STORIA del COTONIFICIO UDINESE

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Buongiorno!

Sono molto felice perchè in questi giorni sono partiti i lavori di riqualificazione del Parco del Cotonificio “Cormor” , a ridosso del Parco omonimo nella zona nord di Udine.

ALBERI
Parco del Cormor

Anni fa  (probabilmente si tratta del 2012 – ho anche un articolo del quotidiano Messaggero Veneto del 20 ottobre ) mi ricordo di averne sentito parlare (se non vado errato) da un Docente Universitario in una trasmissione radiofonica regionale condotta da Massimo Gobessi e, incuriosita, mi sono recata in questo piccolo ma interessante area verde. C’erano delle tracce di sentiero, la vegetazione aveva il sopravvento ma ricordo di aver riconosciuto diverse piante floreali e arboree. Devo controllare nell’archivio fotografico se ho qualcosa … giusto “qualche” foto sia ben chiaro!  😉 .

FIORI
Crocus selvatico

Comunque eccoci al 2017 e quest’area verrà ripulita, riqualificata per renderla uno splendore! Si parla di un Centro Visita, di percorsi ciclo-pedonali e di un Orto Botanico.

E’ un piccolo lembo di verde nelle vicinanze del Torrente Cormor e della ciclabile IPPOVIA che da Udine arriva a Buia, parte della quale rientra anche nella più famosa ciclovia ALPE ADRIA RADWEG che dai monti salisburghesi porta al mare gradese! 🙂

COLORI
Panorama delle Alpi dall’Ippovia

Ripeto, è un piccolo lembo di verde ma ricchissimo di “storia” vegetale e umana.

La zona era occupata dal Cotonificio Udinese, oggi Sede Fieristica.

Cerca che ti ricerca (sono o non sono curiosa come una scimmia 😉 ) ho trovato delle sorprese.

Sfogliando l’album fotografico– importante memoria storica di persone e di luoghi – ho scoperto che oltre alla fabbrica tessile erano stati costruiti per le maestranze, un rifugio antiaereo (chissà se esiste ancora!), il dormitorio, una farmacia,lo spaccio aziendale , l’ufficio postale, il refettorio, l’infermeria e l’asilo! Proprio così: una piccola citta’ provvista di tutto, è il caso di dirlo, nel rispetto della persona. E siamo nel 1884!

Altri esempi in questa Regione li possiamo trovare a Torviscosa e a Monfalcone  .

Dalle descrizioni e dalle foto aeree, ho scoperto che esistevano DUE fabbriche, il Cotonificio “Cormor” e il Cotonificio “Ancona”. Cotonificio Ancona? Ma dove si trovava?… Facile: in via Cotonificio! 🙂 Ora è stato riqualificato ed è diventato una sede dell’Università udinese – ambito scientifico.

Beta-scimmia curiosa 😉 si domanda del perchè Ancona!

L’Ancona è un Dipinto religioso, quindi significa che era stata costruita una Cappella nelle vicinanze della fabbrica? A leggere bene gli atti della riqualificazione, si parla di una Chiesa vicino all’Asilo! Quesito risolto. 🙂 Andrò ad “indagare” sul posto!

Avete presente i vecchietti che guardano i lavori dei cantieri? Attention please: Sono con una bici gialla, al limite faccio una foto, una sola e solo all’edificio, va bene signori operai? Tranquilli, non vi disturbo.

Come si dice? “Uomo avvisato…uomo avvisato!” 🙂 🙂 🙂 cit. i comici Luca e Paolo.

Guardando le foto aeree ho fatto il gioco del ieri e oggi: impressionante il “vuoto” intorno, c’erano tanti appezzamenti agricoli! E sono passati SOLO cent’anni!

Vi ricordate Spilimbergo?  Uguale.

Sfogliando” ancora l’album, noto un operaio che attraversa in bicicletta un ponte, con alle spalle alcuni edifici del “Cotonificio Cormor” … … … e c’è pure un binario!

Allora la Beta-scimmiacuriosa vi dice che gli edifici ci sono ancora e sono quelli che trovate a fianco del parcheggio!

Il ponte? C’è anche quello! Lo si può notare guardando verso nord, tra gli alberi, mentre dalla zona Fiera si costeggia a piedi o in bicicletta, il Canale Ledra-Tagliamento e le sue cascatelle, per immettersi sulla ciclabile dell’Ippovia!

