BETA…NON FA’ UNA MACCHIA!😉

Buongiorno tutto il giorno.📚🌞

Ricordando …

… tempi di scuola in cui tra Scienze ed Educazione Domestica, ho preparato uno “Studio sulla Smacchiatura”.

Ho usato la macchina da scrivere (*1*) e, per la prima pagina, dalle riviste di mamma, ho ritagliato delle immagini pubblicitarie di possibili “macchie”… uovo, birra, burro latte, tè, fragole,… decoupage-home già a quei tempi ! 🥰

Condivido qualche appunto, giusto per ripassare un pò la materia 😊 con qualche mio pensiero finale -vedi (***).

Prima di procedere alla SMACCHIATURA ci sono tre regole importanti, da non dimenticare:

1- stabilire il tipo di tessuto

2- stabilire il tipo di macchia

3- stabilire il prodotto smacchiante da usare.

Riconoscere i vari tipi di tessuto non è sempre facile, anche perchè la parola MISTO oggi (*2*) ha invaso il mercato. Tuttavia ci sono delle prove che permettono di verificare l’origine del tessuto, delle varie fibre animali o vegetali.

FIBRE ANIMALI: Lana, Seta e il Bisso.

Per riconoscere la LANA, qualora non ci fosse il marchio, basta sfilare da qualche cucitura interna, alcuni fili del tessuto e avvicinarli alla fiamma. Se bruciano lentamente, torcendosi, emanando odore di capelli bruciati e lasciando una cenere nerastra, significa che è lana.

Per riconoscere la SETA, basta usare lo stesso procedimento della Lana e se si comporta allo stesso modo significa che è Seta pura. E’ facilmente riconoscibile anche dal fatto che se è Seta il capo non si stropiccia, le pieghe tengono a scomparire dopo poco tempo.

Il BISSO viene ottenuto da un mollusco marino che secerne una bava la quale sottoposta ad essicazione, lavata e trattata, offre una fibra molto pregiata. Questo mollusco si chiama “Pinna Nobilis” ed il Bisso è chiamato anche Seta Marina.(*3*)

Anche per le FIBRE VEGETALI ( tra le altre cotone, lino, canapa) si fa la prova del fuoco. In questo caso i fili bruciano velocemente con fiamma rapida simile a quella che da la carta. Lasciano poca cenere grigiastra.

Le FIBRE ARTIFICIALI (o RAYON) sono le fibre a base di Cellulosa del legno, come la Viscosa.

Le FIBRE SINTETICHE (come il Nylon), prodotte da derivati del petrolio, sono caratterizzate dal fatto che non si stirano, non si restringono e non si infeltriscono e sono inattaccabili dalle muffe.(*4*)

Identificare con precisione il tipo di macchia è molto importante: in generale si può dire che le macchie grasse si riconoscono dalla loro untuosità, mentre le macchie prive di grasso sono generalmente opache e secche.

E’ importante ricordare che:

-non bisogna mai lasciar invecchiare una macchia perchè può diventare difficile da togliere, mentre tutte le macchie fresche si possono eliminare.

-bisogna smacchiare sempre un indumento prima di lavarlo.

-non si deve mai stirare un tessuto macchiato.

(*5*)

I prodotti smacchianti/detersivi sono classificati in :

-reattivi SOLVENTI

Sciolgono le sostante grasse che compongono la macchia, senza togliere lo sporco. I più usati sono l’alcool, l’acetone e la benzina.

-reattivi EMULSIONANTI

Sono quei prodotti che agiscono contro la forza che lega la macchia al tessuto e hanno la proprietà di tenerla (la macchia) in sospeso nell’acqua impedendo di depositarsi. I più comuni sono l’ammoniaca, i saponi o i detersivi sintetici.

-reattivi ASSORBENTI

Sono quei reattivi che agiscono sulla macchia togliendola per azione chimica meccanica: cioè non la trasformano e non la disciolgono ma la assorbono. Come la farina, il talco e l’amido.

-reattivi CHIMICI

Sono quelle sostanze che agiscono chimicamente sulla macchia, decolorandola e dissolvendola. Come l’acqua ossigenata o il perborato di sodio.

-DETERSIVI SINTETICI

Sono composti derivati dal petrolio. La pasta ottenuta viene polverizzata con delle pompe a pressione. Questi detersivi sintetici sono i sostituti del sapone comune. Ogni giorno nuovi detersivi sono sul mercato mondiale, lanciati, ciascuno con nuove prerogative e proprietà speciali.(*6*)

-LISCIVE

Sono dei miscugli saponificati, si presentano in cristalli finissimi ed hanno un’azione simile a quella del sapone.(*7*)

-SAPONI

Il sapone costituisce il detergente per antonomasia. Si iniziò ad usarlo nel primo decennio del 1800.

Chimicamente si ottiene facendo reagire una soluzione di potassa o di soda caustica sopra una o più sostanze grasse con l’aggiunta di altri ingredienti come coloranti o profumi.

Il sapone ha la capacità di penetrare nello sporco, di staccarlo dalle fibre e di tenerlo in sospensione nell’acqua.

Di conseguenza la schiuma sta ad indicare la presenza di sostanze in sospensione , che agiscono da assorbenti.

Il classico, da bucato, è il Sapone di Marsiglia.

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*1* Macchina da scrivere: Lettera 35. Avevo imparato anche a scrivere con tutte le dieci dita … qualcosa mi è rimasto anche adesso mentre scrivo sul pc … che bello e che ricordi! La vostra Segretaria Beta.🥰

*2* Oggi: si parla di fine anni ’80… scusate ce si sono alcune “imprecisioni” . Significa che la Scienza e la Tecnologia sono andate avanti!

