L’ingrediente principale è la zucca 🎃 ( 1 kg. per 4 persone) da cuocere in un litro di brodo ma …
… abbiamo aggiunto 2 porri a pezzetti al posto della cipolla.
Cotti per bene, abbiamo frullato il tutto ed aggiunto 100 ml. di panna (al posto del latte) e, per una nota speziata, della noce moscata.
Pepe e rosmarino per dare quell’aroma in più, a piacere.
Un filo d’olio EVO e …
Buon appetito! 👩🍳e buone Feste delle Zucche ovunque voi siate!🎃👋👋
Beta
P.S. nel mio piatto fotografato, c’era qualche pezzetto di pane raffermo 😋 … non si spreca!
Se avanza della zucca 🎃 … conserviamola in freezer già pronta a pezzetti: per una prossima zuppa oppure per preparare la Torta di Zucca di Lucia, o per condire gli spaghetti 😋 o … come più vi aggrada.
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dailink(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
ecco che scopro sempre qualcosa, meravigliandomi sempre … 😍
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Durante una camminata in Val Venzonassa, , lungo il Torrente omonimo, ho incontrato il …
MERLO ACQUAIOLO
Ha il torace bianco per renderlo meno visibile (dai pesciolini) tra i riflessi del torrente.
Il suo fitto piumaggio intrappola l’aria isolandolo dal freddo e permettendogli di galleggiare con facilità.
E’ chiamato anche Merlo Palombaro perchè è l’unico passeraceo adattato alla vita acquatica: si nutre infatti in immersione, “volando” sott’acqua, controcorrente, alla ricerca, sul fondale o tra i sassi, di pesciolini, larve e piccoli molluschi.
E poi il suo occhio ha una membrana nittitante (“che si apre e si chiude rapidamente per mantenere NITIDO l’occhio”) che, sbattendo velocemente, lo protegge da piccoli elementi presenti nel torrente ed un cristallino molto elastico, per vedere meglio anche quando si tuffa e cambia la rifrazione della luce.
Magnifica Natura!😍
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Nel bosco, in montagna, ho “giocato” con questa particolare “T” ma con la fantasia l’ho trasformato in un …
BUE della Razza LONGHORN
Originario del Texas, è caratterizzato da corna lunghissime che, misurate da punta a punta, superano i 3 metri d’apertura!!!😍 … Mmmh! 🤔 mi sa che non lo posso far accomodare in cucina!😅😁🤣
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Durante questa calda estate, mi svegliava, prima delle campane (fra le altre ⛪) del Duomo , il canto del …
CUCULO
E’ il Re degli uccelli, nella cultura Tibetana: il suo canto annuncia la Primavera ed è apportatore di fortuna e di prosperità.
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Girovagando 🚴♂️🥾🥾🚴♂️ in Laguna, incontro spesso una bella “macchia” rosa!🥰
FENICOTTERO
La sua famiglia è composta da cinque specie: il Fenicottero rosa del Vecchio e del Nuovo Mondo. Poi c’è il Fenicottero cileno, il Fenicottero minore dell’Africa e dell’India, il Fenicottero delle Ande e quello di James negli altopiani del Sud America.
Si nutre di minuscoli animaletti (Artemie saline) abbondanti dopo le piogge che fanno schiudere le cisti nascoste nel fango.
E’ dell’ordine dei Fenicotteriformi, un ordine a sè stante, intermedio fra quello dei Ciconiformi (Cicogne) e quello degli Anseriformi (Anatre).
Intermedio perchè alcune delle sue caratteristiche si trovano sia nelle cicogne (anche lui è un trampoliere) sia nelle oche, nei cigni e nelle anatre : come le tre dita anteriori palmate, la struttura simile dell’apparato boccale ed il suo vocalizzo .
Vi ricordate “Gli Aristogatti”? Adelina e Guendalina … “Non siamo tortore siamo oche!” ed il gatto Romeo “Nooooo! Vi avevo preso per cigni!” 😊#sorrideresempre
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No, tranquilli, non ho sbagliato fotografia: è che mi piace giocare con le immagini e la fantasia.
E’ il bellissimo Castello di Colloredo di Monte Albano. Danneggiato durante il terremoto del 1976, è in fase di meticolosa ristrutturazione, dato il suo valore storico/artistico (***).
Gli tiene compagnia una bella … 😉
GRU
La Gru Cenerina è diffusa in Norvegia, Svezia, Finlandia,Europa Centrale, fino alla Siberia per i loro habitat acquitrinosi e steppici.
Invece la Gru del nord America è bianca , con un contorno rosso intorno all’occhio. Nidifica in Canada (nello Stato di Alberta e lungo il fiume Mackenzie) e sverna a sud, in Arkansas ed in Texas.
Un bel viaggetto! Ho calcolato, con la cartina topografica, che c’è una distanza di 24.000 km c.! 🤔come 20 Italie messe in fila!🪁🪁🪁
Ve la ricordate la Fiaba della Gru di Chichibio del Boccaccio?