Ma allora? Il tratto ferroviario è l’odierna via Sondrio? Andrò in biblioteca per ulteriori ricerche.

Quando mi recherò in  Fiera per una delle tante iniziative (fra poco c’è quella dedicata al Nataleeee! Non vedo l’ora 🙂 ) guarderò – oltre agli stands- con occhi diversi e sempre curiosi, le colonne, i soffitti, i muri, i vari edifici ancora presenti con un pò più di riguardo e di rispetto, pensando a tutte le donne e uomini che ci hanno lavorato.

All’entrata di ciascun edificio mettere una targa esplicativa su “cosa era adibito” al tempo della fabbrica? Sarebbe un’idea, cosa ve ne pare?

TRONCO
Profumo di resina!

Questa conifera chissà quante persone ha visto passare! Chissà se i bimbi dell’asilo hanno fatto un girotondo intorno a lei? 🙂

Non potevo non terminare con i miei amati alberi! Nell’attesa di poter ammirare il nuovo Parco… all’interno della Fiera di Udine mentre si attraversa il corridoio di collegamento tra i due padiglioni più grandi, guardate le zone verdi lungo il corso d’acqua: fa bella mostra una Sequoia Gigante di 130 anni c. ! Questa specie originaria della Sierra Nevada in California,è arrivata in Europa grazie al duca di Wellington a metà del 1800 e può arrivare a 3000 anni!

Una Sequoia Sempervirens fa compagnia alla Statua del Re nel Giardino Rigasoli a Udine, assieme ad un Cipresso, ad un Cedro e ad un Gelso.

Un’altra centenaria Sequoia Gigante si trovava in via della Cooperativa a Tolmezzo … si trovava perchè anni fa è stata abbattuta causa un fortunale. Se trovo una foto la pubblico volentieri, intanto potete “rivederla” sul libro sotto-indicato oppure sul motore di ricerca dal Satellite … ingrandite, modalità Street View, et voilà!

Sapete perchè si chiama Sequoia? Lo ha assegnato il botanico Endlicher a ricordo di Sequoiah, figlio di un inglese e di una donna cherokee. Sequoiah diventò famoso perchè ideò un particolare alfabeto indiano. ! 🙂

Scusate della mia meraviglia ma ogni parola, ogni significato che imparo, per me è una conquista! 🙂

ACQUA
Parco del Cormor

Ancora questa e poi vi saluto: arrivando alla zona parcheggi si nota nei mesi autunnali , circondato da alberi molto più grandi, un arbusto spinoso dai frutti giallo intenso profumatissimi! (NON COMMESTIBILI!)Si tratta del Poncirus Trifoliata o Ponciro originario della Cina. Sembra un addobbo natalizio con tante sfere illuminate! Bellissimo. Lo nomino “Albero di Benvenuto” al Parco! 🙂

PONCIRO

Al prossimo giro curioso! 🙂

Mandi Mandi

Beta

P.S.: Questa zona mi ha sempre incuriosito, passandoci diverse volte a piedi o in bicicletta. Mi ponevo sempre la domanda: perchè è lasciata così incolta (edifici compresi)? Anno dopo anno si vedono migliorie nella Zona Fiera o nel vicino Parco del Cormor, un “Polmone Verde” sempre ben curato … e questo invece…

ed ecco scoperto l’argano! 🙂 Sono proprio contenta. Grazie a tutte le persone che ci lavorano.

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Per saperne di più:

“GRANDI ALBERI NEL FRIULI VENEZIA GIULIA” Regione Autonoma FVG-Direzione regionale delle foreste e dei parchi-Udine-1991

“GUIDA PRATICA AGLI ALBERI E ARBUSTI IN ITALIA” – Selezione dal Reader’s Digest Spa-Milano-ed.Gennaio 1989

“COME RICONOSCERE ALBERI E ARBUSTI” di Paola Lanzara – Fabbri Editore- 1980

“ALBERI E PRATI belli sani e…stabili”  Libretto informativo del Comune di Udine-Assessorato all’Ambiente-testi di Chiara Gaetani e Andrea Maroè.

