… un pensiero ad un Bivacco che ci ha tenuto compagnia diverse volte.
Si tratta del Bivacco “Olimpia Calligaris” .
Ho trovato poche “tracce” sui miei libri di montagna.
Qui sono con il piccolo di casa (qualche tempo fa!😊).
Ho scritto “ci ha tenuto compagnia diverse volte” perchè era una delle prime escursioni ad inizio stagione per “sgranchirci” le gambe 😊 e, per i miei tesori, uno dei luoghi per fare i primi passi in montagna, per Conoscere la Montagna, in tutta sicurezza.
“Eretto nel 1956, il Bivacco si dimostrò di scarsa utilità alpinistica a causa della posizione troppo vicina al fondovalle, che determinava il furto sistematico dei materiali di dotazione. Sarebbe opportuno il suo spostamento in località più elevata, … ” si legge su uno dei libri *** .
verso il nuovo Ricovero
In effetti al suo posto, più a monte, tempo dopo è stato costruito il Ricovero Carnizza.
Così, giusto un pensiero, per non dimenticare.🌲🌲🏡🌲🌲💚
P.S. I miei articoliNON sono sponsorizzati dailink(cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.
Salgo, seguendo le sue tracce lungo un sentiero a tornanti; su un sentiero*** di pietre, alcune volte nascoste dall’humus/dal passare del tempo, ma loro (le pietre) ci sono sempre, salde, pronte ad aiutarmi, ad indicarmi la via ; e poi … mi trovo “in cresta” ad un piccolo passaggio, di qua e di là il bosco di abeti che mi protegge, o meglio, che mi accompagna fino alla strada maestra.
Strada forestale usata per i lavori di taglio e/o pulizia dei alberi, (da ultimo) quelli caduti dopo il passaggio della Tempesta Vaia.
Ed ecco il Villaggio Minerario Cocco con l’edificio/uso dormitorio che ci accoglie.
Vicino si intravedono terrazzamenti, gradinate in mezzo all’erba, spiazzi ampi che, con un pò di fantasia, si rianimano “scoprendo” gli edifici destinati alla lavorazione del minerale.
Terminata la strada nel bosco, inizia la salita tra i prati adibiti a pascolo. Mucche e fieri cavalli neri mi guardano incuriositi, mentre io (come sempre) sono completamente persa tra le mie rocce!😍
Bianche, rosse, grigie, argille, fanghi, calcari, a strati, a “onde”, a lamelle sottilissime e fragili, a chiazze, rosse e bianche, oppure levigate dall’azione del ghiacciaio. Non so dove guardare!😍
Rocce antiche, antichissime, lontane nel tempo (460 mln. di anni fa!) e nel luogo.
Alcune sono uniche nel suo genere: sono antichi fondali di mari che, dalla (attuale) zona dell’Antartide, con la deriva dei Continenti, sono “saliti” su, su, su, fino ad “arrivare” ad Ugovizza!
Mi meraviglio sempre leggendo le descrizioni della Storia Geologica! Rocce di fondali marini, rocce modellate dal ghiacciaio, rocce “compresse” che ci parlano di strati e strati di sedimenti.
Sono attratta dalle rocce, da sempre, ma in questo caso ancora di più: dalla Miniera si estraeva il Ferro!
Una calamita portata da casa e … mi sono “attaccata”!😉🥰
E che dire della cima? Altra meraviglia! 360° di Montagne, 360° di Storia dell’Alpinismo, 360° di Storia dell’Uomo.
Come sempre faccio il gioco delle Vette! Uso la cartina per avere sottomano tutte queste Meraviglie! Fatta, fatta, fatta, … mi manca!
E sono già a progettare la prossima Conoscenza.🥰Perchè non è “andare in cima” il solo scopo, ma il Conoscere il luogo, dalla partenza alla cima, appunto. Può essere la Flora, la Fauna, la Geologia, la Storia , l’Uomo, … che sia anche una sola di queste materie (mio modesto parere: per fortuna è tutto collegato 😍), è pur sempre UNA nozione in più che ho imparato, che ho osservato e che “ficco” ben benino nello zaino (la nozione sia chiaro).