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Buone letture e a presto con altre curiosità!📚📚📚
Beta
(***) Del Castello di Colloredo di Monte Albano (Udine) ne parlerò più specificatamente in un prossimo articolo.
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Iniziare l’anno nuovo con una camminata in quel di Gemona del Friuli? Certo che si!
Sentieri che portano a scoprire “in pochi metri” diversi ambienti naturali, storici, geologici, … in pratica “Un compendio della Natura” prendendo in prestito una frase di Ippolito Nievo per descrivere la mia Regione.
Partendo dalla zona del campo di calcio (località Glesiute) , sotto l’occhio vigile del Monte Chiampon, si arriva, su comoda strada sterrata, alla Sella di Sant’Agnese con la splendida Chiesetta.
Risale al XII secolo ed è stata ricostruita dopo il terremoto del 1976.
Osservando bene le mura si notano i segni del “vecchio” e del “nuovo” (come le mura della meravigliosa Venzone) … per non dimenticare … per rispettare la Storia, il lavoro dell’uomo, prima e dopo quel maggio e settembre del 1976, sempre vivi nel mio cuore.
Il rumore delle rocce, l’odore della polvere, il silenzio, le voci, gli occhi che parlavano più di mille parole, le mani di tante persone pronte a dare una mano … ricordi indelebili.
Ma torniamo alla Sella di S. Agnese.
Poco prima di “entrare” nel grande prato, si può fare una piccola deviazione lungo un sentiero verso il monte, riparato dalla vegetazione, per ammirare il pozzo per l’acqua usato dalle Monache che, durante la metà del 1200, hanno vissuto (per un breve periodo) in un Romitorio, situato nei pressi della Chiesetta.
Questa via era percorsa già ai tempi dei Celti e dei Romani che scollinavano e proseguivano per …
… Venzone, prima di intraprendere il lungo viaggio verso il Nord Europa! Che emozione!
Arrivati alla Sella bisogna assolutamente ammirare la catena del Monte Chiampon !!!
A destra (verso Sud) strati rocciosi del Norico (200 mln. di anni fa) e a sinistra quelli “più giovani” del Cretacico superiore (70 mln. di anni fa)!!! 🙂
Giochiamo con i bimbi?
Riusciamo a vedere le gigantesche “Onde di un antico mare” e il “dorso della grande Balena Agnese” ?
Proseguendo lungo la strada del Monte Cumieli, poco prima del Forte di Monte Ercole … occhio alle pareti rocciose!
Dalla strada si ammira anche il Lago Minisini e il Grande Fiume Tagliamento!
Si notano rocce calcaree, pieghe stratificate, faglie e particolari zone di selce dura, segno di un antico e profondo Mare!
… Dove si tuffffffa la mia Balena Agnese🙂
E poi ci sono le “orme” lasciate da animaletti, strisciando sul fondo marino!
Che meraviglia!
Una variante, miei prodi camminatori? 🙂
Si sale al Monte Cumieli, sede di un antico Fortino veneto, dal quale si ammira la pianura friulana e il Fiume Tagliamento.
Panorama verso le Colline Morenicheeee!!!
La grande “conca” era occupata da un antico Ghiacciaio : le attuali Colline Morenichesono il risultato del suo movimento verso sud … avete presente quando si spingono le lenzuola verso il fondo del letto? 😉
Dopo aver ammirato tutto intorno il paesaggio montano, ci si immerge in un fitto bosco (fra gli altri) di Pini neri,silvestri, Larici e a diversi (e grandi) Ciliegi con la loro bella corteccia anellata!
Si scende lungo il versante nord per ricongiungersi al sentiero proveniente dalla Sella di S.Agnese e si arriva all’altezza del Forte di Monte Ercole.
Merita una visita … per ricordare la Storia!
Nel bosco giochiamo con i bimbi? 🙂
Le rocce, soprattutte quelle calcaree, lasciate dal passaggio del vecchio ghiacciaio, diventano delle buffe facce. Chi ne trova/fotografa di più? 🙂
Io ho trovato Fantasma SENZADENTI ! 🙂 … è amico di …
… Nuvoletta Verde che abita vicino al Lago. 🙂
Oppure si può osservare le foglie cadute e indovinare a che albero appartengono. Un aiuto può essere dato dal ritrovamento dei semi/frutti, come le ghiande, i ricci “castagnosi” 😉 , pigne … piccoline, rotonde, lunghe, … largo ai “ritrovamenti”.
Dopo la consigliata visita al Forte, si scende lungo la strada bianca e si arriva al meraviglioso Lago Minisini ( o di Ospedaletto).
Del Lago Minisinine avevo parlato nel primo articolo in questa mia avventura sul Web.
Una sorpresa paesaggistica ogni volta. Ogni stagione, ogni cambio atmosferico, … rendono questo piccolo angolo naturalistico, uno scrigno unico.
