Buongiorno!
Primavera è arrivata e io inizio a scalpitare, o meglio a “scarponare” perchè si ricomincia con le mie lunghe camminate e pedalate in mezzo alla natura.
Una dei primi luoghi per rodare un pò le gambe 😉 è il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Perchè è situato nei Comuni di Trasaghis, di Bordano e di Cavazzo Carnico.
E’ sempre (ma quale luogo non lo è?) una sorpresa, una meraviglia. Per i colori della natura che cambiano in ogni stagione, per le migliorie a rendere più fruibile e accessibile il luogo, per le informazioni geologiche, floristiche, … Grazie a chi permette tutto ciò!
Suggerimenti?
Parcheggiate l’auto nella zona sud e sdraiatevi sul prato, vicino ai laghetti o sulle spiaggette nella parte sud-occidentale, … chiudete gli occhi e Buon Riposooo … Germano Reale e Folaga permettendo! 😉
Volete camminare? Cartina alla mano , zaino in spalla, macchina fotografica a tracolla, penna e taccuino perchè vi consiglio diversi itinerari 🙂 eeee si parteeee!!!
Dal parcheggio (vicino al Parco Giochi) si prende il sentiero a sinistra orografica e ci si incammina verso nord. Flora e fauna acquatica sono in nostra compagnia, senza dimenticare gli alberi, alcuni con etichette per il loro riconoscimento, vicino al Centro Visite.
Camminando a fianco del recinto del C.V. (da visitare per conoscere e toccare da vicino la storia del Lago e della sua gente) si arriva ad una sorgente, acqua che filtra attraverso le rocce ai piedi del paese di Interneppo.
A seconda della piovosità (come è logico che sia) il livello della pozza d’acqua cambia e con un pò di fortuna si può vedere qualche anatra proveniente dal Lago.
La tabellonistica posta lungo il sentiero è molto dettagliata, con nozioni sulla flora, sulla fauna, sulla storia e sulla geologia (le mie amate rocce! 🙂 ).
Un suggerimento: la fotografate e a casa, con calma la leggete; sarà una specie di ripasso del luogo visitato o (come capita a me) una buona scusa per ritornare sul posto … “Non ho visto bene questo … ci siamo dimenticati di guardare a destra verso … ” 😉 .
Sempre nelle vicinanze del Centro Visite inoltre, ci sono due sentieri (prendete uno per l’andata e uno per il ritorno 😉 ) che ci portano al paese di Interneppo.
Dal paese parte il sentiero CAI 838 per il Monte Festa. Ve ne avevo parlato tempo fa in questo articolo.

Interneppo, assieme a Bordano, è il Paese delle Farfalle. Passeggiando lungo le loro vie si possono ammirare i molti murales colorati con tante fantasiose farfalle …
… e anche lungo i toranti della strada di collegamento …
Un pensiero al grande Marco Pantani… e al mitico arrivo al Monte Zoncolan.
A Bordano merita una visita alla Casa delle Farfalle con all’interno varie serre che riproducono gli ambienti adatti a questi lepidotteri … e non solo! 🙂
Alcune delle ospiti! 🙂
Dal centro del paese di Bordano parte il percorso ad anello del Sentiero Entomologico.
Cartina in mano : Il primo tratto è un sentiero in mezzo al bosco che poi prosegue su una strada secondaria (porta con diversi tornanti alla cima del Monte S. Simeone, luogo di lancio degli appassionati di parapendio).
Si scende fino all’incrocio con la strada per il Monte Festa (di cui sopra). Arrivati poi sulla S.P.36, dopo pochi metri si riprende a sinistra il sentiero in mezzo al bosco che ci riporta a Bordano.
Rientriamo al Lago? 🙂
Prima di scendere al Centro Visite, fermatevi all’inizio del sentiero a Interneppo. Noterete un’ampia piazzola vista-lago con molti “particolari” interessanti.

Su un prato con le essenze vegetali tipiche della zona …

… è stata costruita una Bussola particolare …
… perchè è formata da Mosaici che rappresentano le St … no, non vi svelo tutto, altrimenti che sorpresa è?

Verso il Lago si staglia il “Monumento all’Isolatore”, cioè al particolare congegno che ammortizza le onde d’urto del terremoto. Dispositivo installato sul Viadotto di Somplago e non solo (leggere le tabelle esplicative).

Quando si parla di Terremoto del Friuli nel 1976, mi emoziono sempre. Sono passati anni, ma il ricordo è sempre vivo.

Torniamo a noi.
Dal sentiero rientriamo al Centro Visite.
Si continua lungo la stradina sterrata fino alla punta nord del Lago. Attraversata una zona torbo-paludosa si arriva sotto i piloni del viadotto dell’autostrada e ci si immette sulla S.R.512, vicino alle prime case di Somplago.
E qui altre sorprese ci attendono …
All’incrocio (prima di incamminarci verso la Centrale Idroelettrica per rientrare al punto di partenza) proseguendo sulla strada per Cavazzo Carnico, a sinistra, all’ombra di alcuni alberi di Noci, in mezzo ad un prato c’è un bella fontana con lavatoio , con acqua limpida, fresca, proveniente dalle sorgenti poste a nord.
Camminando verso nord, prima del tornante, sempre a sinistra c’è un’altra stradina secondaria che porta a Cesclans ( itinerario che ho a suo tempo descritto) ma guardando a destra, vediamo una bella cascata. Con attenzione c’è un sentiero che ci permette di avvicinarci alla sua base.

Tornando sulla strada asfaltata, prima del tornante, dietro la chiesa, c’è un sentiero che “taglia” la strada per Cavazzo Carnico.
Dopo poche centinaia di metri troviamo le indicazioni per la Chiesetta di S.Candido. Un gioiello di architettura, di arte, sia all’interno che all’esterno, da osservare attentamente.
Per gli appassionati, c’è nelle vicinanze, una Palestra di Roccia!
Rocce testimoni del vecchio ghiacciaio. Adoro! 🙂
Un’ultima vista panoramica al Lago e riprendiamo la strada verso l’incrocio di Somplago.
Se volete … proseguendo a Nord, sulla Strada asfaltata (attenzione alle auto!) si arriva alla Palude Vuarbis di cui vi avevo già parlato in un precedente articolo.
Da Somplago si fa rientro alla macchina o facendo a ritroso il sentiero sulla sponda sinistra del Lago oppure si prosegue lungo la strada, passando davanti alla Centrale Idroelettrica.
Si tratta di strada veicolare, quindi, prestare ATTENZIONE, stare in colonna, “contro mano”, un occhio a sinistra al Lago e uno davanti per vedere se arrivano macchine (poche ma ci sono !) e buona osservazione! Per esempio c’è un luogo preferito da tre cormorani che si appostano sopra i rami degli alberi vista-Lago! 🙂 Buona ricerca!
Vi consiglio (se è possibile) la visita alla Centrale. Eravamo stati anni fa, durante la festa del paese; è stato interessante vedere i vari impianti, i suoi ampliamenti, la lunga galleria con i cavi per il “trasporto” dell’alta tensione, ascoltare il suono dell’acqua nelle gallerie, ammirare il grande dipinto (eh si, c’è anche un’opera d’arte!), conoscere il Lavoro di tanti uomini per un’opera maestosa.
Scorro con un dito sopra la Cartina Topografica per vedere il percorso sotterraneo dell’acqua che da Ampezzo giunge al Lago. Magnifico ed Encomiabile Lavoro dell’Uomo.
Pensando alle mie camminate … Percorrendo la strada bianca per gli Stavoli Folchiar (per intenderci, siamo sopra la Galleria dell’Autotrada)
ho notato in lontananza un vascone di invaso, …
… per il “troppo pieno?”, è un simil-sfioratore come nel Lago di Barcis? … non mi ricordo … se qualcuno sa la sua esatta funzione … scrivete alla “curiosa come una scimmia“! 😉

Una piccola deviazione con curiosità al percorso “stradale” per il rientro?

Dalla fontana di Somplago, si continua lungo la stradina interna, si affianca (dato significativo della purezza di queste acque) un allevamento ittico e, poco dopo, fra le case, si attraversa il Rio Schiasazza su un Ponte Romano!
Il Ponte Romano (ho studiato la tabella 😉 ) faceva parte della vecchia Strada del Sale (I° sec. d.C.) che da Julia Concordia portava i mercanti a Julium Carnicum e poi verso l’Austria attraverso il mio amato Passo Monte Croce Carnico!
Un’altra parte di strada romana la troviamo poco dopo la Centrale, prima di passare sotto al Viadotto. Sulla destra parte un sentiero ciottoloso che costeggia la località Cjaseria Muarta (v. cartina topografica).
Fate attenzione alle pietre, osservatele attentamente, alcune sono usurate dal passaggio dei carri! 🙂 Adoro!
Ci si ricongiunge alla “strada maestra” poco prima della Scuola di Vela.
Nella zona sud del Lago c’è un bellissimo canneto. Vi consiglio di percorrere i vari sentieri che lo attraversano e/o lo costeggiano, ad ogni stagione.
Una curiosità/gioco : dall’alto (percorso Stavoli Folchiar di cui ho parlato poco fa) il canneto per me ha la forma di una capra. E a voi cosa sembra? Sono passati una decina d’anni da quando ho scattato questa foto, adesso avrà preso altre “sembianze”! 😉
Giochiamo ancora?
Lungo la strada del rientro, guardando dietro la Sella di Interneppo, si scorge il Monte Chiampon, sopra la bella Gemona del Friuli .

