Resartico da visitare anche per approfondire un pò la sua storia mineraria e geologica.

Senza dimenticare la Ghiacciaia (situata a pochi metri dal Museo, subito dopo il ponte del T. Resia) .

GHIACCIAIA

In questi luoghi, dalle acque purissime, nel 1844 Francesco Dormisch iniziò la produzione della Birra e la Ghiacciaia serviva da “frigorifero” per le numerose bottiglie prodotte!

Dato l’enorme successo, la produzione venne trasferita nel capoluogo friulano, sfruttando, per il funzionamento delle macchine, la forza delle acque del Canale Ledra.

Di un’altro Birrificio Udinese ne avevo parlato tempo fa, in una delle mie  Storie un pò così per i miei amati bimbi (e non solo! 🙂 ).

VIA MARTIGNACCO
Canale Ledra a Udine

Vi lascio con un pensiero letto su uno dei cartelli esplicativi del Parco Naturale delle Prealpi Giulie.

PENSIERO
Condivido.

Talmente incantati, che ci siamo tornati … altro sentiero, altra storia! 🙂

E l’abbraccio con un albero? Ho trovato degli alberi mooolto speciali! Altro articolo, altra storia per i bimbi! 😉

Comunque mi sono “tuffata” sulle mie amate rocce! In questa, c’era anche un leggerooooo scorrrrrere dell’acquaaaaa!

22-ABBRACCIO
Roccia-sdraio !

Buona camminata!

Mandi Mandi

Beta

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Per saperne di più:

Cartina topografica n.027

Geositi del Friuli Venezia Giulia – sito Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Libro e/o sito Sentieri e Natura

I miei consigli sugli Itinerari

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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai Link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

Una camminata a … CAVAZZO! – 8

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Buongiorno!

Primavera è arrivata e io inizio a scalpitare, o meglio a “scarponare” perchè si ricomincia con le mie lunghe camminate e pedalate in mezzo alla natura.

Una dei primi luoghi per rodare un pò le gambe 😉  è il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Perchè è situato nei Comuni di Trasaghis, di Bordano e di Cavazzo Carnico.

E’ sempre (ma quale luogo non lo è?) una sorpresa, una meraviglia. Per i colori della natura che cambiano in ogni stagione, per le migliorie a rendere più fruibile e accessibile il luogo, per le informazioni geologiche, floristiche, … Grazie a chi permette tutto ciò!

Suggerimenti?

Parcheggiate l’auto nella zona sud e sdraiatevi sul prato, vicino ai laghetti  o sulle spiaggette nella parte sud-occidentale, … chiudete gli occhi e Buon Riposooo … Germano Reale e Folaga permettendo! 😉

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Volete camminare? Cartina alla mano , zaino in spalla, macchina fotografica a tracolla, penna e taccuino perchè vi consiglio diversi itinerari 🙂 eeee si parteeee!!!

CAMMINARE

Dal parcheggio (vicino al Parco Giochi) si prende il sentiero a sinistra orografica e ci si incammina verso nord. Flora e fauna acquatica sono in nostra compagnia, senza dimenticare gli alberi, alcuni con etichette per il loro riconoscimento, vicino al Centro Visite.

Camminando a fianco del recinto del C.V. (da visitare per conoscere e toccare da vicino la storia del Lago e della sua gente) si arriva ad una sorgente, acqua che filtra attraverso le rocce ai piedi del paese di Interneppo.

TABELLE

A seconda della piovosità (come è logico che sia) il livello della pozza d’acqua  cambia e con un pò di fortuna si può vedere qualche anatra proveniente dal Lago.

SORGENTE PILE

La tabellonistica posta lungo il sentiero è molto dettagliata, con nozioni sulla flora, sulla fauna, sulla storia e sulla geologia (le mie amate rocce! 🙂 ).

Un suggerimento: la fotografate e a casa, con calma la leggete; sarà una specie di ripasso del luogo visitato o (come capita a me) una buona scusa per ritornare sul posto … “Non ho visto bene questo … ci siamo dimenticati di guardare a destra verso … ” 😉 .

Sempre nelle vicinanze del Centro Visite inoltre, ci sono due sentieri (prendete uno per l’andata e uno per il ritorno 😉 ) che ci portano al paese di Interneppo.

Dal paese parte il sentiero CAI 838 per il Monte Festa. Ve ne avevo parlato tempo fa in questo articolo.