Rientro in quel di Ugovizza attraverso prati e stavoli in legno, imparando un pò di sloveno e di tedesco …
… e allora 🤔 … anch’io ho un Beta-sanážɘt ! 😀
Ammiro magnifici esemplari di ciliegi, immaginando che esplosione di colori ci deve essere in Primavera!
Alberi da frutto, prati con migliaia di essenze fiorite e profumate, balconi degli stavoli che “scoppiano” di rossi geranei! 🌼🌷🌸🌺🌻
E, da amante dei libri, ho avuto una gradita sorpresa!
Una bellissima “Libreria nel bosco”. Bravi!👏👏👏
Ringrazio della bella giornata, lasciando alcuni dei miei segnalibri riciclosi.
Altro che zaino, ho una borsa alla Mary Poppins!“Non si sa mai, se serve,…”😄
Ho riciclato vecchie cartine topografiche, aggiungendo una delle mie frasi preferite:
“Il Friuli è un piccolo compendio dell’Universo” #ECHIMISPOSTADAFVG 😍
E le camminate in questa zona ne sono un meraviglioso esempio.
Sentieri che fanno parte del “PUANINA TOUR”. Ne avevo parlato in un precedente articolo…
P.S. Il minatore Giacomo: come sempre, mentre salgo, penso a chi è passato prima di me, al suo Lavoro. Rispettare l’Ambiente e rispettare l’opera, il Lavoro dell’Uomo.
E poi … Giacomo perchè guardando una delle belle foto incontrate durante la giornata, ho “rivisto” zio Giacomo, il suo sorriso, la gioia negli occhi mentre suona la fisarmonica a bocca oppure mentre sullo “spolert” prepara la polenta ed il frico!
Guardando i tronchi degli alberi tagliati, osservo i “cerchi” regolari di crescita (con i bimbi è bello contarli per sapere l’età!🥰). Alcuni (come quelli della foto) sono sì regolari ma, in un certo periodo, sono più scuri. Perchè? 🤔Compito per casa-Beta! #curiosasempre
*** Dato che gli articoli relativi alle “uscite” 🚴♀️🚴♂️🥾🥾di Beta sono scritti mooooolti giorni dopo , consiglio di 💖 di informarsi SEMPRE (Meteo, viabilità, siti a tema, … ) PRIMA di partire: per eventuali variazioni, migliorie, chiusure, … . Grazie.
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Per saperne di più:
“I SENTIERI DEL SILENZIO” n.7- di Ivo Pecile e Sandra Tubaro – ed. CO.EL. – ed.2010
Carta Topografica n.18 ALPI CARNICHE ORIENTALI – CANAL DEL FERRO – 1:25.000 – ed.TABACCO
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Durante una delle mie camminate ho conosciuto una Lumaca di nome Lumalga molto sportiva e molto curiosa!😍
L’ho incontrata lungo una stradina nel bosco, 🌲🌲🌲circondata da mille fiori! 🌸🌹🌺🌻🌼🌷🥀.
Mi ha raccontato di una luuunga camminata , di incontri con tanti amici animali e di un bella sorpresa finale! 🥰
La storia tutta colorata e piena di sorrisi la puoi leggere insieme a mamma e papà, lungo il percorso verso Casera Glazzat Alta.
Questi luoghi (e la storia) sono stati apprezzati anche dall’Angelo del Castello di Udine e dai nostri amici Leoni, curiosi di conoscere la Lumaca Lumalga.
Hanno corso a perdifiato lungo i prati e le discese verso il bosco! Che corse!
Salutando qua e là le mucche al pascolo! O meglio … come mi ha spiffferato l’Angelo, facevano lo slalom di corsa tra una mucca e l’altra! Povero Angelo, nemmeno in vacanza può stare tranquillo! 😅
Voi appoggiatevi lungo il recinto della Casera e vedrete che piano piano, qualche mucca curiosa si avvicinerà … come, in un’altra Malga, la Mucca Bianca (in primo piano 📸) … mi ha sleccazzato la mano, mentre le offrivo un pò d’erba fresca!😀 Che solletico! 😀#sorrideresempre !
Buona passeggiata in montagna e … fate attenzione all’Albero Ghiottone 😋 : appena vede un cartello, un libro, se lo mangia in un sol bocconeeeee!
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Immersi è il verbo giusto, perchè è un luogo incantato, in mezzo al bosco ed al silenzio.
Si parte da Ugovizza …
… ed attraverso il sentiero CAI n.504 si raggiunge Monte Stabet …
… intravedendo, prima della cima, deboli (ma pur sempre “vive”/ “memori”) tracce di trincee, austriache (?) pensando che nel vicino Monte Cucco erano collocate numerose loro batterie… chissà chi lo sa’?!?
E poi … memorie più recenti rivivono grazie alla tabellonistica del “PUANINA TOUR” …
… tabelle che spiegano la toponomastica dei vari prati/boschi.🥰 C’è sempre da imparare / scoprire.😍Manca un “locale” per ascoltare la pronuncia … sarà per la prossima volta.👍👏
L’inizio del sentiero è colorato da tabelle piccine piccio’(scusate ma il mio amore per i bambini è grande!🥰) …
Grazie bimbi per le vostre spiegazioni e per i bellissimi disegni! Braviiii ! 👏👏👏😘
Abbraccione da zia Beta! 😘😘😘
Mentre osservo la storia geologica della zona 🥰😍 …
… una foto-camera! 😅😬
Spero di non aver rovinato la ricerca sui Rilevamenti Faunistici! 😬📸😊 “Ursus Beta Beta” 🥰😅🤔🤨
E poi letteralmente ” tra i piedi” …
… l’Aleuria Aurantia o Peziza Aranciata .E’ un particolare fungo che vive lungo le strade boschive, non asfaltate, in gruppi numerosi, vicino ai margini dei fossati e/o a faggete.
E’ uno spettacolo vedere questa lunga chiazza arancione scuro!😍
E a proposito di faggete …
… incontro ( con abbraccio 🥰) un Faggio, un Grande Vecchio Saggio Faggio. MA-GNI-FI-CO!😍
Senz’altro farà delle lunghe chiacchierate con suo fratello, del bosco “dirimpettaio”😉 del Monte Nebria!🥰
Che ora è? Al rientro in paese, sotto al campanile della Chiesa di S.S.Filippo e Giacomo … #nasoall’insu’ #osservaresempre ! 😍
Ricordando i tragici momenti dell‘alluvione del 2003 … #maidimenticare
Non si finisce mai di conoscere. Grazie Sandra ed Ivo. 😘😘
Libro “I Sentieri del Bosco” n.1 (collana Le Guide di Sentieri Natura) di Ivo Pecile e Sandra Tubaro – ed. CO.EL. Udine – 2007
Depliant “PUANINA TOUR-viaggio tra le malghe di Ugovizza alla scoperta dei sapori genuini della tradizione” del Comune di Malborghetto-Valbruna (Udine)
Cartina n.19 ALPI GIULIE OCCIDENTALI TARVISIANO 1:25000 Editrice TABACCO
Libro “LA GRANDE GUERRA 15/18” Storia e itinerari nelle località della Guerra- ALPI CARNICHE ORIENTALI-VAL CANALE-GRUPPO DEL JOF FUART E MONTASIO-MONTE CANIN – Ed. Ghedina & Tassotti -1988
Libro “GUIDA PRATICA AI FUNGHI IN ITALIA” ed. Selezione dal Reader’s Digest – Gennaio 1989
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Le giornate iniziano ad accorciarsi vero? Guardate anche voi il punto dove tramonta il Sole … non è sempre più “basso”, verso sud-ovest? 🥰
Per i Proverbi friulani vi rimando ai miei precedenti articoli su Agosto.