*3* Seta Marina: meravigliosa lavorazione per ottenere questo prezioso filato. Mi piace sempre -per non dire – mi meraviglio sempre quando vedo filare o tessere. Filo dopo filo ecco un gomitolo, ecco un tessuto. Magnifico Lavoro! Grazie a GEO/RAI3.

*4* Leggo sul libro di Chimica : “La produzione delle fibre sintetiche tende a crescere, tuttavia il volume della loro produzione è ancora inferiore a quello delle fibre naturali ed ancor più a quello del cotone.” Come è cambiata la situazione vero? C’è stato, in questo “quasi mezzo secolo”, il boom delle fibre sintetiche! E adesso -per diverse ragioni legate al Clima ed all’Ambiente – si ritorna al “Naturale” anche per il tessile.👍🌍💚

*5* Quanti lavatoi incrocio nelle mie camminate 🥾/pedalate🚴‍♀️. All’ombra degli alberi, con coperture di legno, di mattoni, in mezzo al bosco, … sorgenti d’acqua, luogo di incontro tra paesani, Storia di Vita.

*6* Detersivi sintetici: “pasta polverizzata con le pompe a pressione” 💡Ecco come si fa!👍#leggendosiimparasemprequalcosa.😍 Anche per i detersivi adesso (nel 2023) c’è più consapevolezza e rispetto dell’Ambiente, creando/usando prodotti sempre più naturali. 🌳💚🌏

*7* Lisciva: una volta la si produceva con la cenere del camino in acqua bollente. Caldo, vapore, mani rosse, profumo di legna, lenzuola bianche e ricamate a mano stese al sole, vento, sole, profumo di pulito, … ricordi.

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Ho provato (con un buon risultato) a preparare il Sapone in casa. Ve ne avevo parlato tempo fa. In attesa che la Lavanda fiorisca vi auguro …

Buona e linda giornata.👋👋

Beta

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Per saperne di più:

“PRINCIPI DI CHIMICA ORGANICA” di Mario Pirova – Del Bianco Editore – 1980 –

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P.S. I miei articoli  NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate. E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.

CONSIGLIO IGIENIZZANTE

Buongiorno.

La Primavera (per le grandi pulizie pasquali) è ancora un pò lontana, devono ancora arrivare i proverbiali Giorni della Merla!

Ma alcune pulizie in casa non vanno mai abbandonate.

Soprattutto in questi periodi umidi, di pioggia, con il riscaldamento al minimo, … la famigerata muffa mi fa visita proprio in quell’angolino lassù!🤨

Consiglio l’uso della candeggina. In un barattolino spray riciclato, verso 1/3 di candeggina e 2/3 di acqua.

Spruzzo sul famigerato “angolino lassù” e tampono con un straccio. Giusto un pò, per togliere i puntini della muffa. L’alone che compare dove ho spruzzato, in poche ore si asciuga, lasciando la parete pulita e disinfettata.

La uso, sempre diluita, sulle fughe delle piastrelle in bagno; oppure (e qui la bottiglietta spray è proprio comoda) per pulire a fondo l’interno del “troppo pieno” dei sanitari in bagno e del lavello in cucina.

W la Candeggina!

Ma perchè si trovano in commercio confezioni di Candeggina e di Varecchina quando leggo che sono la stessa cosa, sono sinonimi?

“Sostanza usata nel bucato, per detergere meglio la biancheria” e per “sbiancare il bucato” .

Candeggina deriva da “Candido“, una parola latina che significa “che brilla” (➡ candela) e/o “bianco” (come il lindo bucato pulito da ogni macchia).

Deriva anche “Candidato”, perchè, nell’antica Roma , la persona scelta indossava una una toga bianchissima. #nonsifiniscemaidiimparare !👍

Candeggina o VARECCHINA = dal francese “varech” , a sua volta dall’inglese antico “wraec” che significa “RELITTO” perchè è il prodotto che si estrae dalle ceneri di una particolare alga marina.

Dalla cenere della legna bruciata nel camino si ricava la Lisciva, altro potente sbiancante usato dalla nonna soprattutto per le bianche lenzuola. Il profumo di quella biancheria stesa al sole! Che buono!🥰🌞

Ho trovato la ricetta … chissà-chissà se Beta la farà? 😁😉 #impararequalcosafabene!💪👍

Intanto preparo la cenere facendo un bel fuoco nella stufa.🔥🔥🔥

Buona “pulita” giornata … al calduccio.🏡

Beta

P.S. Ho trovato un interessate uso della cenere 👍 (ed altri consigli) nell’articolo di Daniela, di mamma Daniela. Utili consigli per delle pulizie eco-bio come piace a noi, anche al profumo di lavanda 💜, ricordando la sua amata Provenza.

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Per saperne di più:

“IL MIO PRIMO DIZIONARIO” di G.Miot – Giunti editore 1990

“IL PRIMO ZANICHELLI” a cura di Mario Cannella – Zanichelli Editore 1999

“LO ZINGARELLI MINORE” Vocabolario della Lingua Italiana -di Nicola Zingarelli – Zanichelli Editore – 2001

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P.S. I miei articoli  NON sono sponsorizzati dai link (cliccare sopra le parole “blu” e/o “rosse”) di rimando o dalle Case Editrici indicate. E’ un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione.