Buongiorno tutto il giorno! 🥾🥾
Nell’ultimo articolo vi ho fatto sorridere con un video familiare durante una escursione in montagna.
Allora ho pensato di parlarvene più in particolare.
Il percorso è lungo la Forra del Torrente Chiarsò a nord di Paularo (Udine).
Si parte dalla frazione di Villamezzo, sul sent.n.456 fino al primo tornante per poi, attraverso una strada bianca, andare verso il Rio Ruat .
Curiosità: la pianta in primo piano è l’ IMPATIENS GLANFULIFERA nome volgare “Non mi toccare” perchè le sue capsule appena vengono toccate scattano all’indietro rilasciando i semi.
In Gran Bretagna viene chiamata “Elmetto da poliziotto” data la somiglianza di parte del suo fiore rosa al copricapo anglosassone.
Alcune delle varietà vengono usate nei paesi asiatici per tingere di giallo e di rosso la seta e la lana.
E’ uno dei miei ricordi di bambina nelle escursioni con papà.
Mi “immergevo” completamente tra i suoi steli, alti fino a due metri! 🥰
Ritornando sui nostri passi … lungo il tratto che costeggia il Rio Ruat iniziano le prime sorprese 😍 geologiche!

Questa roccia rossa è l’Arenaria di Val Gardena .
Depositi spessi dai 40 m. ai 200 m. formati in alcuni milioni di anni durante il Permiano (260 mln. di anni fa), ultimo periodo dell’Era Paleozoica, prima dei Dinosauri per intenderci.
Strati di Pianure alluvionali, fanghi, alternati a Depositi marini, il tutto sollevato, nel corso di anni, dall’azione di spinta delle placche terrestri durante l’Orogenesi / Origine delle Montagne.
Come sempre ho gli occhi fuori dalle orbite😍 quando scrivo, leggo, di “milioni di anni fa” … come con le stelle e/o galassie lontane “anni luce” … a pensarci … brividi! 🥰
Lasciato (a malincuore 😂😉) il Rio Ruat, inizia il sentiero CAI n.442, immerso in ricchi boschi di Conifere.
Uno spettacolo della Natura! In questo stretto spazio, dove le pareti della forra quasi si toccano, loro, gli alberi, si innalzano sempre più in alto!
E’ una gara per arrivare primi a toccare il cielo!
Questa foto l’ho scattata lungo il sentiero, al rientro.
Foto “in diagonale” per far notare quanto siano alti rispetto a quell’omino a destra, piccino piccio’… 😉
Lungo la prima parte del percorso si è immersi nel bosco, ma la “voce” del Torrente Chiarsò si fa sentire e ci tiene compagnia.
Dopo una breve discesa si arriva al Ponte Fuset da dove ha inizio il percorso ad anello della Forra “LAS CALAS”.
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ATTENZIONE! Sulla cartina topografica il sentiero nella Forra è segnato con
puntini rossi . . . . . . . . .
TRATTO DIFFICILE CON SEGNAVIA (PER ESPERTI)
Consiglio di verificare sempre l’agibilità del percorso prima di partire dato la sua particolarità e Massima attenzione!!! Grazie.
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L’acqua è l’elemento predominante, la cui forza ha plasmato le diverse rocce.
Rocce modellate , tagliate, “come l’unghiata di una gigantesca tigre dai denti a sciabola” (dal libro “LE ALPI CARNICHE”v. fondo pagina) …
… rocce erose dall’azione dell’acqua, magari con l’aiuto dei sassi (marmitte), di diversa grandezza e colore … spettacolo puro! 😍…
… notando i diversi livelli nei tempi di “piena” e di “magra” della Forra.
E qui, parlando di “piene”…
A monte, poco prima dei tornati stradali verso Casera Ramaz, si costruiva una diga per la “raccolta” del legname proveniente dai boschi limitrofi.
Grazie alla forza dell’acqua prodotta dalla rottura della “STUA”/Diga, il legname veniva “scaricato” a valle, verso il paese. Ma se qualche tronco si incastrava nella stretta e profonda forra, ecco che intervenivano gli uomini con lunghi bastoni (v.tabella del Comune).
Mentre cammino, un pensiero lo dedico a questa gente.
Dal sentiero, con MOLTA attenzione, merita osservare la destra idrografica del Torrente …
… con fittissimi strati “marini” , antiche pieghe e ancora “colorate” rocce …
… in poche centinaia di metri c’è una varietà geologica unica.
Ad ogni passo sono estasiata da questa meraviglia della Natura, fino a quando, terminata la Forra, si inizia a salire sempre in mezzo al bosco, fino all’imbocco con la strada che da Paularo porta al Passo Cason di Lanza.
Dopo qualche metro, verso sud, si ridiscende lungo il sentiero CAI n.442 .