Durante la notte, tempo permettendo, si potranno ammirare Saturno e Giove, le Comete e l’ISS …
… e vi auguro di trascorrere delle serene giornate visitando angoli inediti, ricchezze naturali e/o artistiche della propria Regione, magari respirando l’aria salmastra della costa, l’aria balsamica dei boschi o facendo un bel riposo distesi in mezzo ad un aromatico prato appena tagliato!😍#sempreinmezzoallaNatura 🥰 #conoscerelArteaiutaacrescere! 🥰
Leggendo le loro proposte di camminate (come con le figurine 😊) ci siamo imbattuti in “Celo … celo … Non celo … non lo conoscoooo!“.😀
Ed ecco che, circondati da una Natura meravigliosa, abbiamo conosciuto sentieri che raccontano Storie di genti, testimonianze di antichi lavori, gioielli di paesini, tracce della Grande Guerra, diversi paesaggi geologici, panorami pazzeschi a 360°, facendo a gara a chi riconosceva più Cime, testimoni di grandi Storie di Alpinismo! 😍 …
Camminando tra la storia geologica della mia/nostra Terra …
E poi alla fine dei percorsi … frasi che ti lasciano senza parole …
trad. dal Friulano ” Quando mi alzo la mattina, guardo in giro, dallamontagna alla pianura e una voce dal cuore mi grida – Sii contento, seifriulano”.
Mia interpretazione: (Friulano o non friulano) bisogna essere contenti di ciò che vediamo ogni giorno. #sorrideresempre
E a Chiusaforte … Ricordando Pierluigi Cappello …
Un abbraccio da parte mia e buon tuffo nella Natura! 😘
Al prossimo mese!👋👋
Beta
P.S. I sentieri conosciuti grazie a Ivo e Sandra sono : ANELLO DEL MONTE JAMA, ANELLO DI PUSEA e ANELLO DELLA CRETA DAL CRONZ.😍
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Carsismo. Fenomeno erosivo delle rocce calcaree, dovuto all’azione dell’acqua.
Oltre alla MERAVIGLIOSA zona triestinae goriziana (da cui prende il nome), il Carsismo lo troviamo in altre zone della Regione Friuli Venezia Giulia.
Una di queste è la Forra del Torrente Cosa e delle magnifiche Grotte di Pradis. Visitare la suggestiva Grotta Verde per poi “immergersi” nella Storia geologica: rocce che risalgono al periodo CRETACICO : dai 145 ai 65 mln. di anni fa! 🙂 .
Mi incanto sempre, ogni volta come se fosse la prima volta … belli i salti d’acqua, i colori e i giochi di luce … ma mi soffermo sempre ad ammirare il millenario lavoro di erosione dell’acqua! Il modellare la roccia in fantastiche forme circolari, in cateratte, grazie anche all’aiuto dei sassi, che ogni tanto li osservo a “riposare” su un masso e/o in una conca, lungo la parete della forra! 🙂
esempio … in un altro Favoloso Torrente, il Lumiei! 🙂
Ma anche i dintorni della Grotta sono ricchi di sorprese.
Lungo il circondario, in mezzo al bosco …
… si possono vedere le doline, con la tipica forma ad imbuto, oppure le rocce calcaree bianche affioranti con numerosi disegni “di scolo” dovuti sempre all’azione dell’acqua …
Rocce calcaree
… oppure, ma queste sono “birichine” perchè sono ben nascoste in mezzo al fogliame, sottili strati di scure rocce marnose, sembrano le pagine dei libri … libri di Geologia! 🙂 🙂 🙂
Soprattutto in estate consiglio di fare una (curiosa 🙂 ) attenzione nei ruscelli … è indice di purezza dell’acqua!
femmina di Gambero di Fiume “Austropotamobius pallipes”
Osservare sempre! 🙂 🙂 🙂 e NON TOCCARE!
Ma la Storia la fa anche l’Uomo, non solo la Natura.