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Monte Festa a destra

Interneppo, assieme a Bordano, è il Paese delle Farfalle. Passeggiando lungo le loro vie  si possono ammirare i molti murales colorati con tante fantasiose farfalle …

MURALES 3MULARES 2

… e anche lungo i toranti della strada di collegamento …

Un pensiero al grande Marco Pantani… e al mitico arrivo al Monte Zoncolan.

A Bordano merita una visita alla Casa delle Farfalle con all’interno varie serre che riproducono gli ambienti adatti a questi lepidotteri … e non solo! 🙂

Alcune delle ospiti! 🙂

Dal centro del paese di Bordano parte il percorso ad anello del Sentiero Entomologico.

SENTIERO

Cartina in mano : Il primo tratto è un sentiero in mezzo al bosco che poi prosegue su una strada secondaria (porta con diversi tornanti alla cima del Monte S. Simeone, luogo di lancio degli appassionati di parapendio).

Si scende fino all’incrocio con la strada per il Monte Festa (di cui sopra). Arrivati poi sulla S.P.36, dopo pochi metri si riprende a sinistra il sentiero in mezzo al bosco che ci riporta a Bordano.

FARFALLE

Rientriamo al Lago? 🙂

Prima di scendere al Centro Visite, fermatevi all’inizio del sentiero a Interneppo. Noterete un’ampia piazzola vista-lago con molti “particolari” interessanti.

TABELLE INFO
Tabella informativa

Su un prato con le essenze vegetali tipiche della zona …

PRATO
Prato

… è stata costruita una Bussola particolare …

… perchè è formata da Mosaici che rappresentano le St … no, non vi svelo tutto, altrimenti che sorpresa è?

MERIDIANA
Rosa dei Venti

Verso il Lago si staglia il “Monumento all’Isolatore”, cioè al particolare congegno che ammortizza le onde d’urto del terremoto. Dispositivo installato sul Viadotto di Somplago e non solo (leggere le tabelle esplicative).

DISPOSITIVO
Monumento all’Isolatore

Quando si parla di Terremoto del Friuli nel 1976, mi emoziono sempre. Sono passati anni, ma il ricordo è sempre vivo.

DEDICA
Dedica

Torniamo a noi.

Dal sentiero rientriamo al Centro Visite.

Si continua lungo la stradina sterrata fino alla punta nord del Lago. Attraversata una zona torbo-paludosa si arriva sotto i piloni del viadotto dell’autostrada e ci si immette sulla S.R.512, vicino alle prime case di Somplago.

E qui altre sorprese ci attendono …

All’incrocio (prima di incamminarci verso la Centrale Idroelettrica per rientrare al punto di partenza) proseguendo sulla strada per Cavazzo Carnico, a sinistra, all’ombra di alcuni alberi di Noci, in mezzo ad un prato c’è un bella fontana con lavatoio , con acqua limpida, fresca, proveniente dalle sorgenti poste a nord.

FONTANA

Camminando verso nord, prima del tornante, sempre a sinistra c’è un’altra stradina secondaria che porta a Cesclans ( itinerario che ho a suo tempo descritto) ma guardando a destra, vediamo una bella cascata. Con attenzione c’è un sentiero che ci permette di avvicinarci alla sua base.

CASCATA SOMPLAGO
Cascata

Tornando sulla strada asfaltata, prima del tornante, dietro la chiesa, c’è un sentiero che “taglia” la strada per Cavazzo Carnico.

STRADA DI BAGNADOR

Dopo poche centinaia di metri troviamo le indicazioni per la Chiesetta di S.Candido. Un gioiello di architettura, di arte, sia all’interno che all’esterno, da osservare attentamente.

Per gli appassionati, c’è nelle vicinanze, una Palestra di Roccia!

ARRAMPICATA

Rocce testimoni del vecchio ghiacciaio. Adoro! 🙂

Un’ultima vista panoramica al Lago e riprendiamo la strada verso l’incrocio di Somplago.

Se volete … proseguendo a Nord, sulla Strada asfaltata (attenzione alle auto!) si arriva alla Palude Vuarbis  di cui vi avevo già parlato in un precedente articolo.

Da Somplago si fa rientro alla macchina o facendo a ritroso il sentiero sulla sponda sinistra del Lago oppure si prosegue lungo la strada, passando davanti alla Centrale Idroelettrica.