Curiosità geologica: scendendo, a sinistra del sentiero, si nota una grande parete bianca e strati rocciosi che fanno capolino tra le foglie!😍 Sono depositi marini, roccia calcarea di 350 mln. di anni fa!
Passo dopo passo, tornante dopo tornante, si ritorna al Ponte Fuset.
Un ultimo sguardo alla Forra e si riprende il sentiero dell’andata, fino al Rio Ruat rientrando a Villamezzo (vi spiega meglio la cartina topografica 😁).
Dopo la “Voce” dell’acqua, la “Storia” delle rocce … ci accoglie il giallo del fieno profumato, il verde dei prati colorati e uno spettacolare panorama verso il Gruppo del Monte Sernio! 😍
Mentre durante l’escursione ho notato …
… bellissimi esemplari di “GENZIANA ASCLEPADEA” – Asclepiade – “zampilli” di fiori blu intenso che colorano il sottobosco!😍 …e poi …
… un esemplare molto grande di “MACROLEPIOTA PROCERA“-Ombrellone o Mazza di Tamburo: quando è ancora chiuso sembra veramente una mazza per il tamburo!😍 …
… e poi un piccolissimo anfibio : la “RANA DALMATINA” – RANA AGILE – dalle luuuunghe e agili zampe! 😍 Questa piccolina fa salti di 2 metri !
Una curiosità: lo sapete che la pupilla degli Anfibi è diversa da specie a specie ?
Il Rospo Comune ha una pupilla a forma di 🪁 (rombo con senso orizzontale) , quella della Rana di 👁🗨 (nuvoletta dei fumetti) , quella del Pelobate o Rospo Bruno di 🩸(goccia allungata) , quella dell’Alite o Rospo Ostetrico di 🪁 (rombo con verso verticale) e quella dell’Ululone di 🖤(cuore)… la più romantica!😍
… e per finire un abbraccio a due meravigliosi Giganti del Bosco … chissà quante storie di Vita hanno visto!
A presto cari miei vecchi amici Alberi. A presto perchè lassù, a monte, mi aspettano pieghe orogenetiche particolari e rocce rosse del periodo Ordoviciano, sabbie e fanghi contenenti i macro-fossili più antichi di tutta la Penisola Italiana , di 460 mln. di anni faaaaa!!!😍😍😍
A voi miei cari (e pazienti lettori) … Buona e attenta (in tutti i sensi!) camminata! 😘
Beta
P.S. Sono a disposizione per correggere i nomi indicati di fiori, funghi, animali … non sono un’esperta, mi informo sui libri … se ho sbagliato “Mi corriggerete” come diceva il nostro grande Papa Wojtyla. Grazie.😘
Ah! Dimenticavo … il luogo del ruzzolone è sulla sponda sinistra del Rio Ruat (vedi prima foto – quella dei fiori) … poco male, sarei caduta in acqua e, conoscendomi, anzichè pensare ad eventuali contusioni, mi sarei messa a raccogliere e/o fotografare sassi, rocce,…🤦♀️Santa Pazienza!😂🤣😂🤣😃 #sorrideresempre!
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Per saperne di più:
Cartina n.09 ALPI CARNICHE CARNIA CENTRALE 1:25000 Editrice TABACCO
“GEOSITI DEL FVG” Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Libro “LE ALPI CARNICHE Uno scrigno geologico”a cura di Giuseppe Muscio e Corrado Venturini – Comune di Udine- Museo di Storia Naturale – Marzo 2012
Libro ” DENTRO LE ALPI CARNICHE-la Geologia vista da lontano” a cura di Giuseppe Muscio- Museo Friulano di Storia Naturale – Maggio 2019
Libro “GUIDA PRATICA AI FIORI SPONTANEI IN ITALIA” ed. Selezione dal Reader’s Digest – Gennaio 1989
Libro “GUIDA PRATICA AI FUNGHI IN ITALIA” ed. Selezione dal Reader’s Digest – Gennaio 1989
Libro “COME RICONOSCERE ERBE E FIORI” di Paola Lanzara – Fabbri Editori – 1980
Libro “FIORI E GIARDINO” vol.1- LE GARZANTINE – La grande Enciclopedia Tematica – Garzanti Libri SPA – ed.2005
Libro “ANIMALI – GRANDE ENCICLOPEDIA PER RAGAZZI”vol.1- ed.spec. per “la Repubblica”-2005
Libro “GLI ANFIBI”N.58-I TACCUINI DI AIRONE- ed.Giorgio Mondadori SpA-Dicembre 1984
Libro “FLORA e FAUNA DELLE ALPI” di T.Schauer e C.Caspari – Oscar Illustrati Mondadori – Aprile 1987
Libro “DIARIO DELLA NATURA”di Francesco Petretti – ed. EDAGRICOLE – 1998
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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.