Percorrere i “vecchi” sentieri, affiancare muri a secco che delimitavano le varie proprietà, attraversare ponticelli , … memorie di Vita.
Un piccolo compendio (e non è l’unico in FVG) della Terra! Ecco cos’è Pradis. In una ristretta area possiamo spaziare dalla Storia Preistorica alla Geologia, dalla Flora alla Fauna, dal bianco del calcare ai colori (e profumi) dei prati e del sottobosco, in un silenzio rotto solo dallo scorrere dell’acqua e/o da piccoli volatili curiosi.
Camminare per scoprire! #curiosacomeunascimmia sempre! 🙂
L’ultimo percorso effettuato è quello proposto dal Libro da me sotto indicato: ITINERARIO n.10 “GLI ACCIOTTOLATI GEOMETRICI DELLE FAGGETE DI PRADIS”.
e anche qui ho trovato dei Giganti della Natura! 🙂
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Durante l’estate gironzolando per il mio paesino carnico ho notato dei segnavie bianco-verdi.
Conosco i segnali bianco-rossi del CAI, i segnali marroni delle Ciclovie, i segnali con le Pievi o con il Pesce di Aquileia, e tanti altri … ma questi mi giungevano nuovi.
#curiosacomeunascimmia 😉 ho chiesto informazioni all’Agenzia del Turismo di Tolmezzo e la gentilissima Sabrina mi ha dato una bella notizia che ve la giro volentieri.
Sono stati ripristinati molti sentieri che, negli anni passati, venivano usati dagli abitanti per recarsi nel paese vicino oppure nelle zone di alpeggio/caccia/fienagione, … per procurarsi la legna, il carbone, il ghiaccio, … della serie #nonsifiniscemaidiimparare! 🙂
E’ stata una sorpresa e/o conferma dietro l’altra, leggendo il meraviglioso libretto con allegato l’esaustiva cartina. Scoprire nuove curiosità come le fornaci per la produzione della calce, il lavoro negli Stavoli come quelli appartenuti alla famiglia Zanella e a l’Ors di Pani! E molto altro ancora. 🙂
I Comuni interessati, oltre a Tolmezzo, sono Amaro, Cavazzo e Verzegnis al cospetto, mi correggo, stretti dall’abbraccio del meraviglioso Monte Amariana!
Prima o poi arriviamo anche da te! 🙂
54 proposte per conoscere ancora più a fondo la Conca Tolmezzina e non solo.
I miei sentieri del cuore?
ææææææææææææææææææ
Il n.30 SALITA CANEVA-MONTE DOBIS
La zona del Monte Dobis è uno dei sentieri che ho “scalato” tante estati fa con papà e uno zio. Ricordi lontani ma che adesso, quando rifarò questo percorso, mi ritorneranno in mente.
Quante corse su e giù per i prati di Cjarandes e Faeit!
E lungo il sentiero di accesso agli Stavoli con gli zii e i cugini, ci si fermava sempre per una pausa e si attendeva il suono del clacson della corriera che saliva a Fusea.
Un ricordo? Anche dalla parte di Casanova si raggiungeva la Pieve di S.Maria oltre But attraverso una gradinata con la Via Crucis. Adesso c’è una comoda strada che fa parte del Cammino delle Pievi.
dallo Stavolo Cjarandes qualche estate fa!
Io sono quella con il golfino rosa, i calzettoni lunghi e i scarpets! 🙂
Freddo, freddo, io amo il freddo! 😉 E sono nata a Luglio! 🙂 🙂 🙂
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Imboccata la strada per la Val Resia, si seguono le indicazioni per il Borgo Povici. Al termine del paese di Povici di Sopra, ci si inoltra nella vallata della Miniera e dopo un centinaio di metri su strada bianca, si lascia la macchina in un comodo parcheggio.
Il rumore dell’acqua del Rio Resartico sarà la nostra colonna sonora. Zaino in spalla, macchina fotografica, un pò di attenzione e si parte.