Si tratta di strada veicolare, quindi, prestare ATTENZIONE, stare in colonna, “contro mano”, un occhio a sinistra al Lago e uno davanti per vedere se arrivano macchine (poche ma ci sono !) e buona osservazione! Per esempio c’è un luogo preferito da tre cormorani che si appostano sopra i rami degli alberi vista-Lago! 🙂 Buona ricerca!

Vi consiglio (se è possibile)  la visita alla Centrale. Eravamo stati anni fa, durante la festa del paese; è stato interessante vedere i vari impianti, i suoi ampliamenti, la lunga galleria con i cavi per il “trasporto” dell’alta tensione, ascoltare il suono dell’acqua nelle gallerie, ammirare il grande dipinto (eh si, c’è anche un’opera d’arte!), conoscere il Lavoro di tanti uomini per un’opera maestosa.

Scorro con un dito sopra la Cartina Topografica per vedere il percorso sotterraneo dell’acqua che da Ampezzo giunge al Lago. Magnifico ed Encomiabile Lavoro dell’Uomo.

Pensando alle mie camminate … Percorrendo la strada bianca per gli Stavoli Folchiar (per intenderci, siamo sopra la Galleria dell’Autotrada)

FOLCHIAR

ho notato in lontananza un vascone di invaso, …

INVASO

… per il “troppo pieno?”, è un simil-sfioratore come nel Lago di Barcis? … non mi ricordo … se qualcuno sa la sua esatta funzione … scrivete alla “curiosa come una scimmia“! 😉

LAGO DI BARCIS
Lago di Barcis

Una piccola deviazione con curiosità al percorso “stradale” per il rientro?

8
Il Lago dal Monte Festa

Dalla fontana di Somplago, si continua lungo la stradina interna, si affianca (dato significativo della purezza di queste acque) un allevamento ittico e, poco dopo, fra le case, si attraversa il Rio Schiasazza su un Ponte Romano!

PONTE ROMANO

Il Ponte Romano (ho studiato la tabella 😉 ) faceva parte della vecchia Strada del Sale (I° sec. d.C.) che da Julia Concordia portava i mercanti a Julium Carnicum e poi verso l’Austria attraverso il mio amato Passo Monte Croce Carnico!

Un’altra parte di strada romana la troviamo poco dopo la Centrale, prima di passare sotto al Viadotto. Sulla destra parte un sentiero ciottoloso che costeggia la località Cjaseria Muarta (v. cartina topografica).

Fate attenzione alle pietre, osservatele attentamente, alcune sono usurate dal passaggio dei carri! 🙂 Adoro!

VECCHIA STRADA

Ci si ricongiunge alla “strada maestra” poco prima della Scuola di Vela.

Nella zona sud del Lago c’è un bellissimo canneto. Vi consiglio di percorrere i vari sentieri che lo attraversano e/o lo costeggiano, ad ogni stagione.

Una curiosità/gioco : dall’alto (percorso Stavoli Folchiar di cui ho parlato poco fa) il canneto per me ha la forma di una capra. E a voi cosa sembra? Sono passati una decina d’anni da quando ho scattato questa foto, adesso avrà preso altre “sembianze”! 😉

CANNETO

Giochiamo ancora?

Lungo la strada del rientro, guardando dietro la Sella di Interneppo, si scorge il Monte Chiampon, sopra la bella Gemona del Friuli .

DUOMO GEMONA
Lo splendido Duomo di Gemona del Friuli

Sembra o no una faccia? Una Statua Moai di Rapa Nui , arrivato in Friuli Venezia Giulia per una visita parenti! 🙂

Quest’inverno, per me, era il  GIGANTE INNEVATO che prende il sole. 😉

GIGANTE
Scemo scemo! Gomma gomma! 🙂

Che dire ancora? Ogni momento è buono per visitare questo angolo del Friuli Venezia Giulia, in ogni stagione il Lago ha i suoi colori, le sue sorprese naturalistiche, le sue acque cambiano colore in base al clima, al vento, … MAGNIFICO sempre!

Adesso vi lascio riposare un pò sul prato, magari ripassando, con cartina alla mano, i vari percorsi che vi ho proposto … c’è un pò di confusione, ma vedrete che è più facile di quel che sembra. 🙂 …

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… anche perchè la prossima volta vi parlerò di ciclovie, di acque, di storia …

🚲 In piazza ad Alesso 🚲

Buona camminata, mi correggo, Buone Camminate!