Acque che vanno, che vengono, di origine carsica collegate con la Roggia di Ospedaletto attraverso un canale sotterraneo …
Appppproposito di acqua 😉 . Dalla cima del Monte Cumieli si può ammirare il Grande Fiume Tagliamento dal quale “nasce” il Canale Ledra … mumble mumble … altra storia! 🙂
Arrivando da Ospedaletto, si possono notare prati con tipologia di vegetazione diversa. Soprattutto dopo un periodo di precipitazioni piovose, parte di queste zone prative sono colme d’acqua, alcune volte di TANTA acqua! Si tratta delle antiche Paludi Broili e Lunghinâl!
Prati Broili
A metà della zona prativa dei Prati Broili, verso nord-est, si possono notare molto bene gli “sbocchi” delle sorgenti. Che meraviglia!
Attenzione bimbi: vicino al passaggio sotto la ferrovia, l’asfalto “sforna” acqua! 🙂
Cif caf cif caf ! Chi viene a saltare dentro a queste invitanti pozze? 🙂
Attenzione a non fare salti troppo alti per non cadere dentro alla Fornaceeeeee! 😉
Scherzi a parte … fatto trenta facciamo trentuno (passi) ?
In località Molino c’è la ristrutturata fornace Copetti, usata, lo scorso secolo, per la produzione della calce (ricordate la pietra calcarea del Monte Cumieli?) . Un vero gioiello di recupero.
Anche qui (come lungo il percorso) la tabellonistica non manca, per spiegare in modo chiaro il luogo dove ci troviamo e non solo.
Proprio di fronte alla fornace, verso sud, c’è la ciclabile che collega Gemona del Friuli a Venzone … ma questa è un’altra – meravigliosa e ricca di sorprese – storia! 🙂
Intanto, amanti delle due ruote, cimentatevi sull’ itinerario da me proposto. E’ un anello, quindi partite da dove vi è più comodo … sarà comunque uno spettacolooo! 🙂
Cartina topografica in mano SEMPRE da me vivamente consigliata, per avere un insieme a 360° del territorio, anche per meglio orientarsi … visto le mie molte “segnalazioni”, scusate ma non riesco a camminare e basta! Guardo la vegetazione, osservo gli animali (gufooooo dove sei! 😉 ), e poi mi meraviglio ad ogni roccia, parete, montagna, …, ad ogni sorgente, corso d’acqua grande e piccolo … SANTE le persone che mi affiancano! 🙂
Un abbraccione “ciliegioso” 🙂 e …
… alla prossima camminata sempre nei dintorni della suggestiva Gemona del Friuli!
Mandi mandi
Beta
P.S. Un GRAZIE a quanti si prendono cura di questa magnifica zona naturale e storica.
P.S.bis 😉 Non si puuooo (come cantavano i Pooh 🙂 ) leggere i libri e trovare tracce di Castelli, vie d’acqua,…non si puuooo! 🙂 … mi tocca tornare a trovare la Balena Agnese! 🙂 🙂 🙂
Libro “I LAGHI Guida Naturalistica al FVG” di Gaddo de Anna – Carlo Lorenzini Editore -1987
Libretto n.4 “PREALPI E PIANA DEL TAGLIAMENTO” -Le Guide del FVG – La Provincia di Udine – Cooperativa Alea Udine – 1997
Libretto “PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE-GUIDA AL SENTIERO NATURALISTICO SILANS-LAGO DI OSPEDALETTO” – Regione Autonoma FVG- Comune di Gemona del Friuli – Ed.Arti Grafiche Friulane – Udine – ed.1992
Libretto “MOUTAIN BIKE NEL GEMONESE” 13 itinerari per 7 Comuni -Comunità Montana del Gemonese -Cooperativa Utopie Concrete di Venzone- Ed.Arti Grafiche Friulane-1999
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dailink(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
Primavera è arrivata e io inizio a scalpitare, o meglio a “scarponare” perchè si ricomincia con le mie lunghe camminate e pedalate in mezzo alla natura.
Una dei primi luoghi per rodare un pò le gambe 😉 è il Lago di Cavazzoo dei Tre Comuni. Perchè è situato nei Comuni di Trasaghis, di Bordano e di Cavazzo Carnico.
E’ sempre (ma quale luogo non lo è?) una sorpresa, una meraviglia. Per i colori della natura che cambiano in ogni stagione, per le migliorie a rendere più fruibile e accessibile il luogo, per le informazioni geologiche, floristiche, … Grazie a chi permette tutto ciò!
Suggerimenti?
Parcheggiate l’auto nella zona sud e sdraiatevi sul prato, vicino ai laghetti o sulle spiaggette nella parte sud-occidentale, … chiudete gli occhi e Buon Riposooo … Germano Reale e Folaga permettendo! 😉
Volete camminare? Cartina alla mano , zaino in spalla, macchina fotografica a tracolla, penna e taccuino perchè vi consiglio diversi itinerari 🙂 eeee si parteeee!!!
Dal parcheggio (vicino al Parco Giochi) si prende il sentiero a sinistra orografica e ci si incammina verso nord. Flora e fauna acquatica sono in nostra compagnia, senza dimenticare gli alberi, alcuni con etichette per il loro riconoscimento, vicino al Centro Visite.