Arrivati al guado merita una sosta sul grande masso che campeggia ai bordi del Rio! Per guardarci intorno ma anche perchè il masso …
… E’ il “Sasso del Diavolo”, una Dolomia Principale con numerosi bivalvi Megalodon! Adoro! 🙂
Il sentiero CAI 702 è molto ben curato e segnalato. Il Parco naturale delle Prealpi Giulie ha dislocato, in vari punti significativi, dei cartelli e/o delle tabelle esplicative del posto dove ci troviamo.
Ad un bivio, lasciata la strada bianca, si prosegue lungo un sentiero …
… in mezzo a boschi … tra i massi calcarei dolomitici …
… attraverso gradini di pietra, ripercorrendo il sentiero fatto tante volte dai minatori, …
Un pensiero a questi lavoratori.
… sempre in compagnia dell’acqua che plasma in pozze, cascate, “scivoli”, la bianca roccia …
… osservando la natura che si risveglia, …
… piantine che si fanno largo attraverso i sassi, …
… prati tappezzati di colori …
Vecchio e nuovo colore!
… per arrivare, attraversando le faggete, al Villaggio dei Minatori …
… con un grazioso e ben attrezzato Ricovero … un bel lavoro di recupero.
Dietro le “testimonianze murarie” delle vecchie abitazioni degli operai, parte il sentiero che ci porta al Belvedere: una “finestra” sulla zona della Miniera. Quest’ultima raggiungibile in poche decine di minuti, attraverso un comodo sentiero, sempre partendo dal Villaggio.
Tabelle esplicative della zona, sulla storia della Miniera e dei suoi uomini (per non dimenticare!) , sono presenti sia nel Villaggio che nella galleria della Miniera, visitabile con una guida del Parco.
Il periodo estrattivo è stato a cavallo del 1900 fino al secondo dopo guerra. Si estraeva materiale bituminoso (formatosi milioni di anni fa – periodo Triassico – a seguito della compressione di alghe! 🙂 ) che veniva distillato, per ricavare olio, nell’edificio posto all’imbocco della Valle, a Resiutta.
Olio usato per l’illuminazione pubblica di Udine.
Osservando le pareti della galleria si intravedono ancora faglie nerastre ! 🙂 Storia geologica! 🙂 Le mie amate rocce!
Edificio per la produzione dell’olio
Dopo un meritato riposo, un buon pranzo al sacco sulla terrazzina del Ricovero, con meravigliosa vista panoramica inclusa 🙂 (mi raccomando: portare a casa i rifiuti! Grazie.) per il rientro, si riprende lo stesso sentiero dell’andata.
Noi, invece, abbiamo optato per il percorso alternativo : al primo pilone della teleferica (segnalato), ci si incammina lungo il “Sentiero dell’Acquedotto”.
Attenzione: è un sentiero esposto, massima cautela ed attenzione. Valutate in base alle vostre capacità/età (presenza di bambini, persone poco esperte), meglio ascoltare prima i consigli di un esperto.
Sulla cartina topografica sono segnate tre sorgenti la cui purissima acqua viene in parte captata da un acquedotto posto nelle vicinanze. Da qui il nome al Sentiero.
La foto non rende l’idea del verde brillante della vegetazione e l’azzurro limpido delle sorgenti! 🙂 e siamo all’inizio della Primavera! Chissà che colori durante la stagione estiva!
Data l’abbondanza di neve di questi mesi, lungo il percorso, l’acqua “scendeva” anche dalla roccia. Una bella e gradita doccia rinfrescante! 🙂
Il sentiero è comodo ma esposto …
… e con brevi e basse gallerie scavate nella roccia!
Esercizio di piegamento gambe! Alè! 🙂
A fine vallata, si arriva, dopo una ripida discesa nel bosco, al Borgo Povici di Sopra e, riprendendo la strada bianca, si giunge al parcheggio.