Mandi mandi

Beta

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Per saperne di più:

Cartina Topografica n.013

Consultate i Siti  dell’EcoMuseo del Lago e di Gemona del Friuli

I miei consigli sugli Itinerari

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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai Link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

Una CAMMINATA a…MONTENARS!-5

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La scorsa estate avevo percorso in mountain bike la piana di Gemona del Friuli

seguendo i corsi del “Grande Vecchio” Fiume Tagliamento, del canale Ledra e del Torrente Orvenco.

Attraversando il torrente 😉

1-guado

mi sono ripromessa di ritornare un giorno per scoprire il suo corso … ed il giorno è arrivato! 🙂

La zona è quella di Montenars e delle sue piccole borgate protette a nord dal Monte Cuarnan.

Mi raccomando … naso all’insù! 🙂  Nelle belle giornate da lassù decollano molti colorati parapendii ed è una “zona-volo” dei grifoni !

Su alcune guide/deplians che ho in casa (o prima o poi crolla tutto! 😉 ) sono dettagliatamente indicati sei percorsi, sentieri o TROIS come si dice in lingua friulana.

TABELLE

Il percorso scelto è il “TROI DES CASCADES” (“il sentiero delle cascate), parte dalla frazione di Salt e costeggia il torrente Orvenco.

Leggendo la sua storia, scopro che la zona sud di Gemona del Friuli (cartina alla mano)è costituita dai sedimenti lasciati da questo corso d’acqua, come Salt e Artegna sorgono sugli “…antichi alvei abbandonati…”.

Lungo il percorso è possibile ammirare i resti del Castello di Ravistagno da cui si gode una bella vista sulla pianura fiulana.

E’ un sentiero ben tenuto, con diverse tabelle esplicative, in mezzo a boschi di tigli,frassini, ciliegi,ontani e i tanti, tanti castagni! Quindi scarponcini, macchina fotografica e via!

La bellezza dell’acqua!

ACQUA

Tanti “salti” d’acqua , uno più spettacolare dell’altro,

TORRENTE

la forza dell’acqua che “scopre” le mie amate rocce, sedimenti antichi!

GRADINI

fino ad arrivare alla Cascata poco distante dall’abitato di Isola…la forza dell’acqua che modella la roccia!

CASCATA

Per non parlare dei fiori!Una meraviglia! Ogni stagione una tavolozza di colori e di sorprese!

PRATO

Lungo il percorso …

TESCHIO

non sembra la “Roccia del Teschio” ad Arta Terme(Udine)? 😉 un pò di fantasia non guasta mai! 🙂

e poi …

abbraccio

… un  abbraccione  ad un “vecchio” castagno!

Mi sono avvicinata … “suona” vuoto, è tutto malconcio, forse un fulmine… ma guardiamo positivo! Sarà un bellissimo rifugio per tanti, grandi e piccoli animali! 🙂

Altre foto le pubblico su Facebook !

Adesso che si allungano le giornate,…allunghiamo anche i percorsi ! 🙂 guardando la cartina è fattibile la camminata completa di tutti e sei i percorsi, tra boschi, borghi, prati, roccoli e naturalmente acque! 🙂

Buone camminate! senza dimenticare la sicurezza e via all’aria aperta!

… e Giulio è (sempre) con me! 262-VPGR

 

Mandi Mandi

Beta

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Consiglio la lettura di :

depliant Comune di Montenars (Udine) “TROIS Sentieri a Montenars”

depliant Comunità Montana del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale (Udine) “Percordi d’acqua per quattro stagioni”

libro “PARCHI E GIARDINI STORICI del FVG Un Patrimonio che si svela” ed.Universitaria Udinese srl-2013

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P.S. I miei articoli  NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

 

UNA CAMMINATA IN … PALUDE!-4

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Buongiorno!🥾🥾

Una passeggiata nei dintorni del Lago di Cavazzo (Udine) e precisamente lungo la Palude Vuarbis, visitata in estate in una precedente escursione.

Percorrendo la strada che da Interneppo-Lago di Cavazzo porta a Cavazzo Carnico si arriva ad incrociare sulla sinistra la strada secondaria per Venzone (fiancheggia tutto il lato nord del Monte S.Simeone:fare attenzione,è un percorso ciclo-turistico!).