Camminando a fianco del recinto del C.V. (da visitare per conoscere e toccare da vicino la storia del Lago e della sua gente) si arriva ad una sorgente, acqua che filtra attraverso le rocce ai piedi del paese di Interneppo.
A seconda della piovosità (come è logico che sia) il livello della pozza d’acqua cambia e con un pò di fortuna si può vedere qualche anatra proveniente dal Lago.
La tabellonistica posta lungo il sentiero è molto dettagliata, con nozioni sulla flora, sulla fauna, sulla storia e sulla geologia (le mie amate rocce! 🙂 ).
Un suggerimento: la fotografate e a casa, con calma la leggete; sarà una specie di ripasso del luogo visitato o (come capita a me) una buona scusa per ritornare sul posto … “Non ho visto bene questo … ci siamo dimenticati di guardare a destra verso … ” 😉 .
Sempre nelle vicinanze del Centro Visite inoltre, ci sono due sentieri (prendete uno per l’andata e uno per il ritorno 😉 ) che ci portano al paese di Interneppo.
Dal paese parte il sentiero CAI 838 per il Monte Festa. Ve ne avevo parlato tempo fa in questo articolo.
Monte Festa a destra
Interneppo, assieme a Bordano, è il Paese delle Farfalle. Passeggiando lungo le loro vie si possono ammirare i molti murales colorati con tante fantasiose farfalle …
… e anche lungo i toranti della strada di collegamento …
murales
Un pensiero al grande Marco Pantani… e al mitico arrivo al Monte Zoncolan.
A Bordano merita una visita alla Casa delle Farfalle con all’interno varie serre che riproducono gli ambienti adatti a questi lepidotteri … e non solo! 🙂
Alcune delle ospiti! 🙂
Dal centro del paese di Bordano parte il percorso ad anello del Sentiero Entomologico.
Cartina in mano : Il primo tratto è un sentiero in mezzo al bosco che poi prosegue su una strada secondaria (porta con diversi tornanti alla cima del Monte S. Simeone, luogo di lancio degli appassionati di parapendio).
Si scende fino all’incrocio con la strada per il Monte Festa (di cui sopra). Arrivati poi sulla S.P.36, dopo pochi metri si riprende a sinistra il sentiero in mezzo al bosco che ci riporta a Bordano.
Rientriamo al Lago? 🙂
Prima di scendere al Centro Visite, fermatevi all’inizio del sentiero a Interneppo. Noterete un’ampia piazzola vista-lago con molti “particolari” interessanti.
Tabella informativa
Su un prato con le essenze vegetali tipiche della zona …
Prato
… è stata costruita una Bussola particolare …
… perchè è formata da Mosaici che rappresentano le St … no, non vi svelo tutto, altrimenti che sorpresa è?
Rosa dei Venti
Verso il Lago si staglia il “Monumento all’Isolatore”, cioè al particolare congegno che ammortizza le onde d’urto del terremoto. Dispositivo installato sul Viadotto di Somplago e non solo (leggere le tabelle esplicative).
Monumento all’Isolatore
Quando si parla di Terremoto del Friuli nel 1976, mi emoziono sempre. Sono passati anni, ma il ricordo è sempre vivo.
Dedica
Torniamo a noi.
Dal sentiero rientriamo al Centro Visite.
Si continua lungo la stradina sterrata fino alla punta nord del Lago. Attraversata una zona torbo-paludosa si arriva sotto i piloni del viadotto dell’autostrada e ci si immette sulla S.R.512, vicino alle prime case di Somplago.
E qui altre sorprese ci attendono …
All’incrocio (prima di incamminarci verso la Centrale Idroelettrica per rientrare al punto di partenza) proseguendo sulla strada per Cavazzo Carnico, a sinistra, all’ombra di alcuni alberi di Noci, in mezzo ad un prato c’è un bella fontana con lavatoio , con acqua limpida, fresca, proveniente dalle sorgenti poste a nord.
Camminando verso nord, prima del tornante, sempre a sinistra c’è un’altra stradina secondaria che porta a Cesclans ( itinerario che ho a suo tempo descritto) ma guardando a destra, vediamo una bella cascata. Con attenzione c’è un sentiero che ci permette di avvicinarci alla sua base.
Cascata
Tornando sulla strada asfaltata, prima del tornante, dietro la chiesa, c’è un sentiero che “taglia” la strada per Cavazzo Carnico.
Tracce di un Mulino
Nei pressi di un Lavatorio
Dopo poche centinaia di metri troviamo le indicazioni per la Chiesetta di S.Candido. Un gioiello di architettura, di arte, sia all’interno che all’esterno, da osservare attentamente.
Per gli appassionati, c’è nelle vicinanze, una Palestra di Roccia!
Rocce testimoni del vecchio ghiacciaio. Adoro! 🙂
Un’ultima vista panoramica al Lago e riprendiamo la strada verso l’incrocio di Somplago.