Un consiglio: prima di arrivare al Borgo Povici di Sotto, si può osservare a sinistra, dall’altra parte del Rio, tra montagne verdeggianti ,una zona bianca, è il “Retroscorrimento della Val Resia”. Si tratta di rocce che hanno la caratteristica (unica rispetto alle altre zone tettoniche friulane) di “immergersi” verso Sud (e non verso Nord), sotto quelle (periodo Triassico e Giurassico) della catena del Monte Plauris! Meraviglie della natura! 🙂
La descrizione più dettagliata la trovate nel sito dei Geositi del FVG della Regione.
Parcheggio – guardando verso il retroscorrimento
E poi quando si arriva a Resiutta, proprio fronte- incrocio, c’è il Museo della Miniera del Resarticoda visitare anche per approfondire un pò la sua storia mineraria e geologica.
Senza dimenticare la Ghiacciaia (situata a pochi metri dal Museo, subito dopo il ponte del T. Resia) .
In questi luoghi, dalle acque purissime, nel 1844 Francesco Dormisch iniziò la produzione della Birra e la Ghiacciaia serviva da “frigorifero” per le numerose bottiglie prodotte!
Dato l’enorme successo, la produzione venne trasferita nel capoluogo friulano, sfruttando, per il funzionamento delle macchine, la forza delle acque del Canale Ledra.
Di un’altro Birrificio Udinese ne avevo parlato tempo fa, in una delle mie Storie un pò cosìper i miei amati bimbi (e non solo! 🙂 ).
Canale Ledra a Udine
Vi lascio con un pensiero letto su uno dei cartelli esplicativi del Parco Naturale delle Prealpi Giulie.
Condivido.
Talmente incantati, che ci siamo tornati … altro sentiero, altra storia! 🙂
E l’abbraccio con un albero? Ho trovato degli alberi mooolto speciali! Altro articolo, altra storia per i bimbi! 😉
Comunque mi sono “tuffata” sulle mie amate rocce! In questa, c’era anche un leggerooooo scorrrrrere dell’acquaaaaa!
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La scorsa estate avevo percorso in mountain bike la piana di Gemona del Friuli
seguendo i corsi del “Grande Vecchio” Fiume Tagliamento, del canale Ledra e del Torrente Orvenco.
Attraversando il torrente 😉
mi sono ripromessa di ritornare un giorno per scoprire il suo corso … ed il giorno è arrivato! 🙂
La zona è quella di Montenars e delle sue piccole borgate protette a nord dal Monte Cuarnan.
Mi raccomando … naso all’insù! 🙂 Nelle belle giornate da lassù decollano molti colorati parapendiied è una “zona-volo” dei grifoni !
Su alcune guide/deplians che ho in casa (o prima o poi crolla tutto! 😉 ) sono dettagliatamente indicati sei percorsi, sentieri o TROIS come si dice in lingua friulana.
Il percorso scelto è il “TROI DES CASCADES” (“il sentiero delle cascate), parte dalla frazione di Salt e costeggia il torrente Orvenco.
Leggendo la sua storia, scopro che la zona sud di Gemona del Friuli (cartinaalla mano)è costituita dai sedimenti lasciati da questo corso d’acqua, come Salt e Artegna sorgono sugli “…antichi alvei abbandonati…”.
Lungo il percorso è possibile ammirare i resti del Castello di Ravistagno da cui si gode una bella vista sulla pianura fiulana.
E’ un sentiero ben tenuto, con diverse tabelle esplicative, in mezzo a boschi di tigli,frassini, ciliegi,ontani e i tanti, tanti castagni! Quindi scarponcini, macchina fotografica e via!
La bellezza dell’acqua!
Tanti “salti” d’acqua , uno più spettacolare dell’altro,
la forza dell’acqua che “scopre” le mie amate rocce, sedimenti antichi!
fino ad arrivare alla Cascata poco distante dall’abitato di Isola…la forza dell’acqua che modella la roccia!
Per non parlare dei fiori!Una meraviglia! Ogni stagione una tavolozza di colori e di sorprese!