Dicevo,all’incrocio si può posteggiare la macchina.A nord dello specchio d’acqua parte una stradina sterrata.D’estate (meglio) tramite un sentiero in mezzo alla vegetazione (attenzione!) si cammina intorno. Ma il bello è durante la stagione invernale perchè…

… grazie all’assenza di vegetazione,è possibile già da bordo-strada, scorgere MEGLIO il geosito della Palude Vuarbis.

palude

“Secondo una (…)tesi (si legge) riconduce la depressione all’erosione operata dall’antico ghiacciaio del Tagliamento, trasfluente nella valle (…) occupata dal Lago di Cavazzo”!!!

Ogni volta che passo da queste parti, o che osservo la zona dall’alto

geosito
…dal monte Festa

mi meraviglio sempre della forza della natura, in questo caso dell’acqua, del ghiaccio! L’antico percorso del nostro Fiume !

I depositi di ghiaie (“conglomerati pleistocenici”*) formano i rilievi su cui è posto l’abitato di Cesclans (a sn.nella foto; in BLU è indicato il Prato Falnor (di cui ho parlato nel precedente articolo e in ROSSO la Palude).

* Pleistocene: Era Quaternaria Periodo da 1.800.000 a 125.000 anni fa !

Facendo un pò di attenzione, si possono  notare in diverse zone la tipica vegetazione lacustre, di torbiera, come i pennacchi della Tifa (Typha latifolia) o le infiorescenze della Canna palustre (Phragmites australis) un pò…secchi adesso 😉 ma “segnalatori” di acqua!

tifa
piante di TIFA (in estate! )

L’acqua…l’acqua che filtra attraverso il terreno e forma dei disegni magnifici in questo periodo gelido! 🙂 è stata una bella sorpresa!(Attenzione a dove mettete i piedi!)

stelle
fuochi d’artificio dal fondo della Palude!
lastre
bollicine ghiacciate! Cin cin! 🙂

L’acqua mi ha fatto anche un regalo! 😉 Dato che mi piace osservare il cielo

pianeti
Sole,Giove,Marte,Venere,Terra,Luna …

Meravigliosoooo! 🙂

Vi segnalo che stanno pulendo il bosco nella zona-nord del Lago di Cavazzo, probabilmente per “allungare” il sentiero che lo costeggia.Bello!La cura per questa località la noto ogni anno, c’è sempre una sorpresa, un cartello esplicativo nuovo, un percorso nuovo, si vede quanto le persone del luogo vogliono “bene” al lago!Grazie per il bel lavoro!

passeggiata

Buone camminate! Copritevi bene, senza dimenticare la sicurezza, e via all’aria aperta!

… e Giulio è (sempre) con me! 262-VPGR

vpgr

Mandi Mandi

Beta

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Consiglio la lettura di :

GEOSITI del FRIULI VENEZIA GIULIA a cura di Franco Cucchi e Furio Finocchiaro e di Giuseppe Muschio ©2009 Regione Friuli Venezia Giulia

UNA CAMMINATA sul…MONTE FESTA – 3

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Il Monte Festa si affaccia a nord del Lago dei Tre Comuni o Lago di Cavazzo.

Si accede per una comoda strada militare fin quasi in cima dove si trova un Forte Militare della Prima Guerra Mondiale.

Fa una certa impressione, con una nota di rispetto, camminare, guardare l’orizzonte, entrare nel Forte , sapendo che sono gesti, azioni fatte anche quasi cent’anni fa dai nostri soldati, in un contesto, in una situazione diversa ma carica di significato e – ripeto – di massimo rispetto. Leggendo la storia ci siamo accorti che l’abbandono della postazione era avvenuta giusto 99 anni fa.

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Tabella Descrittiva

La strada militare parte da quota 315, lungo la strada che da Interneppo porta a Bordano ed è comoda, non ha pendenze particolari -dato che doveva rifornire il Forte a monte – e adatta per una escursione in mountain-bike ma a piedi è un pò noiosa e lunga…magari d’estate con le giornate più lunghe…

Adesso, in pieno periodo autunnale,abbiamo optato per il sentiero 838 del C.A.I. , cartina n.13 .

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Posso assicurarvi che non è come sembra visionando la cartina: non è un sentiero ripido, anche se taglia – e di molto – diversi tornati e tratti stradali.

Il percorso  è ben curato, ben conservato (come del resto il Forte stesso) e immersi nel bosco, ricco di colori, fa passare in secondo piano la fatica. Alcune foto le ho postate anche in un mio precedente articolo !

Sali, sali e finalmente si arriva in cima ed è uno spettacolo.

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Era da molto tempo che  … passeggiando lungo il Lago o mentre passavo in autostrada lo guardavo e … o prima o poi sarai miooo! 😉

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Il Monte Festa (a destra) visto dal Lago

La visuale spazia dalla pianura friulana fino al Monte Coglians, la conca Tolmezzina, il Monte Verzegnis, il Monte Amariana, il Fiume Tagliamento, il Fiume Fella, … ME-RA-VI-GLIO-SO!!!!

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Lago di Cavazzo

E poi una nuova, inaspettata sorpresa!

Mentre eravamo intenti a visitare il Forte, vediamo volare sopra le nostre teste due meravigliosi GRIFONI.

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Armati di macchina fotografica li abbiamo seguiti nei loro giri intorno al Monte Festa e alla Cima D’Agar, poco distante, finchè…vola vola…non li vediamo più.

“Avranno volato basso, sotto la cima…e proseguito”… ma due escursionisti, anche loro partecipi di questa avventura, ci fanno cenno e … a pochi metri sotto di noi…

SORPRESA!

Tranquillo, tranquillo, uno dei due si è posato su un costone di roccia e … un pò guardandosi intorno, un pò curandosi il piumaggio, ha passato il tempo in nostra compagnia!

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Un’esperienza unica. Visti in volo diverse volte, sopra Monte Simeone, Monte Cuarnan, Monte Chiampon, Sella Sant’Agnese sopra Gemona del Friuli.

Per non parlare della visita al Centro Riserva di Cornino a Forgaria del Friuli, centro con una nutrita colonia di queste splendide creature.

Ma non ci è mai capitata un’esperienza così da vicino,  fuori dal contesto del Centro e poi del tutto inaspettata.

Sorpresa nella sorpresa!

E’ stata una MAGNIFICA giornata! da URLO !…”ma dai mamma, non sai gridare, figurati urlare!”… ops! 😉 è vero! 🙂 comunque i battiti del cuore erano a mille !!!

Alla prossima escursione.

Mandi mandi

Beta

P.S. A casa ho letto un articolo sui Grifoni di Fulvio Genero sulla rivista OASIS-n.5-anno II -SETTEMBRE-OTTOBRE 1986.Parlava di queste creature osservate nel 1979 lungo le Alpi Orientali, le Alpi Giulie, zona Tarvisio, sulla loro rotta che dalla Dalmazia (e anche più giù) arrivava fino all’Austria, al Salisburghese…dall’articolo si nota il suo amore smisurato verso questi uccelli, magari proprio da questa osservazione sulle nostre Alpi è partita l’idea di creare questa meravigliosa oasi abbracciata dal Fiume Tagliamento e dal Lago di Cornino!

Una curiosità: scrive che non è ben noto il perchè gruppi di Grifoni siano legati a determinate aree o zone montane, in volo non si spostano mai sopra altri rilievi anche se morfologicamente simili. La prova delle nostre osservazioni sempre sopra a determinate montagne (leggi sopra)! … scusate dei molti “SOPRA”! 😉

Mi raccomando quindi:una visita al Centro Visite di Forgaria del Friuli è sempre una bellissima scoperta con molte curiosità.

C’è anche il mio adorato gufo! O prima o poi dovrò vederlo sopra un albero in mezzo al bosco!!! Lui senz’altro mi ha visto, eh! come se mi ha visto!tante di quelle volte, ne sono sicurissssssima! 😉 intanto mi consolo con il gufo forgarese ! 🙂

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UNA CAMMINATA al RIFUGIO MARINELLI ! – 2

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Sarò molto schematica … più del solito!

Una camminata in montagna tra le più belle in Friuli Venezia Giulia …

M.te VOLAIA-M.te MARINELLI

Si parte poco dopo il paese di Collina di Forni Avoltri, dal Rifugio Tolazzi .

Si prosegue per strada bianca o in alternativa per il sentiero CAI n.143, passando nelle vicinanze della Casera Moraret e ,proseguendo lungo l’ampio vallone, si arriva al Rifugio Marinelli (2111 m.).