Se volete … proseguendo a Nord, sulla Strada asfaltata (attenzione alle auto!) si arriva alla Palude Vuarbis di cui vi avevo già parlato in un precedente articolo.
Da Somplago si fa rientro alla macchina o facendo a ritroso il sentiero sulla sponda sinistra del Lago oppure si prosegue lungo la strada, passando davanti alla Centrale Idroelettrica.
Si tratta di strada veicolare, quindi, prestare ATTENZIONE, stare in colonna, “contro mano”, un occhio a sinistra al Lago e uno davanti per vedere se arrivano macchine (poche ma ci sono !) e buona osservazione! Per esempio c’è un luogo preferito da tre cormorani che si appostano sopra i rami degli alberi vista-Lago! 🙂 Buona ricerca!
Vi consiglio (se è possibile) la visita alla Centrale. Eravamo stati anni fa, durante la festa del paese; è stato interessante vedere i vari impianti, i suoi ampliamenti, la lunga galleria con i cavi per il “trasporto” dell’alta tensione, ascoltare il suono dell’acqua nelle gallerie, ammirare il grande dipinto (eh si, c’è anche un’opera d’arte!), conoscere il Lavoro di tanti uomini per un’opera maestosa.
Scorro con un dito sopra la Cartina Topografica per vedere il percorso sotterraneo dell’acqua che da Ampezzo giunge al Lago. Magnifico ed Encomiabile Lavoro dell’Uomo.
Pensando alle mie camminate … Percorrendo la strada bianca per gli Stavoli Folchiar (per intenderci, siamo sopra la Galleria dell’Autotrada)
ho notato in lontananza un vascone di invaso, …
… per il “troppo pieno?”, è un simil-sfioratore come nel Lago di Barcis? … non mi ricordo … se qualcuno sa la sua esatta funzione … scrivete alla “curiosa come una scimmia“! 😉
Lago di Barcis
Una piccola deviazione con curiosità al percorso “stradale” per il rientro?
Il Lago dal Monte Festa
Dalla fontana di Somplago, si continua lungo la stradina interna, si affianca (dato significativo della purezza di queste acque) un allevamento ittico e, poco dopo, fra le case, si attraversa il Rio Schiasazza su un Ponte Romano!
Il Ponte Romano (ho studiato la tabella 😉 ) faceva parte della vecchia Strada del Sale (I° sec. d.C.) che da Julia Concordia portava i mercanti a Julium Carnicum e poi verso l’Austria attraverso il mio amato Passo Monte Croce Carnico!
Un’altra parte di strada romana la troviamo poco dopo la Centrale, prima di passare sotto al Viadotto. Sulla destra parte un sentiero ciottoloso che costeggia la località CjaseriaMuarta (v. cartina topografica).
Fate attenzione alle pietre, osservatele attentamente, alcune sono usurate dal passaggio dei carri! 🙂 Adoro!
Ci si ricongiunge alla “strada maestra” poco prima della Scuola di Vela.
Nella zona sud del Lago c’è un bellissimo canneto. Vi consiglio di percorrere i vari sentieri che lo attraversano e/o lo costeggiano, ad ogni stagione.
Estate
Autunno
Una curiosità/gioco : dall’alto (percorso Stavoli Folchiar di cui ho parlato poco fa) il canneto per me ha la forma di una capra. E a voi cosa sembra? Sono passati una decina d’anni da quando ho scattato questa foto, adesso avrà preso altre “sembianze”! 😉
Giochiamo ancora?
Lungo la strada del rientro, guardando dietro la Sella di Interneppo, si scorge il Monte Chiampon, sopra la bella Gemona del Friuli .
Lo splendido Duomo di Gemona del Friuli
Sembra o no una faccia? Una Statua Moai di Rapa Nui , arrivato in Friuli Venezia Giulia per una visita parenti! 🙂
Quest’inverno, per me, era il GIGANTE INNEVATO che prende il sole. 😉
Scemo scemo! Gomma gomma! 🙂
Che dire ancora? Ogni momento è buono per visitare questo angolo del Friuli Venezia Giulia, in ogni stagione il Lago ha i suoi colori, le sue sorprese naturalistiche, le sue acque cambiano colore in base al clima, al vento, … MAGNIFICO sempre!
SENZA VENTO
CON VENTO
Adesso vi lascio riposare un pò sul prato, magari ripassando, con cartina alla mano, i vari percorsi che vi ho proposto … c’è un pò di confusione, ma vedrete che è più facile di quel che sembra. 🙂 …
… anche perchè la prossima volta vi parlerò di ciclovie, di acque, di storia …
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” Ritornando indietro con la memoria … … … Venzone con i DUE campanili uno vicino all’altro, mi meravigliavo ogni volta!”
Vi ricordate? Ve ne avevo parlato durante uno dei miei giri in bicicletta.
I due campanili. Ero affascinata dalla loro forma, dal fatto che erano così vicini …
In biblioteca comunale, come il mio solito, ho preso in prestito dei libri sulla mia Regione … vado a braccio, leggo il titolo in copertina … se si parla di storia, di natura, di architettura è fatta! Fra gli altri ho trovato un libro fotografico su Venzone.
Sfogliandolo … sorpresa! 🙂
Ecco i “miei” due campanili. Lo splendido Duomo e la Chiesa di S.Giovanni Battista con la “Pigna in testa” come dicevo quando ero piccolina.Che emozione!
Leggendolo si parla di mettere in sicurezza le mura … l’edizione è del 1976 … e sappiamo tutti cosa è successo in quell’anno.
Terrò questa foto come ricordo #pernondimenticare .
Venzone il Borgo più bello d’Italia! 🙂
Naturalmente in loco oltre a fotografie della ricostruzione sotto la bella Loggia del Palazzo Comunale (il soffitto policromatico mi ricorda quello-altrettanto bello di Spilimbergo 🙂 ) …
… passate anche presso il Palazzo Orgnani Martina dove è allestito il MuseoTiere Motus.
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Partendo da Gemona del Friuli, questo anello ci porta verso nord, in compagnia del Fiume Tagliamento!
Cartina topografica,(n.13) macchina fotografica a portata di mano,… pronti…via!!!
Arrivati, attraverso la pista ciclabile, a Venzone,oltrepassato il ponte sul nostro Fiume, a Pioverno svoltiamo a destra, verso Borgo Sors e proseguiamo su strada asfaltata ai piedi del Monte S.Simeone.
Il Monte San Simeone è stato l’epicentro del terremoto del 06 maggio 1976.
In quegli anni, passando in macchina sulla strada statale per andare a Tolmezzo, mi ricordo che la chiamavo “la montagna delle piramidi bianche “…con il sismae le successive scosse, sul versante nord, si erano formati diversi conoidi di deiezione, dovuti alle numerose frane…
adesso dopo 40 anni, la natura ha preso il sopravvento, la montagna è verde, viva, per delle belle attivita’sportive, o per delle camminate storicheo naturalistiche(v.anche il vicino Monte Festa)… sapete come sono…non faccio una cammina, una pedalata e basta, devo imparare qualcosa, sempre!
Comunque, io non dimentico, e le varie mostre permanenti a Gemona del Friuli o a Venzone esistono per questo, per non dimenticare, i luoghi, le persone,le TANTE persone che hanno dato una mano … e le voci, le voci dei radio-amatori … … … basta,sono (ancora) troppo emozionata …
…
Ritorniamo alla pedalata!
E’ una bella strada ombreggiata,
con scorci aperti verso il bosco e il corso fluviale…
Sotto-passato il ponte dell’Autostrada, dopo poco , ad un bivio, si prende la strada bianca a destra, che ci porta a Cavazzo Carnico.
Strada Bianca
Monte Amariana
Torrente Faeit
Sorpresa anche qui…poco prima di uscire dal paese, alla sinistra, in mezzo alle case, segnalato, c’è il Mulino di Gaspar, un piccolo edificio, una chicca, … sembra una statuina per il Presepe!
Acqua, acqua, acqua, … si segue il canale … fino all’incrocio con la S.S.512 …
Da visitare a piedi (magari un’altra volta) la Palude das Fontanas, dall’altra parte della strada.Questo luogo faceva parte del vecchio “sito” del Fiume Tagliamento, o meglio, del Grande Ghiacciaio che si inoltrava fino alle porte di Udine! Ne avevo accennato in un precedente articolo parlando anche della Palude Vuarbis!
E adesso … si prende la pista ciclabile (percorso 12 – frazione 6) …
Queste ciclabili provinciali io le chiamo le diramazioni,le “braccia” della Ciclabile Alpe Adria, perchè ci consentono di esplorare e conoscere ancora meglio il Friuli Venezia Giulia, al “termine” ci si collega con quelle del Pordenonese, del Goriziano e del Carso Triestino! …
Dicevo:si prende la pista ciclabile (percorso 12-frazione 6)che costeggia a tratti la strada ma poi … si intrufola in mezzo al bosco …
… è un continuo saliscendi, bellissimo, suggestivo, tanto che non ho fatto fotografie, 😦 … scusate … mi sono divertita moltissimo, comunque adocchiate varietà di vegetazione, alberi, scorci naturalistici, flora, rocce, le mie amate roccee!!! L’unica è ritornare e percorrerla a piedi … 🙂 e via con gli scatti !!! 🙂
Arrivati a Tolmezzo, consiglio di seguire la segnaletica della ciclabile fino al ponte sul Torrente But. Così facendo, si “scende” verso il centro della cittadina, con le vie porticate,con il bel Duomo, ricco di opere d’arte, e con l’ Angelosul campanile, a me molto caro! 🙂
Attraverso la medioevale Porta di Sotto si esce dalla cittadina per proseguire lungo la Strada Provinciale (attenzione ai veicoli!) fino ad Amaro.