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P.S. I miei articoli NON sono sponsorizzati dai Link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate.E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

8 pensieri su “STORIA del COTONIFICIO UDINESE

    1. E allora voi quando vedete una in bici gialla con occhiali neri d’ordinanza … fermatelaaa! 🙂 Vi faccio ridere? Situazione:sullo schermo foto aerea vecchia e la Mappa odierna di Udine, Guardavo ds sn ds sn. Ok il C. Cormor è lì e non ci piove ma il C.Ancona dov’è??? Parlavo da sola, è uno stabilimento grande, qualcosa deve essere rimasto…guarda qui guarda là, poi un neurone mi accende la lampadina! 😉 ah!la vecchiaia! 🙂 ma certo in via Cotonificio! Ci passo spesso e volentieri… Averlo sotto il naso e non accorgersi.Che figure! 🙂 Buon weekend!

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  1. Marco

    Al vecchio cotonificio (quello di Martignacco) ci ha lavorato mio nonno e diverse mie parenti tra zie e cugine di secondo grado. Da piccolo (sono del 1961) d’estate passavo diversi weekend più o meno lunghi dai nonni, che abitavano in una casa alle spalle del cotonificio. In quella zona, poco al di fuori del recinto dello stabilimento, c’erano due costruzioni (credo di proprietà del cotonificio), una con quattro unità abitative ed una da due, un po’ più vecchia. In questa abitavano i miei nonni e all’epoca il cotonificio ancora funzionava. Era collegato da una linea ferroviaria a scartamento ridotto con il cotonificio “nuovo”, quello di via cotonificio appunto, e trasportava materiali da uno all’altro. Il nuovo si chiamava Ancona perchè credo che poco più su, in direzione di Colugna, nei pressi dell’incrocio si trovava appunto un’ancona (ma forse c’è ancora), tanto che negli anni passati c’era nei pressi una pizzeria che si chiamava proprio All’ancona. Il parco di cui parli era molto più bello negli anni 60, forse un po’ più selvaggio. Il rifugio antiaereo c’è ancora, ho visto l’ingresso non più di un mese fa, ma non so in che condizioni sia dopo tanti anni. In quei luoghi ho vissuto parte della mia infanzia e ne ho un ricordo indelebile. Ricordo la sirena che regolava i turni di lavoro, le operaie che uscivano a fumarsi una sigaretta e ci salutavano da lontano. Ricordo il piccolo spaccio aziendale dove la nonna ogni tanto ci mandava, me e i miei cugini, a fare la spesa: un ambiente di altri tempi, con il pavimento in legno e gli scaffali con le derrate alimentari, tante delle quali sfuse, come lo zucchero, il caffè, le farine e così via. E poi, quando sentivamo lo scampanellare del trenino, correvamo sul ponticello per vederlo passare e salutare i macchinisti. Ah, la ferrovia correva proprio a fianco del Ledra, sulla sponda orografica sinistra e fino a una ventina di anni fa si potevano ancora vedere i binari che erano rimasti lungo la strada nell’attraversamento tra i Rizzi e Colugna, sempre lungo il Ledra. Grazie per avermi fatto ricordare quei bellissimi tempi…

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    1. Ma grazie infinte a te! Bellissimi ricordi che li condivido con gli altri lettori molto volentieri, perchè è una testimonianza molto coinvolgente, in prima persona. Parli dei binari, a me incuriosiva la traccia sul prato che delimita via Bergamo con via delle Scienze, tra le file di Conifere. Adesso è quasi scomparsa, peccato, si vedevano molto bene i binari del trenino e anche da qui è partita la mia curiosità. 😍 Che bello ricordare! La sirena, le signore, lo spaccio … Parlando dello spaccio, io andavo in quello dell’Ospedale Psichiatrico a S.Osvaldo, papà lavorava lì. Era per noi una festa perchè (finalmente) una volta al mese avevamo le merendine , erano di due tipi , non come adesso che ne hai una quantità infinita, una tipo brioche e una rettangolare ricoperta di cioccolata! Felici come una Pasqua. Ti auguro di non dimenticare questi momenti e soprattutto quelli trascorsi con le persone care. Adesso #curiosacomeunascimmia quale sono 😊 devo ripassare per il bosco per vedere il rifugio. Spero che la riqualificazione dei posti sia a buon punto. Ancora GRAZIE e buone camminate di cuore. 👋Mandi👋 mandi.

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  2. Pingback: STORIA UN PO’ COSI’ di UDINE- 27 – Storie di Beta

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