Per il rientro : la medesima strada dell’andata oppure,per fare un anello e quindi vedere altri spettacolari panorami, … prendere il sentiero CAI n.174 (M.te Floriz) … dal quale ho scattato la panoramica delle vette … fino alla Forcella Plumbs , sotto il Monte Crostis e poi si scende per il sentiero CAI n.150 che ci porta poco a valle della partenza.

Ed ecco lo spettacolo mozzafiato … senza parole!

Faticoso? mh!… questa dedica a mio figlio da un nostro carissimo zio dice tutto …

dedica

e come sempre Giulio era con me!

VPGR

Buona camminata.

Mandi mandi

Beta

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UNA CAMMINATA A … PORZUS – 1

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Grazie ad una iniziativa della Pro loco locale, ho avuto la possibilità di percorre dei vecchi ma ripristinati sentieri partendo da Porzus, località in Comune di Attimis,a nord est di Udine.

Le Guide ci hanno fatto conoscere diversi aspetti del luogo …

scalini

L’anello permette la visita al Castello di Partistagno e a quello Superiore di Attimis per rientrare a Porzus attraverso i boschi e i prati sovrastati dal MonteScalutta .

Già dai Castelli c’è un bellissimo panorama sulla pianura friulana!

panorama
peccato per a foschia…sarà per la prossima volta!nei giorni limpidi si vede il Golfo di Trieste e l’Istria!

Ogni volta che guardo i panorami della Regione,mi vengono in mente le Torri della Muraglia Cinese: erano “a vista” l’un l’altra …

udine
Al centro… il Castello di Udine

…come succede qua in Friuli con i vari Castelli, Torri, Forti Militari,”a vista”…  bello!

 

Si arriva al Castello di Partistagno , ristrutturato…

 

e quello Superiore di Attimis in fase di lavoro di recupero e di studio, ma il fascino c’è sempre!

E’ una zona ricca di flora (c’è uno studio in atto dell’Università di Udine)

visto … e fotografato molti esemplari di

iris
Giaggiolo Susinario

e del fiore di Dittamo (Dictamnus Albus  Fam. Rutaceae) o comunemente Limonella per le sue foglie dal profumo agrumato!

Dictamnus Albus

Non sono mancate … tracce di fauna ! 😉

cinghiali
aratura” speciale !

E’ dovuta dal passaggio dei Cinghiali alla ricerca delle patate dell’Aglio Selvatico con le sue belle e profumate  infiorescenze ! Ne sono golosissimi!

34

Lungo il percorso ho notato anche  affioramenti di roccia  … strati di Flysch, sedimenti compattati,depositi marini di 100 mln.di anni circa, periodo Cretacico!

La forza della natura, del movimento delle placche della crosta terreste ha fatto il resto!

E poi l’acqua con i suoi giochi di luce tra la vegetazione … sulla roccia …

 

Non potevano mancare i miei amati Alberi! Sono boschi ricchi di Ciliegi, alcuni davvero grandi anche di altezza! Sono tenuti in grande considerazione e protezione dagli abitanti.

 

Rientrando a Porzus, poco fuori si può visitare il luogo dove è avvenuto un avvenimento storico…per non dimenticare.

VPGR

e per non dimenticare…Giulio era … E’ CON ME! #VPGR

… al prossimo itinerario!

Mandi Mandi

Beta

N.B. Un GRAZIE alle Guide di questa bella iniziativa, e anche a tutti i paesani, che mi hanno fatto conoscere e trasmesso il loro amore per il territorio.

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Consiglio la consultazione e lettura di …

-“I SENTIERI DEI FIORI” di Ivo Pecile e Sandra Tubaro Ed. CO.EL. 2008

-guida dei GEOSITI del Friuli Venezia Giulia

Cartina topografica n.26

-i siti del Comune e della Pro Loco citati sopra.

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GEOSITO a CAVAZZO CARNICO

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Buongiorno!

Leggendo la pubblicazione regionale dei geositi e il libro del Circolo Speleologico mi ha incuriosito il capitolo dedicato alla Forra “Buse dai Pagans” e alla Palude “Vuarbis”(poco oltre il Lago di Cavazzo, anche questo oggetto di numerose passeggiate lungo l’argine o come punto di partenza per camminate sulle montagne che ne fanno da cornice) e allora zaino in spalla e via!