Si percorre la strada sotto l’occhio vigile del mio amato Monte Amariana …
Rileggendo l’articolo del Tag , lungo la ciclabile, a Cavazzo Carnico si riesce a vedere la Malga Avrint !!!
dalla Malga si vede il M.Amariana…
da “sotto”la malga è lassù, in quello spiazzo,all’incrocio dei versanti!
… Ritornando indietro con la memoria …
… ricordo che da piccolina, rientrando a casa dopo la visita-parenti in Carnia attraverso la Strada Statale , (l’Autostrada non era stata ancora costruita…ma quanto vecchia sono !?!?! 😉 🙂 ) soprattutto le sere invernali, le luci rosse e bianche delle macchine creavano su questa strada un serpente lungo lungo, toccando Carnia, Portis, poi Venzone con i DUE campanili uno vicino all’altro (mi meravigliavo ogni volta!) quello del Duomo di S.Andrea …
e quello della Chiesa di S.Giovanni Battista …
… per arrivare poi a Gemona del Friuli (sorta anche lei su un cono di deiezione!…oggi è la giornata dei coni! 😉 )… lo chiamavamo “il Presepio” per tutte le luci delle case e delle stradine!…
Adesso c’è ancora il “Presepe” gemonese … non c’è più il campanile della Chiesa di S.Giovanni Battista. Dopo il terremoto del 1976, come è noto, Venzone , uno dei Borghi più belli d’Italia,è stata ricostruita pietra su pietra,ma di questa Chiesa sono stati salvati e messi in sicurezza la facciata e parti della navata, “a memoria” di ciò che è successo.
Così come il paese di Portis “vecchia” (Portis “nuova” è stata costruita più a monte) alcuni edifici pre-terremoto vengono utilizzati come esercitazioni dei Piani di Emergenza dalla Protezione Civile…
E’ sempre una guerra di sentimenti felici e tristi quando arrivo in queste cittadine, l’unica cosa è “non dimenticare”.
…
Ricordo, sempre al rientro dalla visita parenti, che, dopo la zona industriale tolmezzina, a nord, verso il conoide dei Rivoli Bianchi, c’era una zona miliare, con le varie torrette di vedetta. Salutavo sempre i militari e ancora adesso, passando, li cerco …
…
ciao ciao!
Bianco, azzurro,verde!!!
Arrivati sul ponte del Fiume Fella, in località Carnia, ci si immette nella meravigliosa Ciclovia Alpe Adria e poi via giù fino a Venzone, costeggiando i Rivoli Bianchi (ancora”coni di deiezione” 🙂 …bravi! capito la lezione!clap!clap!)… sbirciatina d’obbligo al Laghetto Minisini… ogni volta diverso, ogni volta sorprendente!
ed eccoci arrivati a Gemona del Friuli, il nostro punto di partenza!
Buon giro!
Mandi Mandi
Beta
e , come sempre, per NON DIMENTICARE … Giulio era con me!
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dai Link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
Pedalata nella piana del Gemonese , toccando i Comuni di Artegna, Buja, Osoppo, Bordano e Venzone.
Un girotondo attraverso la piana del Tagliamento e, cosa che mi meraviglia sempre guardano le montagne e la zona morenica friulana, luogo dove un tempo (100.000 anni fa) c’era un ghiacciaio!
Si parte da Gemona del Friuli, (luogo simbolo del Terremoto del 1976) località Ospedaletto e costeggiata la ferrovia si gira a sinistra per raggiungere la località Sotto Castello.
Da qui parte ,attraverso strade secondarie asfaltate e bianche il Percorso d’acqua del Gemonese lungo il Torrente Orvenco e poi del Fiume Ledra.
E’ presente la tabellonistica stradale (ben segnalata ad ogni incrocio) che ci agevola il percorso e dei cartelloni che ci illustrano le caratteristiche del territorio.
Oltrepassato il guado del Torrente Orvenco …
una “Bimba” che si diverte! 😉
Torrente ORVENCO
Colori del Torrente
… si attraversa la piana tra campi coltivati,boschi,acqua… belle sorprese nel Borgo Val Ario di Artegna !🥰 Sono strade secondarie, brevi, quindi facili da girare in lungo e in largo, approfittate per la varietà naturalistica e paesaggistica, prima di “sbucare”…
Lì in fondo ARTEGNA ed il suo Castello
… sulla S.S.13, da attraversare all’altezza dell’area dell’ex caserma …
Cielo-Montagne-Acqua-Pianura
… per imboccare una strada bianca che conduce alla Centrale dell’Acquedotto .
Riflessi !
Vecchia Centrale
Attraverso unsentiero in mezzo alla vegetazione, si costeggia ilfiume Ledra ... scorci bellissimi per delle fotografie!
“Da ritornare, promesso!”per visitarlo a piedi…magari in una giornata senza pioggia così l’acqua è meno torbida!
Proseguendo (spalle a nord) verso sinistra ci sono molte varianti da fare in bicicletta per conoscere la piana dei Rii Clama e Bosso.
… anche qui “Da ritornare, promesso!…non si finisce mai di conoscere ed imparare!”.