Lungo il percorso …
non sembra la “Roccia del Teschio” ad Arta Terme(Udine)? 😉 un pò di fantasia non guasta mai! 🙂
e poi …
… un abbraccione ad un “vecchio” castagno!
Mi sono avvicinata … “suona” vuoto, è tutto malconcio, forse un fulmine… ma guardiamo positivo! Sarà un bellissimo rifugio per tanti, grandi e piccoli animali! 🙂
Altre foto le pubblico su Facebook !
Adesso che si allungano le giornate,…allunghiamo anche i percorsi ! 🙂 guardando la cartina è fattibile la camminata completa di tutti e sei i percorsi, tra boschi, borghi, prati, roccolie naturalmente acque! 🙂
Buone camminate! senza dimenticare la sicurezzae via all’aria aperta!
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Una passeggiata nei dintorni del Lago di Cavazzo (Udine) e precisamente lungo la Palude Vuarbis, visitata in estate in una precedente escursione.
Percorrendo la strada che da Interneppo-Lago di Cavazzo porta a Cavazzo Carnico si arriva ad incrociare sulla sinistra la strada secondaria per Venzone (fiancheggia tutto il lato nord del Monte S.Simeone:fare attenzione,è un percorso ciclo-turistico!).
Dicevo,all’incrocio si può posteggiare la macchina.A nord dello specchio d’acqua parte una stradina sterrata.D’estate (meglio) tramite un sentiero in mezzo alla vegetazione (attenzione!) si cammina intorno. Ma il bello è durante la stagione invernale perchè…
… grazie all’assenza di vegetazione,è possibile già da bordo-strada, scorgere MEGLIO il geosito della Palude Vuarbis.
“Secondo una (…)tesi (si legge) riconduce la depressione all’erosione operata dall’antico ghiacciaio del Tagliamento, trasfluente nella valle (…) occupata dal Lago di Cavazzo”!!!
Ogni volta che passo da queste parti, o che osservo la zona dall’alto
mi meraviglio sempre della forza della natura, in questo caso dell’acqua, del ghiaccio! L’antico percorso del nostro Fiume !
I depositi di ghiaie (“conglomerati pleistocenici”*) formano i rilievi su cui è posto l’abitato di Cesclans (a sn.nella foto; in BLU è indicato il Prato Falnor (di cui ho parlato nel precedente articolo e in ROSSO la Palude).
* Pleistocene: Era Quaternaria Periodo da 1.800.000 a 125.000 anni fa !
“rio”ghiacciato!
Ice-Palude!
Facendo un pò di attenzione, si possono notare in diverse zone la tipica vegetazione lacustre, di torbiera, come i pennacchi della Tifa (Typha latifolia) o le infiorescenze della Canna palustre (Phragmites australis) un pò…secchi adesso 😉 ma “segnalatori” di acqua!
piante di TIFA (in estate! )
L’acqua…l’acqua che filtra attraverso il terreno e forma dei disegni magnifici in questo periodo gelido! 🙂 è stata una bella sorpresa!(Attenzione a dove mettete i piedi!)
fuochi d’artificio dal fondo della Palude!
bollicine ghiacciate! Cin cin! 🙂
L’acqua mi ha fatto anche un regalo! 😉 Dato che mi piace osservare il cielo…
Sole,Giove,Marte,Venere,Terra,Luna …
Meravigliosoooo! 🙂
dalla P.Vuarbis guardano il M.Festa!
dal M.Festa guardando la P.Vuarbis!
Vi segnalo che stanno pulendo il bosco nella zona-nord del Lago di Cavazzo, probabilmente per “allungare” il sentiero che lo costeggia.Bello!La cura per questa località la noto ogni anno, c’è sempre una sorpresa, un cartello esplicativo nuovo, un percorso nuovo, si vede quanto le persone del luogo vogliono “bene” al lago!Grazie per il bel lavoro!
Buone camminate! Copritevi bene, senza dimenticare la sicurezza, e via all’aria aperta!
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