Partendo dall’abitato di Cavazzo Carnico ci si incammina sulla strada che costeggia il Rio Faeit fino all’indicazione a sn. di una Palestra di arrampicata.

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E’ già una meraviglia: natura (sottobosco ricco di piante, fiori odorosi, colorati!) storia (la parete di roccia della Palestra ha delle aperture/finestre militari :la struttura interna (bunker) fa parte del Vallo Alpino del Littorio ) geologia (le pareti rocciose sono dei conglomerati quaternari!).

Alla sinistra dello spiazzo della Palestra di roccia, attraverso un sentiero, si arriva alla “CJANEVATE” una grotta molto grande con a destra l’ingresso al bunker militare (vietato l’ingresso).

Un pensiero, in rispettoso silenzio, al lavoro dei militari per la realizzazione di queste opere…

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Facendo un pò di attenzione-tra la Cjanevate e la Palestra di Roccia – attraverso uno stretto passaggio tra i massi, si arriva alla Forra “BUSE DAI PAGANS”:come cita il testo, è un “varco di circa tre metri di larghezza, sovrastato da pareti di una trentina di metri”.

Meraviglia della natura, la forza dell’acqua che ha “plasmato” la roccia!

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Ad un’altezza di una quindicina di metri si vede il ponte in cemento armato che unisce le costruzioni militari interne!

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Proseguendo lungo il greto del Rio, al termine della Forra, troviamo una pozza d’acqua…è alimentata da un “salto” d’acqua anche questo molto alto…ricorda un pò le Cascate “LA PLERA” di Invillino e “FAVARINIS” nel comune di Amaro.

Da visitare stagionalmente perchè è una novità ogni volta, la portata dell’acqua varia e quindi varia tutto il paesaggio sottostante! per non parlare della vegetazione, della luce del sole,…

Ma quanto è GRANDE la Natura! Mi meraviglio sempre!

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Torniamo a noi!

Per continuare la camminata, si ritorna sulla strada asfaltata proseguendo verso la località di Cesclans. In pratica (consultare SEMPRE  la cartina topografica n.13 ) si “circumnaviga” la montagna appena visitata. 😉 … Attenzione:trattasi di strada con passaggio di veicoli!.

Al termine di questa “rotatoria” si arriva al margine di un esteso campo, è il “prato del Falnor” di origine glaciale: questa conca è stata plasmata dal lavoro del Ghiacciaio del Tagliamento!

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Proseguendo verso il paese di Cesclans, a destra si trova una Chiesetta ristrutturata dopo il terremoto del 1976 e a sinistra parte un sentiero (marcato “Tratteggiato nero” sulla cartina topografica:quindi attenzione!non è ben segnalato).

E’ un sentiero con poco dislivello, che attraversa il bosco Celli Brocul.

Ho visto diversi alberi di Ciliegio!Fiori e Farfalle! e delle postazioni militari!

Consiglio:occhi e macchina fotografica in azione !!! 🙂

Al termine della discesa si arriva  alla Palude “Vuarbis” anche questa di origine glaciale.

Grazie ad un comodo sentiero si riesce a “girare” intorno allo specchio d’acqua.Il canneto e l’alta vegetazione nasconde parzialmente la vista della Palude. Un centinaio di metri vengono percorsi sulla S.S.512 che sarà anche utilizzata per il rientro a Cavazzo Carnico….attenzione ai veicoli ma dall’alto si può avere una più chiara panoramica della P.Vuarbis.

In alternativa alla strada asfaltata abbiamo preferito un sentiero che “taglia” attraverso il bosco , segnalato con indicazioni per il Campo Sportivo di Cavazzo Carnico.

Un profumo di aglio selvatico!!!     34

E’marcato “Tratteggiato nero” sulla cartina topografica:quindi attenzione!non è ben segnalato).

E comunque, sempre, sempre ben equipaggiati !!!

Un’occhiata al Monte Amariana “senza il cappello” e via …

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… al prossimo itinerario!

Mandi Mandi

Beta

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Consiglio la lettura di …

-“SOPRA LE GROTTE Passeggiando fra rocce e grotte” a cura di G.Muscio e A.Mocchiutti 2015 Circolo Speleologico e Idrologico FriulanoUdine – e Provincia di Udine

La prefazione di A.Mocchiutti  e G.Muscio “Passeggiare fra le grotte” la condivido totalmente! 🙂