Sembra o no una faccia? Una Statua Moai di Rapa Nui , arrivato in Friuli Venezia Giulia per una visita parenti! 🙂
Quest’inverno, per me, era il GIGANTE INNEVATO che prende il sole. 😉

Che dire ancora? Ogni momento è buono per visitare questo angolo del Friuli Venezia Giulia, in ogni stagione il Lago ha i suoi colori, le sue sorprese naturalistiche, le sue acque cambiano colore in base al clima, al vento, … MAGNIFICO sempre!
Adesso vi lascio riposare un pò sul prato, magari ripassando, con cartina alla mano, i vari percorsi che vi ho proposto … c’è un pò di confusione, ma vedrete che è più facile di quel che sembra. 🙂 …
… anche perchè la prossima volta vi parlerò di ciclovie, di acque, di storia …
🚲 In piazza ad Alesso 🚲
Buona camminata, mi correggo, Buone Camminate!
Mandi mandi
Beta
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Per saperne di più:
Cartina Topografica n.013
Consultate i Siti dell’EcoMuseo del Lago e di Gemona del Friuli
I miei consigli sugli Itinerari
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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai Link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
Anche io ho ripreso con le camminate!
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Ma quell’acqua è uno specchio! E la casa delle farfalle?? Io desidero troppo andarci!
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La casa delle Farfalle è un delizioso gioiello, ogni anno poi hanno delle mostre su questo o quel insetto, lepidottero, … Non dimenticare il giro per i due paesi alla ricerca dei murales.
Per il Lago: come ho scritto, ogni volta è diverso (come il mare o gli altri specchi d’acqua). Poi si incanala sempre dell’aria fresca (più o meno forte) soprattutto nel pomeriggio che fa increspare l’acqua. Vento amato in questa zona dagli appassionati del volo e dagli amici grifoni! Io dico sempre che arrivando a Gemona del Friuli cambia sempre il tempo, da sereno a coperto, da piovoso a sereno,…un pò come la luce del Friuli Venezia Giulia. Attraversando il fiume Tagliamento (delimita il confine con il Veneto) cambia, cambia il colore del cielo! Innamorata della mia Regione? Naaaaa! 😉 Buona giornataaaa!
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Non si nota per niente, in effetti! Ma è bellissima, mi piacerebbe venirci per più di un semplice passaggio 😀
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Non conosco bene le altre Regioni. Ma il FVG è veramente un compendio di tutte cose: mare, montagna, pianura, storia, scienza, archeologia, arte, storia di popoli, natura, una infinità di specie floristiche (anche rare) e faunistiche, geologia, personaggi famosi, gastronomia, e poi … e poi scoprilo direttamente venendoci a trovare! 🙂 Buona settimana.
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Hai fatto un perfetto messaggio turistico! Io vorrei davvero venirci, un mio amico si è trasferito in un paesino vicino Trieste, diciamo sempre di volerci andare, ma ci spaventa la distanza: ci vogliono tipo 13 ore di mezzi per raggiungerlo!
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Grazie! Idem con patate per quanto riguarda le ore di viaggio se penso ai bellissimi luoghi del Sud Italia. Però grazie a voi posso “viaggiare” di qua e di là dell’Italia. 🙂 Un desiderio? Vedere, anzi stare con una barchetta in mezzo al mar Mediterraneo, per vedere l’effetto che fà! Buona serata nella nostra bella Italia! A presto “da te”:ho letto il titolo di un tuo articolo che mi incuriosisce …
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Sarebbe bellissimo, come progetto! A me piacerebbe, invece, prendere un camper o una tenda e andare in giro per l’Italia fino a visitarla tutta, anche i paesini più sperduti 😀
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