Fiume Ledra
Da questo incrocio (spalle a nord) si prosegue a destra fino alla strada sotto il colle di Buja. Ora si segue la tabellonistica della meravigliosa Ciclovia ALPEADRIA …
Sottopasso “canterino”! scoprite perchè! 😉
… che taglia per la piana coltivata …
l’opera sulle spighe della forza del vento gemonese! Serviva un drone! 🙂
… attraversa la piana delle Sorgive di Bars e il Parco della Colonia nel Comune di Osoppo, il paese delle Orchidee …
tabellonistica dettagliata per una “CACCIA FOTOGRAFICA”!
Orchidee
il Bosco Pineta, per arrivare al ponte di Braulins, sul fiume Tagliamento!
Avete tempo? poco prima della zona industriale, a fianco di un locale, prendete la strada bianca che porta verso il Fiume Tagliamento…e già così è un bel vedere!
Altrimenti seguite il tracciato alla vs.destra, (vedicartina)… vi troverete in un bellissimo paesaggio naturalistico di Risorgiva e di Torbiera! … meglio dopo alcuni giorni di pioggia! 😉
Sorprese dell’acqua!
Sorprese della natura!
Sempre per strada asfaltata (attenzione ai veicoli!), ai piedi del Monte S.Simeone, si arriva a Pioverno e ri-attraversando il grande Fiume, si arriva a Venzone, il paese della Lavanda!
uno dei Borghi più belli d’Italia!
Da qui …
Vecchia Ferrovia
… lungo il percorso della vecchia Ferrovia, (ma quanto è meravigliosa questa Ciclovia,…e le sue numerose varianti!!!), passando per Portis vecchia … si arriva al Lago Minisini
Lago Minisini
… e quindi a Gemona del Friuli, luogo di partenza!
Cartine alla mano, macchina fotografica accesa,curiosità al massimo, occhi aperti, e …
GIRO …
… GIRO …
… TONDO …
… COME …
… E’ BELLO …
… IL MONDO …
… TUTTI …
… GIU’ …
… PER TERRA!!! 🙂
… scorrete sulle nove foto con il mouse dall’alto verso destra … Buon girotondo! 🙂
Mandi Mandi
Beta
… e per NON DIMENTICARE …Giulio era con me … #VPGR
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Anni fa leggendo l’elenco dei laghi friulani (libro:”I LAGHI Guida Naturalistica al Friuli-Venezia Giulia”-1987- scritto da Gaddo de Anna-Carlo Lorenzi ed.)sembrava che avessi in mano le figurine di calcio! 😉 “Visto” “Visto” “Visto” … e questo?!?!?
Lago Minisini ? C’è un lago in località Ospedaletto a Gemona del Friuli (Udine)?
Subito cartina topografica alla mano ho visionato la zona e con un pò di stupore ho notato una piccola macchiolina azzurra incastonata sotto il Monte Cumieli!
Da quell’anno, ogni inizio primavera, oppure in una domenica invernale troppo corta per escursioni in montagna,…faccio sempre, con la mia famiglia, una visita a questo laghetto!
E’ un piccolo scrigno naturale, circondato da boschi…ogni volta una sorpresa, colori diversi della vegetazione, il livello dell’acqua cambiato (varia a seconda della piovosità del periodo), percorsi nuovi…
In questi ultimi anni è stato valorizzato e grazie all’ausilio della tabellonistica permette una primaria conoscenza del luogo.
Al lago si arriva dal parcheggio della Chiesa di S.Spirito a Ospedaletto.
Appena ci si incammina,si incrocia la nuova e bella pista ciclabile Gemona del Friuli-Venzone :STU-PEN-DA!!!
Fa parte del percorso ciclabile Ciclovia AlpeAdria Radweg che da Salisburgo (Austria) arriva a Grado (Friuli Venezia Giulia)! Dalle Alpi al Mar Adriatico!
Dopo il sottopasso della ferrovia, attraverso una comoda strada sterrata si arriva al Lago. Si può rientrare facendo a ritroso la medesima strada, oppure costeggiando il lago, si arriva alle abitazioni di Borgo Mulino. Vicino alla piazza c’è l’ EcoMuseo Mulino Cocconi altra bella realtà che valorizza il territorio.Consigliata la visita!
Oltre alla cartina topografica delle Prealpi del Gemonese, si può consultare il sito della Comunità del Gemonese e Canal del Ferro dove si può scaricare o richiedere le cartine dettagliate dei percorsi.
Infatti si dipartono diversi sentieri che permettono di visitare il Forte del Monte Ercole,
oppure proseguire attraverso il sentiero naturalistico Silans per arrivare alla Sella di S.Agnese con l’omonima Chiesetta del XIII sec. .
O ancora arrivare in cima al M.Cumieli per avere una panoramica della piana del Gemonese e del fiume Tagliamento,
magari osservando verso il Monte Cuarnan il volo dei parapendii o , con un pò di fortuna, i magnifici grifoni
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